Papa Francesco: omosessualità e teoria del gender
Quando un Papa, Gesuita, prende il nome di Francesco già si capisce quali sono le sue intenzioni ed infatti lo stanno combattendo in tutti i modi soprattutto all’interno. Non sono in grado, dato le mie limitate conoscenze teologiche, di formulare un semplice pensiero ma voglio dire, alla mia gente, cosa c’era dietro il complotto che ci ha fatto sparire come nazione, con la nostra anima non sono riusciti a farlo, e chi ci ha difeso per molti anni dopo. Quello che dico a molti non vi fate condizionare da nessuno, a cominciare dal sottoscritto, leggete e vedete le fonti ufficiali del Papa e poi riflettete. di seguito il suo pensiero ufficiale sulla omosessualità, ne hanno dette di tutti i colori ci mancava solo che dicessero che il Vescovo di Roma stesse organizzando un gaypride al vaticano.
Incalzato dai giornalisti durante la conferenza stampa al rientro al Viaggio Apostolico in Azerbaijan, Papa Francesco, dopo aver sostenuto come la teoria del gender è contro le cose naturali ha spiegato che la Chiesa ha il dovere di accompagnare gli omosessuali e di avvicinarli a Dio, poiché “quando una persona che ha questa condizione arriva da Gesù, Gesù non dirà sicuramente ‘vattene via perché sei omosessuale’“.
Così come Gesù non condannò l’adultera, che pur aveva peccato, anche oggi la Chiesa è chiamata a discernere caso per caso e soprattutto ad accompagnare tutte le persone, senza distinzioni, perché è quanto ha fatto Gesù in vita.
Raccontando delle proprie esperienze pastorali, Francesco, ha detto “io ho accompagnato nella mia vita di sacerdote, di vescovo, anche di Papa, ho accompagnato persone con tendenze omosessuali, e anche con pratiche omosessuali. Le ho accompagnate, le ho avvicinate al Signore: alcuni non possono, ma io li ho accompagnati e mai abbandonati“.
Il fatto di essere in una situazione di peccato, infatti, non impedisce alla misericordia di Dio di operare e non spetta all’uomo giudicare. È in tal senso che il Vescovo di Roma ha ribadito che “le persone si devono accompagnare come le ha accompagnate Gesù“.
“Il peccato è il peccato“, ha chiarito il Pontefice, ma bisogna “in ogni caso accogliere la persona, accompagnarla, discernere e integrarla. Questo è quello che farebbe Gesù“.
Ciò non toglie nulla, a quanto espresso in Georgia riguardo la teoria del gender. Nel viaggio di rientro, tra l’altro, Francesco ha nuovamente confermato che “una cosa è che una persona abbia una tendenza omosessuale, che abbia questa situazione, o anche che cambi sesso e un’altra cosa è fare l’insegnamento nelle scuole su questa linea, per cambiare la mentalità. Io queste le chiamo colonizzazioni culturali“… “colonizzazioni ideologiche che distruggono“, aveva del resto spiegato già il Papa: con la teoria del gender, infatti, “non si distrugge con le armi, si distrugge con le idee“.
Quindi raccondando un aneddoto ha concluso: “Mi ha raccontato un papà francese, di una famiglia cattolica, che un giorno a tavola parlando con i figli chiese al ragazzo di 10 anni che cosa avrebbe voluto fare da grande. ‘La ragazza!’ E il papà si è accorto che nei libri dei collegi si insegnava la teoria del gender. E questo è contro le cose naturali“.
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