Sant’Anatolia, Epoca Romana
1. Tiora Matiene
«Ἀπὸ δὲ Ῥεάτου πάλιν τὴν ἐπὶ Λατίνην ὁδὸν ἰοῦσι Βατία μὲν ἀπὸ τριάκοντα σταδίων, Τιώρα δὲ ἀπὸ τριακοσίων, ἡ καλουμένη Ματιήνη. ἐν ταύτῃ λέγεται χρηστήριον Ἄρεος γενέσθαι πάνυ ἀρχαῖον. Ὁ δὲ τρόπος αὐτοῦ παραπλήσιος ἦν ὥς φασι τῷ παρὰ Δωδωναίοις μυθολογουμένῳ ποτὲ γενέσθαι· πλὴν ὅσον ἐκεῖ μὲν ἐπὶ δρυὸς ἱερᾶς (πέλεια) καθεζομένη θεσπιῳδεῖν ἐλέγετο, παρὰ δὲ τοῖς Ἀβοριγῖσι θεόπεμπτος ὄρνις, ὃν αὐτοὶ μὲν πῖκον, Ἕλληνες δὲ δρυοκολάπτην καλοῦσιν, ἐπὶ κίονος ξυλίνου φαινόμενος τὸ αὐτὸ ἔδρα. Τέτταρας δ´ ἐπὶ τοῖς εἴκοσι σταδίοις ἀπέχουσα τῆς εἰρημένης πόλεως Λίστα, μητρόπολις Ἀβοριγίνων
«Ancora a partire da Rieti, per chi procede lungo la via Latina, dopo trenta stadi si trova Batia, e dopo trecento, Tiora, detta Matiene. In questa città si sostiene che sia esistito un oracolo di Ares molto antico, le cui caratteristiche erano, sempre secondo quanto narra la tradizione, assai prossime a quelle che, secondo le trattazioni mitiche, aveva un tempo l’oracolo di Dodona, tranne che per un particolare. Si dice, infatti, che nell’oracolo di Dodona vaticinasse una colomba, appollaiata su una quercia sacra, mentre in quello degli Aborigeni lo stesso servizio era reso da un uccello, inviato dalla divinità, che loro chiamavano Pico e i Greci invece “drykolapten”, che si manifestava su una colonna lignea. A ventiquattro stadi da questa città si trovava Lista, la madre patria degli Aborigeni» (1).
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