Alta Terra di Lavoro

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PELLEGRINAGGIO DEGLI ZAMPOGNARI DI VILLA LATINA A COCULLO PER SAN DOMENICO ABATE

Posted by on Giu 13, 2022

PELLEGRINAGGIO DEGLI ZAMPOGNARI DI VILLA LATINA A COCULLO PER SAN DOMENICO ABATE

In Italia come all’estero si conosce il fenome religioso, di culto e di fede di Cocullo che si trova in provincia dell’Aquila che una volta, nel Regno di Napoli, faceva parte dell’Abruzzo Ulteriore Secondo, dedicato a San Domenico Abate e questa sua fama è dovuta anche grazie alla presenza dei serpenti che sono portati in processione insieme al Santo. Una volta la festa di San Domenico veniva celebrata il primo giovedi di maggio mentre da qualche anno avviene il primo che fa comprendere come la tradizione e l’identità ha lasciato il passo al fenomeno turistico che in quel giorno diventa esplosivo per la massa di gente che si riversa nel piccolo centro abreuzzese che però è molto più interessata a vedere i serpenti che vengono portati a spasso nel paese prima dai civili e poi insieme a San Domenico che all’aspetto religioso.

Come tanti “giapponesi” i presenti sono impegnati a fotografare anche l’aria che si respira infastidendo i fedeli autoctoni che cercano di venerare il loro Santo in raccogliemento e tranquillità ma la domanda viene spontanea “se volete vivere la vostra festa alla vostra maniera riportatela al giovedi?” avete scelto altre priorità,che è inutile enunciarle, quindi sopportate il caos, che di cattolico ha ben poco. Di tradizionale e di attaccamento alla fede e a San Domenico, dal sapore antico, c’è rimasto ancora qualcosa grazie ai cittadini di Cocullo che sentono e vivono quella giornata con fede e sobria partecipazione ma anche alla comunità di Villa Latina che da secoli con i suoi zampognari va in pellegrinaggio fino a Cocullo perchè hanno una forte devozione per San Domenico Abate ed anche se non viene più fatto a piedi ma in pulman, lo spirito cristiano che accompagna i pellegrini della vecchia Agnone è ancora forte e sentito. Come nelle migliori tradizioni del Regno anche questa giornata è composta da due fasi, la prima alla completa preghiera e devozione per San Domenico Abate e i zampognari lo fanno a modo loro, mentre la seconda parte è dedicata ai riti “loculliani” dove l’ebrezza della liberazione dei veleni e delle tossine che il quotidiano ci regala prende la scena. Nel Regno si vivevano circa 200 feste religiose l’anno ma questo non voleva significare che esisteva la teocrazia o il bigottismo ma, nella piena tradizione pitagoriga ed epicurea, era un momento in cui si vivevano intensamente i riti cattolici e di fede per poi lasciarsi andare al divertimento, alle passioni e alle trasgressioni che la Chiesa ben sapeva che erano fondamentali per la convivenza civile e per mandare avanti una società nel miglior modo possibile. Per il cattolico napolitano le passioni vanno vissute ma mai diventandone schiavi e la Chiesa sa perfettamente che il peccato, pur condannandolo, è una componente della natura umana che non si può sempre reprimere o cancellarlo ma non bisogna mai fargli prendere il sopravvento, la confessione forse serve anche a questo? per noi napolitani che ci siamo evoluti partendo dalla Y pitagorica, la famosa forcella, dove le due stele rappresentano una il vizio e l’altra la virtù e dove il mitos non ha mai lasciato completamente il posto al logos, vivere la vita seguendo questo paradigma è cosa naturale. Questa è la civiltà napolitana, la fusione del cattolicesimo con la civiltà greca, latina e mediterranea e il 1 maggio del 2022 a Cocullo la comunità di Villa Latina e dell’alta Terra di Lavoro ce lo ha fatto vedere cosa è e voi potete vederlo martedi 14 giugno alle 21 e per farlo basta cliccare il link di seguito

3 Comments

  1. bella manifestazione, ma che tristezza vedere tutte quelle facce nascoste dalle museruole/mascherine…Gianandrea de Antonellis

  2. Bellissimo video e bellissima festa! per tutti… perfino pel piccolino a un certo punto in testa al corteo dei musici col suo piffero magico… folla ad aspettare il Santo che esce dalla chiesa… sole e pioggia che non disturba… e’ un’umanita’ fantastica, un popolo vivo che si rigenera ad ogni occasione di festa! complimenti!!! caterina ossi

  3. Sono molto interessata al video dopo aver letto l’articolo sull’evoluzione e i significati di una ricorrenza cosi’ singolare che mescola il sacro e il profano, come d’altra parte si manifestano nelle vicende vissute dalla gente in luoghi attraversati da chissa’ quanti episodi particolari accumulatesi nei secoli… meno male che in qualche parte resistono, cosi’ da ricordarci che l’umanita’ e’ viva e si adegua e interpreta e domina l’intero creato… cosi’ interpreto io l’evento sentendolo descritto, e lo trovo singolare e sicuramente da conservare e tramandare… caterina ossi

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