Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Il mondo di Fra’ Diavolo (VI). La presa di Gaeta del 1799 e gli eventi successivi

Posted by on Nov 30, 2024

Il mondo di Fra’ Diavolo (VI). La presa di Gaeta del 1799 e gli eventi successivi

di Pasquale Scarpati

La sollevazione
Mentre parlavo strappò un filo d’erba e con quello si mise a giochicchiare nervosamente, annuiva. A me, però, sembrava già assorto in altri pensieri; così non appena io ebbi terminato:
– Teramo – proseguì – fu la prima città del regno dove venne innalzato l’albero della libertà (*) e fu la prima a subire le requisizioni e le violenze di una rapace e feroce soldatesca; ma fu anche la prima città a ritornare sotto l’autorità regia per le masse insorgenti guidate negli Abruzzi da Giuseppe Costantini detto Sciabolone e da Giuseppe Pronio.

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ALDO DI BIASIO E LA TERRA DI LAVORO NELLA STORIA A CASTELFORTE

Posted by on Ott 15, 2024

ALDO DI BIASIO E LA TERRA DI LAVORO NELLA STORIA A CASTELFORTE

A Castelforte convegno sul Prof. Aldo Di Biasio a dieci anni dalla sua prematura scomparsa.

È stato autore, fra l’altro, de “La Questione Meridionale in Terra di Lavoro 1800-1900”, Napoli 1976; “Territorio e Viabilità del Lazio Meridionale. Gli antichi distretti di Sora e di Gaeta 1800-1860”, Marina di Minturno 1997; “Rivoluzione e controrivoluzione nell’Alta Terra di Lavoro. La Repubblica napoletana del 1799”.

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1799, Liberazione

Posted by on Ago 29, 2024

1799, Liberazione

I giacobini si ritennero patrioti e sostennero che la rivoluzione era a favore del popolo, per risollevarlo dalla miserrima condizione, intanto però, ne fomentavano la strage, ritenendo quindi che la felicità vada imposta dalle menti elette anche a prezzo di un bagno di sangue.

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ECCIDI GIACOBINI NELLA VALLE DEL LIRI NEL 1799 DI FERDINANDO CORRADINI

Posted by on Ott 27, 2023

ECCIDI GIACOBINI NELLA VALLE DEL LIRI NEL 1799 DI FERDINANDO CORRADINI

Non appena si nomina la Repubblica napoletana del 1799, il nostro pensiero vola, alto, a quelle poche decine di personaggi di estrazione nobile o altoborghese (costituenti il fior dell’intellettualità napoletana del periodo), furono giustiziati, soprattutto per volere dell’ammiraglio Nelson, dopo che in Napoli rientrò il legittimo Sovrano. Delle centinaia, forse migliaia, di nostri morti, appartenenti alle classi più umili della popolazione, trucidati senza neanche la farsa di un processo, nessuno si ricorda. Anzi, sembra quasi ci si vergogni di loro.

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