Pino Aprile risponde alla nostra domanda sulle carte del brigantaggio
Caro Errico,
naturalmente, condivido perfettamente la proposta e qualsiasi altra iniziativa possa rendere facilmente e totalmente consultabili i documenti, di qualsiasi tipo, in grado di far luce (quella possibile) sulla nostra storia. L’idea che gli italiani siano un popolo bambino, incapace di tollerare la verità, perché immaturi e potrebbero farsi male, è un’idea utile solo a chi vuol continuare a trattarli da bambini, per meglio coltivare i propri affari. Al contrario, questa continua negazione di verità e consapevolezza porta prima alla delusione, poi al disinteresse, distruggendo le ragioni della convivenza (e si vede…).
Sciascia diceva che siamo un Paese senza verità; e questo vale per tutte le vicende fondanti della nostra storia, il che vuol dire pretendere di fondare la nostra identità su una serie di menzogne e versioni ammaestrate: vale per il Risorgimento, per le nostre avventure coloniali, per Portella delle Ginestre, per la strategia della tensione, per gli anni di piombo e il delitto Moro, per la P2 e le connessioni fra stato e antistato mafioso e massonico (fra cui cominciano persino a cadere le distinzioni).
Negli archivi concepiti come carcere per la verità è imprigionata la nostra maturità democratica. Apparentemente, tutto è a portata di mano; nei fatti tutto è difficile, contorto, lontano, dispendioso. La Germania è risalita dal suo inferno nazista scarnificandosi dinanzi al mondo intero; negli Stati Uniti, con il Freedom of Information Act, i segreti più segreti vengono divulgati, dall’omicidio Kennedy al Viet Nam. Mentre noi discutiamo di come rendere davvero e agevolmente accessibili documenti di un secolo e mezzo fa.
Quindi, ben vengano tutte le proposte che portano luce nei sotterranei bui della nostra memoria. Possiamo crescere e davvero unirci, solo sapendo. E discutendone, sapendo.
A presto
Pino
DOMANDA PER PINO APRILE
Io penso che lei abbia conseguito col successo del suo libro un notevole peso contrattuale rispetto ai media, mi permetto di suggerire una richiesta che dovrebbe inoltrare in tutti gli incontro che va facendo in Italia:
Il passaggio di tutte le carte del brigantaggio dall’USSME all’archivio di stato e la loro pubblicazione online con relativi codici di decrittazione se necessario per i dispacci militari.
Io personalmente sono rimasto molto colpito da queste parole
L’ultima delusione, poi, ci è data dall’Ufficio storico del Corpo di Stato maggiore; il quale pure aveva destato nel pubblico italiano la speranza della storia. Invece è riuscito un maggiore inganno, perché le sue narrazioni, assumendo per documenti quanto nel tempo si è scritto di adulterato o di addirittura inventato, dimostrano che anche esso ha il fine di consolidare come storia il doppio uragano di glorificazioni al Nord e denigrazioni al Sud, doppio uragano che col pretesto politico non è che sfruttamento economico.
https://www.eleaml.org/sud/stampa2s/razzano_settembrini_2010.html
e se penso che queste parole risalgono a circa 70 anni prima degli articoli sul Calendario del Popolo e su Storia illustrata e della conseguente interrogazione di Angelo Manna c’è da restare allibiti.
Il fascismo prima la Italia resistenziale poi hanno proseguito nella opera di occultamento della verità iniziata dai cosiddetti padri della patria – padani e meridionali.
La ringrazio della risposta,
Mino Errico
sacrosanta richiesta e dolorosa lagnanza… Quando si dice “italiani”, ci sentiamo tutti defraudati… io che sono veneta, e per sfottermi a Firenze e a Milano mi dicevano “serenissima”, una volta rientrata nei patri lidi sono felice di non aver mai perso la mia identità, e credo che ciascuno dei cosiddetti italiani dovrebbe, attraverso la conoscenza profonda della storia della propria terra, sentirsene orgoglioso e andare a testa alta in giro per il mondo, perché ogni regione di questo stivale martoriato ha un capitale di cultura, usi, costumi, vissuto sociale. inventiva e storia combattuta e stravolta, tutto da valorizzare se introitato, e diventerà fondamento del proprio sviluppo personale e sociale… Basta archivi secretati, ad uso e consumo di mentitori istituzionalizzati! E’ ora che si cambi! caterina ossi