Ancora nessuno ha trovato parole esaurienti per descrivere la bellezza e la magnificenza di quello che è il Teatro San Carlo; simbolo di una Napoli che rimarca il suo status di grande capitale europea e che tutt’oggi mantiene un fascino senza eguali. Snobbato dai giornali, e media Nazionali per altri teatri con minore importanza e nati dopo, forse preferiti per una posizione geografica più comoda per un giornalista del nord.
Fu il sovrano più amato e più detestato d’Italia, l’uomo che con ostinata determinazione difese contro tutto e contro tutti, per ventinove anni, la corona che aveva cinto l’8 novembre 1830 allorché, appena ventenne, era succeduto al padre, Francesco I. Era un bel giovane, alto, di corporatura atletica, con occhi chiari e capelli castani; di affabili e cortesi maniere, umore gaio, mente sveglia, piglio militaresco. Nato nel ’10 a Palermo, qui aveva trascorso la fanciullezza. Parlava correttamente, oltre all’italiano, anche il francese, il tedesco, l’inglese e lo spagnolo, ma quando poteva consentirselo preferiva esprimersi nel più stretto vernacolo napoletano, efficace e plastico, adatto comunque al suo buon senso e al suo colorito umorismo.
Maurizio Zambardi per la sezione scientifica e Pietro Ricci vincitori della IX edizione del premio Terra Laboris 2024. La cerimonia di premiazione si è svolta nella serata di sabato 31 agosto presso il Museo Historicus in Caspoli di Mignano Montelungo, premio ideato dall’associazione culturale Ass. Id. Alta Terra di Lavoro fondata e presieduta del vulcanico Claudio Saltarelli.
Siamo onorati di comunicare che sarà consegnato il premio “Terra Laboris 2024” al M.so Pietro Ricci con la motivazione che di seguito esponiamo:
“Il centro della penisola italica, quello che una volta era la parte alta del Regno delle due Sicilie, è sempre stato fin dalla notte dei tempi, un vivaio della civiltà dell’uomo del mediterraneo e del pianeta, è stato un piccolo grande territorio dove hanno convissuto un numero considerevole di popoli di origine indoeuropea che oggi conosciamo come “popolazioni italiche”, un territorio dove nasce prima il mito e poi la storia e strategico per la formazione della grandezza dell’Impero Romano e un territorio dove la forte fede cattolica è stato il cemento armato di Santa Madre Chiesa. Tutte queste caratteristiche di multietnicità sono continuate dall’alto medioevo in poi e si conservano nell’identità, nella tradizione e nella cultura che vediamo nell’ultima bandiera del Regno e che ascoltiamo dalla Zampogna di Pietro Ricci alias Piero. Piero Ricci nasce a Campobasso ma di origini matesine, vive ad Isernia e si è formato artisticamente ai piedi delle Mainarde in Terra di Lavoro è stato capace di far uscire dal suo terzo figlio, la Zampogna, un suono sublime che supporta il mistero della divina provvidenza e che ci ricorda come il gigante Giovanni Paisiello compose sinfonie per Zampogna per il San Carlo di Napoli ai tempi di S.A.R. Ferdinando IV di Borbone potendolo definire, senza nessun dubbio, ‘O Zampugnaro d’O RRE”
Vi informiamo, altresì, che sarà comunicato in tempo debito quando e dove avverrà la consegna del Premio Terra Laboris
Claudio Saltarelli Pres. Ass. Id. Alta Terra di Lavoro