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«QUANDO NAPOLI ERA CAPITALE» di GIUSEPPE PIANELLI (XVII)

Posted by on Mar 12, 2021

«QUANDO NAPOLI ERA CAPITALE» di GIUSEPPE PIANELLI (XVII)

Talvolta una musica popolare può essere molto più efficace di molte pagine erudite per spiegare la storia di un popolo. È il caso di questa tammurriata napoletana di cui riportiamo il testo originale con una traduzione in italiano.

SONA A CARMAGNOLA 

CANTO CONTRORIVOLUZIONARIO
(1799 – 1800)

A lu suono r’a grancascie
viva lu popolo vascie!
A lu suono r’i tamburrielle
sò risurte li puverielle.
A lu suono r’a campane
viva viva li pupulane!

A lu suono r’a viuline
morte alli giacubbine!
Sona sona, sona a Carmagnola2,
sona li cunziglie3:
Viva o Re cu la famiglie!

Sona sona, sona a Carmagnola…
A lu muolo, sanza uerra,
se teraie l’arvere9
‘n terra, affirraine e giacubbine,
ie facettere ‘na mappine.

È fernuta l’eguaglianza,
è fernuta la libbertà:
pe’ vuie so’ dulure ‘e panza,
signò, iatev’acuccà!

Sona sona, sona a Carmagnola…
Passaie lu mese chiuvuso,
lu ventuso e l’addiruso10,
e lu mese ca se mete
hanne avute l’aglie arrete.
Viva Tata Maccarone11
ca rispetta la religgione.

Giacubbine iat’a mare:
mo’ v’abbrucia lu panare!
Sona sona, sona a Carmagnola…
Addò è ghiuta ‘na Leonora
ca alluccaie ‘ngopp’o tiatre?

Mo’ abballa miezz’o mercato
‘nzeme cu’ maste Donato
Mo’ abballa ch’e vruoccole e rape:   
n’ha putute abballà chiù.
Al suono della grancassa
viva il popolo basso!
Al suono dei tamburelli
sono insorti ipoveri.
Al suono della campana
viva viva i popolani!

Al suono del violino
morte ai giacobini!
Suona suona “La Carmagnole”,
suonano i consigli:
Viva il Re con la famiglia!

Suona suona “La Carmagnole”…
Al molo, senza colpo ferire,
si gettò l’albero in terra,
acchiapparono i giacobini
e gli diedero una legnata.

È finita l’uguaglianza,
è finita la libertà:
per voi sono dolori di pancia,
signori, andate a coricarvi!

Suona suona “La Carmagnole”…
Passò il mese Piovoso,
il Ventoso e l’Odoroso,
ed al mese che si miete
hanno avuto l’aglio nel didietro.
Viva Papà Maccherone
che rispetta la religione.

Giacobini andate a mare:
adesso vi brucia il sedere!
Suona suona “La Carmagnole”…
Dov ‘è andata donna Eleonora
che sbraitava sul teatro?

Adesso balla in mezzo al mercato
insieme con mastro Donato.
Adesso balla con broccoli e rape:
non ha potuto ballare più.

1 Questo canto popolare, nella forma tipica napoletana della “Tammurriata “, è stato trascritto da Roberto De Simone con il titolo «Canto sanfedista», portato in scena e riprodotto dalla Nuova Compagnia di Canto popolare nel 1976. In effetti, non può trattarsi di un «canto delle bande lealiste del Cardinale Ruffo» giacché si citano avvenimenti posteriori alla liberazione di Napoli, quando l’Armata della Santa Fede era già stata sciolta e la monarchia restaurata.
2 Canto rivoluzionario francese. La carmagnola era la giubba corta militare che in
dossavano, alla loro entrata a Parigi, nel 1792, i Federati marsigliesi e fu chiamata la
giacchetta corta dei rivoluzionari che soppiantò la redingote dell ‘ancien régime.
4 Il forte di Sant ‘Elmo, in origine Sant ‘Erasmo, quartier generale del Direttorio re­pubblicano.


3 Il berretto frigio che fu posto sulla testa del monumento equestre a Ferdinando IV a Largo di Palazzo. 6 Il 13 giugno 1799 entrava in Napoli Fabrizio Ruffo alla testa della Santa Fede..


Al Ponte della Maddalena, dove si svolse la battaglia finale della Santa Fede con i francesi, vi era un forte con una prigione.

Si tratta delle Giunte civili e militari volute da Nelson per giudicare i rivoluzionari.
8 Luisa Sanfelice denunciò ad un amante giacobino la congiura lealista confidatagli da un altro amante, Gerardo Baccher, che le aveva fornito un salvacondotto. Tre fratelli Baccher (uno quattordicenne) furono fucilati. Condannata a morte alla restaurazione, la Sanfelice finse d’essere incinta riuscendo a far rinviare d’un anno la sentenza grazie a medici compiacenti finché fu scoperto l’inganno.
9    L’ “Albero della libertà”, panoplia trionfale della rivoluzione che veniva innalzata
nelle città giacobine. A Napoli ne furono eretti cinque: uno al Molo piccolo.
10    Mesi del calendario repubblicano adattato dall ‘uso francese: si tratta di febbraio,
marzo e aprile (tenendo presente che ogni mese cominciava dal giorno 22). “Odoroso”,
forse una corruzione popolare, corrisponde a “Germile ” (dal 22 marzo al 22 aprile).
La Repubblica Partenopea durò dal 21 gennaio al 21 giugno 1799.
11    Nomignolo dato dai “lazzari ” a Ferdinando IV.
12    I brani di strofe seguenti non compaiono nella trascrizione De Simone.
13    Eleonora Fonseca Pimentel, esponente del Direttorio e «compilatrice» de Il Monito
re, fu giustiziata, come tutti i condannati dalle Giunte, nella Piazza del Mercato.
14 Mastro Donato era il boia che eseguì la sentenza.


“Sona ‘a Carmagnola”, con il titolo Canto dei sanfedisti, nell’adattamento musicale di R. De Simone e nell’interpretazione della Nuova compagnia di canto popolare, è edita in CD e musicassetta nel volume «’O Meglio» (vol. 1), con l’etichetta Orizzonte, dalla Ricordi, LOK 716 (1995).

fonte

https://www.eleaml.org/sud/storia/storia_del_sud_vista_dal_sud.html#NATO

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