PROCESSI AI BRIGANTI (II)

REAZIONE DI MONTICELLI E LENOLA
Luigi Alonzi, detto Chiavone, che si era soffermato a lungo in Roma dove era stato ricevuto anche da Francesco II, tornava in zona ove riusciva ad organizzare una banda di circa trecento uomini, forte
del danaro ricevuto e del prestigio delle credenziali.
Attestatosi lungo il confine, pontificio, in territorio di Castro, il 3 maggio 1861 entrava in azione assaltando il comune di Monticelli alle grida di viva Francesco II. Il 5 dello stesso mese la detta banda penetrava anche in Lenola commettendo, come del resto in Monticelli, ogni sorta di reati. Fra i principali si annoverano: l’assalto al Posto di guardia finanziaria di Portella, l’occupazione ed il disarmo del Posto di Guardia Nazionale di Monticelli, disarmo di privati, devastazione dell’ufficio municipale, sostituzione di nuove autorità alle antiche, imposizione di una tassa di ducati 400 al paese, saccheggio nella casa del comandante la Guardia Nazionale Ferdinando Cardinaile, uccisione del sindaco Biagio Bove, arresto di alcuni paesani ritenuti colpevoli di aver sparato contro la banda al suo ingresso in paese ed, infine, l’uccisione di un sergente dei granatieri nel conflitto a fuoco con la truppa regolare accorsa per sedare la reazione. Fra i reati commessi in Lenola si ricordano: sostituzione delle antiche autorità con nuove, disarmo del Posto di Guardia Nazionale e di privati, saccheggio nell’abitazione del capitano della Guardia Nazionale Clemente Pandozzi e dei signori Carlo e Paolo Pandozzi, ferimento ed uccisione di due soldati a seguito del conflitto a fuoco scoppiato tra la dettabanda, annidatasi sulla montagna sovrastante, e la forza regolare.
La processura, archiviata in origine al fascio 204, consta di tre distinti processi segnati nel Registro Generale della Corte di Assise di S.Maria C.V. ai numeri 33, 74 e 1357 riuniti per ilgiudizio a carico di Pietro Casale e Attilio Lucente arrestati e giudicati in epoca posteriore