Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

SAN GENNARO È DEI NAPOLETANI !

Posted by on Mar 4, 2016

SAN GENNARO È DEI NAPOLETANI !

fonte controcorrente edizione

INTERVISTA ESCLUSIVA A RICCARDO IMPERIALI di FRANCAVILLA

di Giovanni Cervero

Una controversa e pericolosa vicenda quella maturata in queste ore dal decreto Alfano. Ha a che fare colla Deputazione della Cappella di San Gennaro, un decreto che mortifica un organo, quello della Deputazione e Cappella del Tesoro di San Gennaro ed i suoi 5 secoli di storia, ultimo esempio di rappresentazione degli antichi Sedili di Napoli.

Controversa perché il viminale sembra si sia mosso per volontà della Curia napoletana nel nome del Cardinale rappresentante Crescenzio Sepe, nonostante non ne avesse la titolarità, considerato che la Deputazione ha fin dalla sua nascita, sempre avuto nomine laiche.

Pericolosa perché si sta toccando quello che è più caro ai napoletani: San Gennaro. Un legame più antico della stessa Deputazione e che va aldilà di qualsiasi razionalità, ma è spirituale, viscerale e soprattutto influente. Si pensi che finanche i Regnanti che si sono succeduti nella storia di Napoli, prima di prendere i poteri sulla città dovevano genuflettersi al Santo, in segno di devozione per poi prenderne la sua protezione. Solo dopo ciò era legittimato a regnare sul popolo. Scherzare si! Ma sui fanti! Mai sui Santi!

E San Gennaro è unico, come la sua liquefazione del sangue, non esiste nel mondo un sistema del genere come appunto la Deputazione a lui dedicata. Si lasci lo status quo! La Curia faccia la Curia, senza vendere, né svendere la religiosità, la storia dei napoletani, le chiese, gli arredi sacri e tutto il resto!

Abbiamo intervistato il delegato degli affari legali, nonché membro della Deputazione della Cappella di San Gennaro, schiarendoci le idee sulla vicenda.

 

COSA VUOL DIRE PER LEI QUESTO DECRETO ALFANO?

È un po’ un fuor d’opera dal punto di vista giuridico, perché interviene su una sorta di ri-nomina di noi Deputati che siamo attualmente il governo della Deputazione eletti secondo le regole dello statuto vigente. Il ministero vorrebbe ri-nominarci (ed è un anomalia) ritenendo che v’erano delle formalità non rispettate appieno per alcuni Deputati, insomma una sorta di sanatoria ri-nominando i Deputati per 1 anno. La situazione è alquanto strana: non si rispetta lo statuto vigente in quanto le cariche hanno durata di anni 4!

C’ENTRA ANCHE IL TESORO IN QUESTA FACCENDA?

Quando parliamo della Deputazione, parliamo di tutto, cioè della Cappella, del monumento con tutte le opere che contiene, dell’archivio che custodiamo da cinquecento anni relativo alla storia di Napoli, le nomine dei Deputati, ai grandi Maestri/musicisti di Cappella che si sono succeduti, ed ovviamente anche del Tesoro.

COSA SI ASPETTA DAL POPOLO DEVOTO?

Vorrei solamente che il popolo sapesse che la cappella (e tutti gli annessi, tesoro compreso) gli appartiene, poiché questa nasce attraverso le decine di migliaia di Ducati che il popolo annualmente versava al fine della costruzione di essa, con inclusa gestione e dotazione laicale, manutenzione e arricchimento della stessa. Infatti, oggi è il Comune di Napoli che versa il contributo, confermando l’estraneità della Curia. Mentre con il decreto Alfano si andrebbe in una sicura ingerenza amministrativa della Curia all’interno della Deputazione. Noi peraltro, nutriamo rispetto del ruolo che svolge la Curia secondo i canoni prestabiliti da secoli, anzi ne siamo soggetti all’interno del Duomo, mantenendo la giusta equidistanza e reciproco rispetto dei ruoli. Vorremmo altresì, onorare il mandato dei Deputati nella forma laica e non sostituire 4 dei 12 dell’attuale formazione nominati dalla Curia secondo il decreto Alfano.

QUESTE SONO LE DICHIARAZIONE DEL SINDACO DE MAGISTRIS:

«Nelle prossime ore mi impegnerò per fare i necessari passi giuridici, amministrativi e istituzionali affinché non ci siano strappi ma affinché si continui a lavorare per aprire una nuova fase, ma senza snaturare la storia che ci ha consegnato San Gennaro»

LEI COSA NE PENSA?

Siamo in piena sintonia con il nostro presidente e Sindaco di Napoli, abbiamo ampia delega da parte sua soprattutto nella parte amministrativa, le sue parole le condividiamo in pieno.

E INTANTO SUI MEDIA E SUI SOCIAL ESPLODE LA PROTESTA: ESTERREFATTI, ALLIBITI, AMAREGGIATI. LO RITENGONO UN ENNESIMO SCIPPO DI APPARATI DELLO STATO CENTRALE AI DANNI DI NAPOLI, O MEGLIO, DEL SUO POPOLO FEDELE ED ALLA SUA TRADIZIONE. SEMBRANO TUTTI ORIENTATI CON LA SUA DEPUTAZIONE, PRONTI A DIFENDERE E SOSTENERE LE VOSTRE ISTANZE. COSA MI DICE AL RIGUARDO?

Devo necessariamente essere equidistante, però sono lieto che la città abbia capito e ricordato che questa storia gli appartiene. Se noi Deputati lottiamo, lo facciamo per la città di Napoli, siamo stati messi qui dalla città di Napoli e vogliamo che questa tradizione continui. Già 3 anni fa’ abbiamo depositato una bozza di nuovo statuto che tiene conto di tutto questo, con apertura verso la curia, ma aspettiamo ancora una risposta…

POTREBBE SECONDO LEI QUESTO DECRETO SIGNIFICARE IL SOLITO INCIUCIO TRA STATO (GOVERNO) E VATICANO (CURIA) AL FINE DI RAFFORZARE EVENTUALI EQUILIBRI CLIENTELARI?

Le rispondo a titolo personale e non per la carica che investo: credo che la cosa sia scappata di mano, ho l’impressione che il ministero, impropriamente, abbia voluto ascoltare troppo il Cardinale, laddove era solamente una figura marginale. Potevano e dovevano consultarci prima di formulare il decreto. Ora sarà materia giuridica e, credetemi, non vorrei essere nelle loro vesti in una materia cosi delicata e sensibile. Un giudice dovrà pronunciarsi sul nostro giusto ricorso. Non si può credere che si possa uscire di scena e consegnare le chiavi dopo cinquecento anni… Crediamo nel buon senso e in San Gennaro.

IL 4 APRILE SI AVVICINA, COSA SUCCEDERÀ DA OGGI A QUESTA DATA?

Innanzitutto faremo opposizione a questo decreto davanti al Tribunale Amministrativo Regionale competente. Sono contento che la stampa cittadina sia diventata sensibile rispetto ad ieri, informando in maniera corretta ed adeguata l’appartenenza di San Gennaro legata al popolo partenopeo, che ne denota anche l’identità.

POTREBBE ESSERCI UN DISEGNO PRECONFEZIONATO ATTO A DESTABILIZZARE LA CITTÀ, UN MODO DA DEMOLIRE DEL TUTTO GLI ULTIMI VALORI ANCORA ESISTENTI A NAPOLI?

No, sinceramente penso di no, le ripeto, secondo me qualcuno l’ha fatta un po’ fuori dal vaso, non vedo altri retro pensieri, sicuramente il fatto che il ministero non ha osato di mostrare la muscolatura verso il Cardinale. Il peccato originale è stato quello di non interpellarci, ma di agire diversamente, come ho già spiegato prima.

 

Intanto, la deputata napoletana Annamaria Carloni ha rivolto un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Angelino Alfano, nella quale chiede se «non ritenga opportuno, al fine di chiarire i rapporti fra Ministero, Curia e Deputazione, di ritirare il decreto, rasserenando così gli animi per un culto fortemente sentito in città e considerato molto identitario. Al contempo, impegnarsi per una rapida approvazione del nuovo Statuto, raccogliendo la proposta già formulata dalla Deputazione nel 2013, e sgombrando così il campo da eventuali future incomprensioni, assicurando il carattere laicale della Deputazione, in linea con quanto stabilito a partire dal 1527».

 

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.