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Sant’ Anatolia, Prime Visite Pastorali

Posted by on Set 25, 2018

Sant’ Anatolia, Prime Visite Pastorali

1. Visita pastorale del vescovo Giovan Battista Osio Nel 1561 il vescovo di Rieti, monsignor Giovan Battista Osio, visitò la sua diocesi e, passando per le nostre parti, fece, come suo dovere, l’elenco delle chiese e dei sacerdoti che esercitavano nei nostri villaggi (1).

In quel tempo i territori della diocesi di Rieti erano stati divisi in vicariati e nella nostra zona era stato costituito il vicariato del Corvaro che comprendeva i paesi di Corvaro, Santo Stefano, Castelmenardo, Collefegato, Poggiovalle, Collorso, Spedino, Latusco, Torano, Cartore, Sant’Anatolia, Grotti e Ville.

Era la mattina presto del 5 agosto quando il vescovo visitò la chiesa rurale di Santa Maria del Colle posta nella valle, tra il territorio di S. Anatolia e quello di Torano, nei pressi dell’odierno cimitero. La chiesa era retta da un tale don Giorgio che in quell’occasione era malato ed allettato a S. Anatolia. La chiesa era mal custodita, la porta non si chiudeva e raramente vi si celebrava. Venne ordinato dal vescovo che vi si celebrasse messa almeno una volta alla settimana.

Il vescovo si diresse verso il castello ma, prima di entrare nelle sue mura, visitò la chiesa di S. Anatolia che era la parrocchiale. La chiesa veniva chiamata abbazia ed era governata dall’abbate don Vincenzo Innocenzi coadiuvato da tre canonici, don Giovanni Bartolomitti, don Giovanni Angelo Sebastiani e don Novello Domenico.

Don Vincenzo aveva ricevuto la nomina il 19 settembre del 1559 (2) al posto del rinunciatario don Jacopo Antonio de Stabilibus. Questi, clerico reatino, era stato parroco per meno di due mesi. Infatti quel ruolo gli era stato conferito il 21 luglio del 1559 (3) quando la parrocchia era rimasta vacante a causa della privazione «per demerito» del precedente parroco don Bernardino di S. Anatolia. Don Jacopo Antonio, non essendo del luogo, rinunciò alla parrocchia in favore di don Vincenzo. Don Vincenzo il 10 dicembre del 1541 (4) aveva ricevuto in cura gli altari di Sant’Andrea, Santa Lucia, e Sant’Anatolia posti nella chiesa parrocchiale di Sant’Anatolia. Nel 1561 (5) era rettore dell’altare di Santa Lucia e canonico nella chiesa di San Lorenzo in Cartore. Nel 1569 (6) firmò in qualità di testimone la pergamena in cui Giovanni Vincenzo Valignani venne investito della baronia di Sant’Anatolia, Spedino, Latuschio e Cartore. Nel 1587 (7) aveva in cura anche la chiesa di San Nicola detta di Cartore. Morì nel 1588 e la cura delle sue chiese passò a don Berardino Mario (8).

Don Giovanni Bartolomitti (o Martommitti), oltre ad essere canonico della chiesa di S. Anatolia, era anche abate parroco della chiesa di San Lorenzo in Cartore e rettore dell’altare di Sant’Andrea. Don Giovanni Angelo Sebastiani, oltre ad essere canonico della chiesa di S. Anatolia, era rettore dell’altare di Santa Maria. Don Novello Domenico il 15 luglio del 1559 (9) era stato nominato canonico della parrocchia di S. Anatolia al posto del precedente canonico don Cola Angelo di Albe ed ebbe questa nomina fino alla morte. Nel 1561 e 1570 (10) era rettore dell’altare di San Sebastiano e della cappella della Beata Maria Vergine. Venne citato in un documento del 1565 (in un appunto scritto posteriormente) in cui si diceva che il beneficio di San Lorenzo era vacante per la sua morte (11). Nel 1564-1570 era rettore della chiesa di San Lorenzo in Cartore (12). Morì nel 1588 lasciando ad don Antonello Antonelli il proprio canonicato (13)…………….prosegue con articolo originale

Prime visite Pastorali

 

 

 

 

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