OLTRAGGIO ALLA MEMORIA DELLE VITTIME DI CONTRADA PASSARIELLI
Da anni, ogni mese di agosto, ci rechiamo a Fragneto Monforte, in provincia di Benevento, a commemorare i sette abitanti di quel comune, inopinatamente fucilati nell’agosto 1861, da bersaglieri che rientravano alla base, qualche giorno dopo l’eccidio compiuto a Pontelandolfo.
Fu quella una strage piemontese che mise a lutto tutto un paese, come ricordano i versi di un canto commemorativo dell’eccidio; una strage compiuta da soldati dal cappello piumato il cui vessillo era un tricolore. Un tricolore che è stato posto insensatamente qualche giorno fa da chissà chi proprio sulla targa che ricorda i loro nomi. Assurdo! Cose da pazzi!
Io non so se quella coccarda sia stata appesa lì per incoscienza o per ignoranza e non riesco nemmeno lontanamente ad immaginare quale contorsione mentale abbia potuto concepire una simile iniziativa. Vi sembrerebbe normale, vi sembrerebbe razionale, vi sembrerebbe logico se, oggi, a Berlino, a Nizza, a Parigi, a Barcellona o a Londra si appendesse una bandiera dell’ISIS proprio sul luogo delle recenti stragi perpetrate dallo stesso Stato Islamico jihadista? Non credo. La prima reazione di ogni persona normale sarebbe quella di rimuovere subito e con sdegno i colori degli assassini, nel nostro caso, quelli dei fucilatori.
È ciò che ho fatto io.
Erminio de Biase