Poesia di Bodini tratta da “La Luna dei Borboni”

Caro Direttore,
“Poesia”, una nota rivista di settore diretta da Nicola Crocetti, ha pubblicato nel numero da poco apparso in edicola (aprile 2017) un interessante contributo di Enza Silvestrini dal titolo Vittorio Bodini. Il Sud come categoria dell’esistenza (pp. 42-47).
So bene che non ami particolarmente la parola “Sud”, ma ti invito a non cedere a quanti la caricano o l’hanno caricata di accezioni negative. Sud è una categoria geografica e non solo. Sud è, ad esempio, luce, storia, idea, solarità “meridiana”. Ora, fra i testi riportati di Vittorio Bodini, poeta leccese scomparso nel 1970, ve n’è uno, tratto dalla raccolta La luna dei Borboni, che mi piacerebbe proporre ai lettori del tuo sito, così ospitale nei miei confronti, sperando di fare cosa gradita.
Cordialmente.
Fernando Di Mieri
Tu non conosci il Sud, le case di calce
da cui uscivamo al sole come numeri
dalla faccia d’un dado.
La luna dei Borboni
col suo viso sfregiato tornerà
sulle case di tufo, sui balconi.
Sbigottiranno il gufo delle Scalze
e i gerani –la pianta dei cornuti-
e noi, quieti fantasmi, discorreremo
dell’unità d’Italia.
Piano si staccano
i tocchi
da un orologio e nuotano
fra pioggia, vento e vetri di finestre.
Le terrazze tamburellano
come teli da tenda
e il grido dei fanciulli: “Aea!” si perde
nelle vie
come per corridoi
d’un castello assediato.
Inverno assediatore,
vecchiaia dell’anno,
mette angoscia nei sensi,
chiude il domani.
Ma lasciamo un momento questa città.
Andiamo nel sonno,
andiamo a vedere che succede.
Quando riprenderai, mare, il dominio
su quest’amara contea,
i tuoi leggeri coltelli
scrosteranno conchiglie di millenni
dai nostri tufi, tuoi perduti sigilli,
e il delfino che ha in bocca la mezzaluna
ci chiamerà per nome,
come ora le prefiche fra quattro ceri
vite senza cavalli e senza amore.
Laggiù sarà la costa, dove cantano i grilli,
dove dicono i grilli: “Gesù! Gesù!”
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ps= lusingato Fernando