Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

RISSA AL MERCATO E LO SCEMO DEL VILLAGGIO di SECONDINO TRANQUILLI

Posted by on Apr 26, 2020

RISSA AL MERCATO E LO SCEMO DEL VILLAGGIO di SECONDINO TRANQUILLI

Vi racconto una storia, siamo in un mercato, donne, uomini e bancarelle colorano un mondo fatto di suoni, voci e una febbrile attività. La folla si muove, i cani passeggiano tra le gambe dei clienti e sotto le tavole che reggono le merci. Si accendono qua e là discussioni improvvise che sembrano liti ma si tratta solo di sana contrattazione sul prezzo. La giornata è bella, la moltitudine si accalca.

Tuttavia, come sapete, in tutti i mercati, la merce non è della stessa qualità, c’è quella buona, ma c’è anche quella scarsa, cattiva e a prezzi esorbitanti per nasconderne la cattiva fattura. A un tratto, un simpatico balordo di paese, conosciuto dai più, si mette a correre dietro i cani spaventati e innervositi dalle grida, con le scarpe senza lacci, il pantalone di tre taglie più grande, una candela in mano, un cappello di carta di giornale in testa, lo sguardo spiritato, si mette a gridare: “Tutti quelli del paese affianco sono capre! Sono tutti becchi e le mogli tutte viziose, tutti gli estranei che sono qui, rubano le mele dalle bancarelle”. La gente si diverte, sorride, lo istiga, qualcuno gli porta un buon bicchiere di rosso. Lui continua con la parola strascicata e le labbra contorte dalla condizione di vecchio tocco dedito all’alcol da decenni: “ I commercianti dei paesi vicini, portano merce guasta, ci avvelenano, sono disonesti!”. Le risate si tramutano in mugugni, si accende qualche discussione fino a scoppiare una vera e propria rissa, se le danno di santa ragione e il caos a questo punto è fuori controllo. Interviene la forza pubblica, separa le persone e le bancarelle. La gente dice: “Se lo scemo del villaggio dice queste cose vuol dire che una qualche sostanza ci deve pur essere, un fondo di verità!”. Dopo, ritornata la calma, i commercianti disonesti, quelli che vendono la merce guasta e di cattiva qualità, al riparo da occhi indiscreti, dietro una tenda della bancarella, pagano con un po’ di soldi il balordo, gli piazzano una bella bottiglia di rosso in mano, lui gongola, di agita come a ringraziare, si alza il pantalone con una mano e va via contento. Egli è un balordo ma sa come procacciarsi il pasto. Gli avventori del mercato sono stati distratti, la porcheria in vendita tra quella di ottima qualità è stata rifilata anche a prezzi alti e nascosta agli occhi del controllo. Tutto torna? Non direi, lo scemo prezzolato che chiameremo Vittorio Feltri, che di mestiere vende parole, non è l’unico a perturbare il mercato, vi sono tante figure carnevalesche che si prestano a questo compito (dotti, medici, sapienti e saponari) la merce guasta la possiamo chiamare “migliore sanità del mondo”, ha già avvelenato e ucciso migliaia di persone ma al mercato si parla solo della rissa causata dall’idiota del paese! La merce buona, quella di ottima qualità, (la Sanità fatta da “gente inferiore”) viene così confusa con la porcheria. Come dite? Dar retta a un cretino avvinazzato che si aggira tra le bancarelle? Mi meraviglio di voi amici meridionali, non conoscete il detto partenopeo “Una donna e una papera rivoltarono un mercato”. Ora lasciamo stare le donne che sono sempre di gran lunga più assennate e intelligenti del maschio, ma anche il bipede pennuto, pur essendo una che starnazza sguaiatamente, lo fa solo a ragion veduta. Credetemi amici, non lasciatevi ingannare, non è solo scemità senile, è assolvere al compito: frenare lo scandalo di un fallimento tragico e totale. Come dire: “Fare ammuina” La “migliore Sanità del mondo” è a faccia a terra, ne sono vittime per primi quegli eroici medici, infermieri e personale sanitario in genere che ci stanno rimettendo la vita e la salute, questo meraviglioso esempio di civiltà avanzata, ha massacrato migliaia di innocenti, mentre dalle parti di Parthenope, un borgo pulcinellesco dedito solo a balli e canti” ci si diverte. A proposito, avete visto che spettacolo indecoroso al Cotugno? Medici con il mandolino in mano nelle corsie, infermieri con gli spaghetti in tasca. Al Pascale il professor Ascierto che organizza tarantelle e balli, negli altri ospedali della cittadina di provincia sudista, si tengono festival della musica popolare! Che schifo! Il tutto mentre sotto le Alpi, si ferve! Si lavora! Si produce! Si… muore, di mala, malissima Sanità eccellente!

Secondino Tranquilli

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