Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

EDUCAZIONE GENDER, DDL ZAN E LE MAMME ITALIANE

Posted by on Giu 8, 2021

EDUCAZIONE GENDER, DDL ZAN E LE MAMME ITALIANE

Dal sottobosco, in cui è stato inserito dagli orfanelli del pci e del sessantotto che non avendo più nulla da dire e da offrire cercano ancora di trovare nuovi clienti per la loro esistenza in vita cercando calore con la “coperta di linus” che ha i colori dell’arcobaleno, è venuto fuori il tema dei transgender e dell’educazione gender nelle scuole che per fortuna in qualcuno comincia a sollevare qualche riflessione soprattutto dopo l’uscita di Fedez sul palco del 1 primo maggio ma soprattutto dopo l’improvvisa e sorprendente uscita della circolare della Regione Lazio.

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Gender a scuola, il grande pasticcio nel Lazio

Posted by on Mag 20, 2021

Gender a scuola, il grande pasticcio nel Lazio

Le linee guida per l’adeguamento tra identità fisica e psichica diffuse nelle scuole del Lazio sono illegittime e sono create per assecondare in ogni modo la transessualità di bambini e adolescenti nelle scuole. Ma il documento viene subito ritirato, la Regione e l’ospedale san Camillo ne disconoscono la paternità. Ma non ne contestano il contenuto che indottrina al credo gender di scolari e docenti e illustra “buone pratiche scolastiche” partendo dall’uso del nome, dei bagni e degli spogliatoi. Un piano d’attacco “perfetto” e ad ampio spettro che ignora i genitori. Quando la Zan sarà legge come ci si potrà opporre a progetti come questi? 

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Due passi avanti sul gender ed uno indietro sulla vita

Posted by on Mag 14, 2021

Due passi avanti sul gender ed uno indietro sulla vita

Decisamente una settimana “no”, quella appena trascorsa, per l’ideologia gender…

L’ultraprogressista Svezia ha deciso, infatti, di fermare il ricorso ai trattamenti, in grado di bloccare lo sviluppo adolescenziale in soggetti al di sotto dei 16 anni, in quanto ritenuti «controversi» e tali da comportare «significative conseguenze, avverse, estese ed irreversibili», dalle malattie cardiovascolari all’osteoporosi, dall’infertilità ad un accresciuto rischio di tumori e trombosi. Un comunicato, emesso dall’ospedale universitario «Karolinska» di Stoccolma, ha precisato le ragioni cliniche, che hanno motivato il provvedimento.

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