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Notizie Ansa su……..Garibaldi

Posted by on Set 11, 2016

Notizie Ansa su……..Garibaldi

una notizia Ansa del 10 settembre su Garibaldi……

 

(ANSA) – MARSALA (TRAPANI), 10 SET – Nella città in cui l’11 maggio 1860 sbarcò Giuseppe Garibaldi con i suoi “Mille” in camicia rossa, avviando la spedizione militare che

si concluse con l’Unità d’Italia, qualcuno, con della vernice verde, ha scritto “Pirata assassino” sul busto in marmo che raffigura l’Eroe dei Due Mondi in piazza della Vittoria.

L’ignoto autore della scritta, probabilmente, ha inteso evidenziare la circostanza che il Meridione non ha ottenuto grandi vantaggi dall’unificazione del Paese. Dopo il 1860,

infatti, le regioni meridionali subirono una rapida deindustrializzazione, a favore delle regioni del nord, alimentando l’emigrazione. La lotta al brigantaggio, invece,

operata dall’esercito sabaudo, si tradusse, in numerose carneficine. Fatti sui quali solo negli ultimi anni gli storici stanno volgendo lo sguardo. Ma che già alcuni anni dopo

“l’impresa dei Mille” indussero lo stesso Garibaldi a esternare la sua delusione per la politica che la monarchia piemontese attuò per il Meridione.

 

Scritta 'pirata assassino' su busto Garibaldi a Marsala

1 Comment

  1. Non ci sono commenti. Basta ricordare il Generale Cambronne e la sua famosissima frase urlata in faccia agli inglesi: MERDE!
    Victor Hugo scrive di questo avvenimento in un capitolo dei “Les Miserables”. Leggete cosa scrive e’ semplicemente magnifico: « Dire queste parole, e poi morire. Cosa c’è di più grande? Poiché voler morire è morire e non fu colpa sua se quell’uomo, mitragliato, sopravvisse. Colui che ha vinto la battaglia di Waterloo non è Napoleone sconfitto, non è Wellington, che alle quattro ripiega e alle cinque si dispera, non è Blücher che non ha proprio combattuto; colui che ha vinto la battaglia di Waterloo è Cambronne. Poiché fulminare con una tale parola il nemico che vi annienta, vuol dire vincere. Dare questa risposta alla catastrofe, dire questo al destino, dare questa base al futuro leone, gettar questa ultima battuta in faccia alla pioggia della notte, al muro traditore d’Hougomont, alla strada incassata d’Ohain, al ritardo di Grouchy e all’arrivo di Blücher. Portare l’ironia nel sepolcro, fare in modo di restar levato sulle punte dopo che si sarà caduti, annegare in due sillabe la coalizione europea, offrire ai re le già note latrine dei cesari, fare dell’ultima delle parole la prima, mescolandovi lo splendore della Francia, chiudere insolentemente Waterloo col martedì grasso, completare Leonida con Rabelais, riassumere questa vittoria in una parola impossibile da ripetere, perdere il campo e conquistare la leggenda, aver dalla sua, dopo quel macello, la maggioranza, è una cosa che raggiunge la grandezza di Eschilo. La parola di Cambronne fa l’effetto d’una frattura: la frattura di un petto per lo sdegno, l’irruzione dell’agonia che esplode! »

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