Posted by altaterradilavoro on Mag 31, 2022
Il significato di questa fonte per la ricostruzione storiografica delle vicende del Regno di Ferdinando II (ma anche di quelle precedenti) è immediatamente comprensibile: vi sono, come è noto, illustrati tutti i progressi e le acquisizioni nei campi della scienze sociali, naturali e umane , dalla ricerca, dall’industria, dall’”ingegno” degli abitanti del Regno.
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Posted by altaterradilavoro on Mag 27, 2021
1. L’origine dell’epidemia
Il primo focolaio dell’epidemia di colera che investì l’Europa a partire dal 1829 si manifestò in India nel 1817: per questo motivo la malattia viene denominata, nelle fonti dell’epoca, anche morbo asiatico o indiano. Dopo aver infuriato alle bocche del Gange, il male penetrò nel continente europeo attraverso il bacino del Volga. Per l’estrema contagiosità e il tasso di mortalità alquanto elevato, il colera fu paragonato dai medici dell’Ottocento alla “peste nera” che aveva imperversato nelle stesse regioni, decimandone la popolazione, nel corso del Trecento.
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Posted by altaterradilavoro on Giu 2, 2020
Nella “Guida di Napoli” – ogni ospite ne ebbe una copia – gli amministratori della città, oltre a tutte le notizie utili, pubblicarono anche l’indirizzo degli “studi” di pittori e scultori. Centinaia di scienziati ebbero l’opportunità di ammirare la perfetta organizzazione, la ricchezza del patrimonio culturale e i progressi nei settori della Medicina e della Tecnologia: nell’occasione venne inaugurato anche l’Osservatorio Vesuviano. Il ruolo di Giuseppe IV Medici, principe di Ottajano
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Posted by altaterradilavoro on Mag 12, 2020
I monti frumentari agli inizi dell’Ottocento (da una ricerca in corso)
Nel 1836, relazionando al re sui monti frumentari del regno e
sul lavoro compiuto fino ad allora per ridare ad essi l’antico splendore,
il ministro Nicola Santangelo, entusiasta dei risultati ottenuti,
poteva concludere: « allorché la storia dovrà narrare i progressi del
vivere civile nel Regno delle Due Sicilie non andrà certamente obliato
che la maestà Vostra facea rivivere una istituzione nobilissima
dove la cristiana virtù alla sapienza governatrice degli stati era congiunta
» (1)………………continua di seguito il testo in pdf
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Posted by altaterradilavoro on Apr 17, 2019
Il significato di questa fonte per la ricostruzione
storiografica delle vicende del Regno di Ferdinando II (ma anche di quelle
precedenti) è immediatamente comprensibile: vi sono, come è noto, illustrati
tutti i progressi e le acquisizioni nei campi della scienze sociali, naturali e
umane , dalla ricerca, dall’industria, dall’”ingegno” degli abitanti del Regno.
Gli Annali Civili del Regno delle Due Sicilie,
collocati tra i periodici storici PS I-XII, come patrimonio della Biblioteca
dell‟Archivio di Stato di Lecce, costituiscono uno dei più interessanti e
pregiati strumenti di indagine bibliografica di questo Istituto. La struttura
dell‟opera è impostata secondo una rigida suddivisione in fascicoli
(„quaderni‟) e volumi ( tomi). Il primo volume di cui la Biblioteca possiede
esemplare è il VII, ed il fascicolo è il XIV dell‟anno 1835, ingressato con
numero di inventario 1009, anche se l‟effettivo anno di inizio della
pubblicazione è il 1833. L‟ultimo fascicolo, il CXXXV del volume CXVIII,
relativo a gennaio- febbraio dell‟anno 1860, conclude il disegno dell‟opera,
che si completa con un dettagliato Indice generale di CXXII quaderni pubblicati dal 1833 al
1857 .
Le condizioni di vendita e la periodicità dell‟opera sono indicate sulla
copertina posteriore di ciascun fascicolo : « ogni due mesi si pubblicherà un fascicolo degli
Annali di dodici o più fogli, nella forma dell’in 4°, con ottima carta e nitidi
tipi a doppia colonna di stampa, ove il bisogno lo chieggia saranno aggiunte
eleganti tavole litografiche o incise in rame. Il costo è di sei ducati »
.
Il significato di questa fonte per la ricostruzione storiografica delle vicende
del Regno di Ferdinando II (ma anche di quelle precedenti) è immediatamente
comprensibile: vi sono, come è noto, illustrati tutti i progressi e le
acquisizioni nei campi della scienze sociali, naturali e umane , dalla ricerca,
dall’industria, dall’”ingegno” degli abitanti del Regno, e che fossero
considerati degni, è detto consapevolmente nelle presentazioni al primo
fascicolo.
Leggendo le pagine introduttive e di presentazione
all’opera è il riferimento continuo che vi si fa a quel “principio di
cittadinanza”, cioè il sentimento condiviso dai cittadini di esser parte di un
preciso e responsabile soggetto storico, dotato di personalità e di
compiti: il Regno. Un “nome dello stato” che fosse catalizzatore delle istanze
dei singoli, nella consapevolezza del dovere generale di farsi carico dei
propri destini: questo punto centrale per la comprensione del significato
storico, in uno sguardo prospettico sul passato, del Regno delle Due Sicilie.
Emanuele Taddei, chierico regolare delle Scuole
Pie, negli anni borbonici assumerà la direzione degli Annali
Civili del Regno delle Due Sicilie” promossi da Nicola Santangelo,
influente ministro degli Affari Interni del Regno, per il quale la “ignavia
era giunta al segno che spesso noi siamo istruiti delle nostre cose da autori
stranieri”.
I contributi testimoniano la vita amministrativa, sociale, culturale ed
economica degli anni di regno borbonico. Vi scrissero, tra quelli, Melchiorre
Delfico, Leopoldo Pilla, Gabriele Costa, Arcangelo Scacchi, Emanuele Taddei,
Cesare Malpica, Giuseppe Nicolini, Bernardo Quaranta, Teodoro Monticelli.
Nicola Santangelo. Raffaele Liberatore redasse descrizioni di alcune opere
d’arte conservate nel R. Museo Borbonico e collaborò, con una copiosa serie di
articoli su vari argomenti (economia del Regno, divulgazione scientifica,
arte), agli Annali Civili del Regno delle Due Sicilie, diretti dal Taddei, dopo
la sua morte, avvenuta a Napoli nel 1839, successe nel suo ruolo.
La sospensione del periodico, sopraggiunta con gli
avvenimenti del 1848, riprende nel 1852 che presenta in apertura del fascicolo,
il « Rapporto presentato al Re… da Salvatore Murena, Direttore del Ministero
dell‟Interno », per celebrare i fasti di questo regno e delle sua attività anche
quella informativa e divulgativa svolta dal periodico “ opera
…che faceva testimonianza allo universale del felice progresso delle scienze e
delle arti della pace, fiorenti sotto il paterno Scettro del miglior dei
Monarchi.. fu condannata al silenzio entro i vortici della infausta epoca del
1848… si voleva col tacere degli Annali Civili sperdere fin la memoria del
posto elevato che le popolazioni delle Due Sicilie occupavan nel mondo
scientifico ed industriale..”. A quanti considerarono i borboni « ritardatori
nella via degl’immegliamenti artistici ed industriali…», essi
affidarono in « pubbliche pagine le memorie, i fatti divulgati coi’ tipi, vuoi ad
utilità vuoi a diletto dell’universale, che ne dessero le scienze e le lettere,
le arti e le industrie, i lontani commerci e e le faticose peregrinazioni. Così
nacquero nel trentesimo terzo anno di questo secolo gli Annali Civili del Regno
delle Due Sicilie, e non mancarono se non quando, nello svolgimento di tutta
Europa… ma ritornata la calma in queste belle contrade, comandò che quegli
Annali interrotti.. ricomparissero con maggior lustro… 3 settembre 1852.)
.
(Fonte: www.archiviodistatolecce.beniculturali.it/)
fonte https://luciadimauro.altervista.org/annali-civili-del-regno-delle-due-sicilie-nellarchivio-di-stato-leccese/?fbclid=IwAR2Kce795nIHVH_oIEaByYEnJQmtPDUX1NjXkEIhXINtTB7xYLN8-5u062g
Lucia Di Mauro
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