PAUL THIEBAULT, L’INVASIONE FRANCESE DEL REGNO DI NAPOLI
Il generale Paul Thiébault redasse un interessante resoconto degli avvenimenti della guerra portata dai Francesi nel Regno di Napoli. Poiché il suo scritto non era destinato alla pubblicazione (lo fece stampare la figlia a quasi cento anni di distanza dagli avvenimenti),confessò apertamente sia le stragi di civili (i 60.000 morti «oltre ai caduti in combattimento»), sia il disprezzo degli occupanti transalpini verso i collaborazionisti giacobini napolitani (tanto da disconoscerne subito la neonata Repubblica).
«Ho già detto che i Napoletani erano da disprezzare come soldati, ma da rispettare come uomini. Inquadrati in plotoni regolari non servivano a niente, ma erano combattenti formidabili e terribili nella guerra per bande. La guerra di Napoli iniziò davvero quando non ci furono più armate napoletane. I Napoletani del 1798, feroci e superstiziosi, furono battuti dappertutto. Oltre ai caduti in combattimento, sessantamila di loro furono passati per le armi sulle macerie dei loro paesi o sulle ceneri delle loro casupole. Non riuscimmo, però, mai a vincere la loro resistenza, da nessuna parte».
Paul Thiebault, L’invasione francese del Regno di Napoli (1798-1799). Memorie di un protagonista, traduzione di Raimondo Rotondi, prefazione di Massimo Viglione, D’Amico Editore, Nocera Superiore 2024, pp. 242
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