Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

….E FU GENOCIDIO, ECCO LE PROVE NE PARLIAMO CON PINO APRILE

Posted by on Feb 23, 2023

….E FU GENOCIDIO, ECCO LE PROVE NE PARLIAMO CON PINO APRILE

Che brutta e lombrosiana la parola “Terrone” che da oltre un secolo viene usata per disprezzare e umiliare le genti meridionali una volta e per svariati secoli, napolitane e siciliane. Anche per la parola “Briganti” si può dire la stessa cosa ma grazie al grande lavoro di tanti studiosi e ricercatori non è più un termine negativo ma un motivo di vanto anche se in alcuni casi usato e abusato in tutte le salse. Da una decina d’anni però, “Terrone” è diventata un’etichetta che si pronuncia ad alta voce e con orgoglio e se c’è stata questa metamorfosi lo dobbiamo a Pino Aprile che in concomitanza con il 150^ anniversario dell’Unità d’Italia, pubblica il libro “Terroni” . Pino è sempre stato un giornalista importante e direttore con incarichi di rilievo in testate di primo piamo ma sconosciuto ai più, come per me, ma dopo questo successo letterario è diventato una vera e propria “star” che ha fatto arrivare attraverso il suo lavoro, la nostra storia ovunque. Per noi identitari napolitani è stato di fondamentale importanza perchè ha portato fuori dai salotti la “questione napolitana” nata dopo il 1860 che rischiava di diventare un argomento d’elites portandola alla ribalta nazionale. C’era un fiume carsico che da un secolo e mezzo scorreva nelle viscere della terra che in tutti questi anni s’è ingrossato a dismisura e Pino Aprile ha avuto il merito di individuare il punto critico nel terreno e con una sola picconata ha fatto emergere il suddetto fiume inondando tutto il territorio della patria napolitana andando oltre i confini naturali e geografici portando la narrazione storica risorgimentale, occultata per troppi decenni, nelle masse. Come in tutte le inondazioni anche il fiume “carsico identitario” porta con se acqua surgiva e limpida ma al contempo detriti e melma che non ci deve far preoccupare perchè la cosa importante è che questa inondazione non si arresti e sta a noi navigarlo evitando di farsi impigliare nelle secche o dai vari ostacoli che si trovano nelle tumultuose acque. Dopo Terroni Pino ha continuato a studiare e ricercare scrivendo tanti altri libri fino ad arrivare alla sua ultima fatica, “Il Nuovo Terroni” che venerdi 24 febbraio alle ore 21 ce ne parlerà in una chiacchierata che promette di fare scintille come si evince dal titolo della trasmissione e per vederla basta cliccare di seguito

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Pino Aprile: ’’I peggiori libri contro il Sud li hanno pubblicati le case editrici meridionali’

Posted by on Dic 28, 2020

Pino Aprile: ’’I peggiori libri contro il Sud li hanno pubblicati le case editrici meridionali’

Appuntamento culturale di notevole livello all’Itcg Manlio Capitolo di Tursi, dove c’è stato un incontro pubblico con Pino Aprile.Tanti gli studenti frequentanti gli ultimi due anni di corso che hanno riempito l’aula magna “N. Marrese” per ascoltare l’autore di Terroni e Il Sud Puzza. Accanto a lui c’erano il prof. Giovanni Lasalandra, in rappresentanza dell’associazione Non Solo 58 che ha organizzato l’evento, e il dirigente scolastico Lucia Lombardi.

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CARPINO, DALL’ESPLOSIONE DEMOGRAFICA DEL SETTE-OTTOCENTO ALLA CRISI ATTUALE

Posted by on Set 4, 2019

CARPINO, DALL’ESPLOSIONE DEMOGRAFICA DEL SETTE-OTTOCENTO ALLA CRISI ATTUALE

di Michele Eugenio Di Carlo

All’allarme lanciato da Carpino qualche tempo, attestante che la bella cittadina del Gargano, anche nel 2017, aveva una popolazione nettamente scesa sotto i 4 mila abitanti, senza gli stranieri e che, mentre i decessi superavano le nascite, l’emigrazione giovanile galoppava con un paese ridotto a «vecchi, bambini e stranieri che qui immigrano e risiedono», ora si aggiunge la notizia che l’unica edicola di giornali chiude.

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Pino Aprile alla Grancia visto da Emilio Caserta

Posted by on Ago 25, 2019

Pino Aprile alla Grancia visto da Emilio Caserta

Oltre 300 persone al parco della Grancía, stamattina ad ascoltare Pino Aprile (e gli altri 299), avviando un chiaro progetto politico meridionalista, al fine del raggiungimento dell’equità da Nord a Sud o della Secessione (che saranno loro al Nord ad averla voluta, e non noi). Interventi di tutti i tipi…
Oggi forse più che il lancio di un partito, avrebbe potuto sembrare una seduta del Parlamento delle due Sicilie (un insieme di associazioni culturali e politiche che osservano e agiscono di conseguenza, per altro una struttura già esistente), di cui faccio orgogliosamente parte; ma questa è un’altra storia. Serviva che parlassero tutti? Forse si, forse No.

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