Quattro chiacchiere con Piero Ricci ‘O zampugnar d’O RRE
Molto mi chiedono ma perchè insisisti ad evidenziare che la musica popolare “nostra” è colta perchè è figlia del Regno di Napoli?spiegare in un minuto non è possibile perchè bisogna parlare di Ferdinando IV, tutti gli artisti della musica popolare dovrebbero avero una sua foto nel portafogli, della nascita dei conservatori, di Lombroso che tanto danno ancora fa nel terzo millennio alle genti napolitane ma Paisiello, considerato dai contemporanei il numero 1 tra i compositori davanti anche a Mozart, lo posso scomodare perchè portò a corte la zampogna scrivendo sinfonie per lo strumento di Nostro Signore, ricordo che ci troviamo nell’epoca d’oro della musica dove Napoli era il centro del mondo e dove le voci bianche, con Farinelli in testa, erano assolute protagoniste. Abbiamo scoperto che l’Italia aveva messo i fuorilegge gli Zampognari e che, non riuscendoci per via prefettizia, lo tentò relegando la Zampogna a strumento folkloristico o dei pastori ma come abbiamo visto fallendo anche questa volta. Della aristocatricità della Zampogna ne abbiamo già parlato con Marco Tomassi che ha ricostruito la Sordellina Napoletana e per aver vinto il Premio Terra Laboris 2022 e questa volta lo faremo con chi la Zampogna l’ha riportata a corte e parlo di Pietro Ricci, comunemente chiamato Piero, che l’ha rimessa sul trono con le sue ricerche, con la sua particolare costruzione, e con le sue composizioni fino a suonarla alla Scala di Milano grazie a Riccardo Muti, ricordo che il M.so è nato a Napoli per volontà della madre che presagendo la carriera musicale del figlio disse che andando in giro per il mondo con un biglietto da visita così prestigioso avrebbe avuto degli innegabili vantaggi. Il M.so Piero Ricci ha molto da raccontare e ci darà l’onore di farlo martedi 29 novembre alle 21 in diretta su i nostri canali come di seguito riportiamo
Non sono state quattro chiacchiere ma un mondo pieno di passione… Grazie!.. e complimenti vivissimi! caterina