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Salento e Risorgimento, i personaggi. Si prosegue con Nicolò Caraldo Mignogna e Giuseppe Libertini

Posted by on Apr 18, 2018

Salento e Risorgimento, i personaggi. Si prosegue con Nicolò Caraldo Mignogna e Giuseppe Libertini

Nicolò Caraldo Mignogna

Nicolò Cataldo Mignogna (Taranto, 28 dicembre 1808 – Giugliano in Campania, 31 gennaio 1870) è stato un patriota e politico italiano. Fu uno dei componenti della Spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi.  Nel 1836 si iscrisse alla Giovine Italia e partecipò ai moti del 1848. Poiché era stata trovata una corrispondenza cifrata nella sua abitazione, nel 1855 fu processato e condannato all’esilio perpetuo dal Regno delle Due Sicilie. Si recò allora a Genova, dove conobbe Giuseppe Garibaldi che nel 1862 lo nominò tesoriere della spedizione dei Mille  in Aspromonte nella campagna comandata da Benedetto Cairoli.

cfr : http://it.wikipedia.org/wiki/Nicol%C3%B2_Mignogna

Le cronache storiche raccontano che “dal 1836 fece parte della Giovane Italia di cui presiedeva il comitato napoletano. Molto amico di Luigi Settembrini, partecipò a Napoli ai moti del 1848, fu processato e nel 1855 fu condannato all’esilio perpetuo del regno delle Due Sicilie. Riparato a Genova, nel 1860 si arruolò tra i Mille, dove Giuseppe Garibaldi lo definì ‘uomo puro’, tanto da nominarlo tesoriere della spedizione. A Palermo ricevette da Garibaldi l’ordine di partire per le regioni meridionali col compito di preparare il terreno”  … Preparò il terreno per l’insurrezione lucana.

cfr : http://consiglio.basilicata.it/consiglioinforma/detail.jsp?otype=1120&id=288554&appro=1#.VKXT-8lSLmA

 

Giuseppe Libertini  (1823-1874)
Uomo di fiducia di Mazzini nacque a Lecce il 2 aprile 1823 fu patriota e fondatore delle logge massoniche nel Salento a Lecce, Taranto e Brindisi. Iscritto alla Giovane Italia, aveva come solido punto di riferimento Mazzini. Attivissimo cospiratore per la costruzione dell’unità d’Italia, in Puglia partecipò ai moti del 1848, cambiando più volte identità (Libetta, Pietro Lambrez, Enrico Barrè). Nel 1857 esiliò in Inghilterra per evitare il carcere.

Nel 1860, Garibaldi lo nominava reggente del Banco di Napoli ma egli rinunciò convinto che meglio: “Potrò propugnare la causa dell’Unità nazionale, rimanendo semplice privato, … in quanto che veggo al potere uomini i quali o hanno a viso aperto ostacolata la rivoluzione, ovvero l’hanno neutralizzata e minata in segreto, sentendo ancora la necessità di dover combattere tali uomini”.

Dopo l’Unità fu eletto deputato ma si dimise perché la monarchia non perseguiva l’unione di Roma al nuovo Stato.
Dal 1864 fu nominato delegato del Grande Oriente per la Terra d’Otranto (Lecce, Brindisi e Taranto) e si dedicò alla diffusione e alla ricostruzione delle logge massoniche nella Provincia,
E’ probabile che egli sia stato iniziato alla massoneria dallo stesso Garibaldi, come molti uomini che nel 1860 gli furono vicini; ma non è anche da escludere una iniziazione napoletana all’epoca degli studi e dei contatti con la Giovane Italia, se si pensa che i primi aderenti alla nuova setta – specie nell’Italia meridionale – risultarono liberi muratori.

 

Bibliografia: Carlo Gentile – “Giuseppe Libertini nel centenario della morte”, a cura della Loggia Libertini, Lecce – 1976.

cfr : http://www.libertini737.it/pagina.asp?pg=4

fonte

http://belsalento.wixsite.com/belsalento/giuseppe-libertini

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