SCUOLE NAUTICHE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE di ERRICO CRISOMOLO
L’idea che lo sviluppo commerciale marittimo dovesse fondarsi sulla formazione di personale qualificato fu sempre promossa da Carlo di Borbone che con una serie di prammatiche sotto il titolo di De officio Nautis et Portubus delineò un primo sistema di qualificazione del personale. Fu con suo figlio Ferdinando che le cose presero una migliore strutturazione: nel 1770 nacquero veri e propri istituti nautici a Napoli, nel convitto di San Giuseppe a Chiaia, ed a Meta e Carrotto, nel territorio di Piano di Sorrento.
I programmi di queste scuole rispecchiavano i principi delle scuole di arti e mestieri di Francia e, con qualche decennio di anticipo proprio rispetto alla Francia, sulle navi napoletane si viaggiava già con il maestro di nautica. Tutto ciò avvenne sotto l’occhio attento dell’ammiraglio Acton, Segretario di guerra e marina. Una ulteriore svolta finanziaria e metodologia si ebbe nel secolo successivo. Anzitutto sorsero scuole a Palermo, presso l’ex Convento dei Padri Mercedari al Molo, ed ancora a Cefalù, a Messina, a Trapani, a Siracusa, ma ciò che più modificò il sistema formativo fu il governo francese di Napoli. Decreti furono emanati tra il 1809 ed il 1814 per migliorare le scuole nautiche di Sorrento, tutte le scuole passarono sotto il controllo del Ministero degli Interni e sia Giuseppe Bonaparte che Murat guardarono con premura alla riorganizzazione dell’insegnamento tecnico a Meta, Carotto, Napoli e Procida; fallì un più ampio progetto di scuole speciali di navigazione, diffuse in tutto il Regno, per mancanza di fondi, ma l’ammodernamento del polo campano si conservò e fiorì anche a Restaurazione avvenuta (R. Salvemini, Le scuole nautiche nell’Italia pre-unitaria, 2012). In un rapporto presentato al re dal Ministro agli Interni, Nicola Santangelo, contenuto negli Annali Civili del Regno del 1834, individuiamo una sintesi sullo stato delle scuole: “Convinta la M. V. che le scuole nautiche, nel diffondere cognizioni teoretiche di marineria, formano individui capaci di ben governare i bastimenti nelle navigazioni di lungo corso, volle col Real Decreto del 17 Aprile 1831 istituirne una in Trapani, a somiglianza di quelle fondate già da gran tempo con tanto successo in altri siti del Regno. Le scuole nautiche di Meta e di Carotto, mercè l’altro Decreto del 28 Ottobre 1831, han ricevuto un saggio riordinamento nel sistema amministrativo, una ben intesa riforma negli statuti disciplinari ed un metodo d’istruzione più ampio, più solido e più consentaneo al loro scopo. Un’altra simile scuola è stata col Sovrano Rescritto del 21 Marzo 1832 eretta nel Comune di Procida i cui abitatori, oltre ogni credere arditi e volontierosi a spingersi al di là de’ mari, si distinguono per la frequenza de’loro traffichi in remotissime contrade. Trovasi già annessa a questa scuola una biblioteca provveduta di opere attinenti alle cose navigatorie; e quanto prima vi si aggiungerà un cantiere di cui è stata pur autorizzata la costruzione…”. Qualcosa del genere la riporta anche L’Osservatore di Napoli, stampato nel 1854: “Poiché l’incremento della marina commerciale dipende specialmente dal personale impiegato nella navigazione, trovansi dal governo fondate quattro scuole nautiche gratuite in luoghi che naturalmente somministrano, per la loro posizione, svelti, arditi ed esperti marinari. In dette scuole dunque s’insegna leggere,scrivere, lingua italiana, aritmetica, geometria, sfera, navigazione, geografia e bussola. Ciascuna scuola ha un direttore scelto fra i primi piloti della Real Marina, ed un corredo di carte e strumenti nautici che si aumenta sempre con annuo assegnamento fisso. La prima idea di queste scuole in data da Ferdinando IV con la fondazione di quella di Sorrento che venne migliorata nel 1809, e perfezionata nel 1831. Nel 1834 venne creata quella di Procida. ed ultimamente, per opera del sig. Direttore Murena , quelle di Reggio e di Castellammare”. Quest’ultima scuola sorse con decreto del 1 Agosto 1859, firmato da Francesco II. In esso leggiamo: “Art. 1. E’ istituita nel comune di Torre del Greco una Scuola nautica co’ fondi del comune, la quale avrà la sua residenza in una parte disponibile del castello baronale di proprietà del comune medesimo. 2. La Scuola avrà un maestro per le matematiche e la navigazione col soldo annuale di ducati centottanta, ed un altro per l’insegnamento della lingua italiana e del catechismo di religione col soldo annuale di ducati centoventi. Questo secondo insegnamento costituirà la Scuola normale del comune, la quale in conseguenza rimane incorporata alla Scuola nautica. 3. Vi sarà in oltre un prefetto ecclesiastico per lo mantenimento della disciplina nella Scuola e per gli esercizii religiosi con una gratificazione annuale di ducati ventiquattro, ed un bidello incaricato della nettezza del locale e della custodia del palazzo municipale con l’assegnamento annuale di ducati settantadue. 4. Il Direttore del Ministero e real Segreteria di Stato dell’interno è incaricato della esecuzione del presente decreto”. Decisamente più approfondito il regolamento della scuola di Trapani, la sola ne “dominii al di la del Faro”. Esso chiarisce anche che l’istituto era completamente privato perchè si manteneva grazie ai proprietari delle diverse barche. Vi leggiamo: “Art. 1. Sarà creata una scuola nautica in Trapani ‘per istruire nel mestiere di mare i giovani appartenenti alla classe della marina mercantile della detta città. 2. L’ amministrazione e la direzione di detta scuola sanrà affidata ad una deputazione preseduta dal capitano di quel porto, e composta di sei individui che il colpo della marina mercantile di Trapani a maggioranza di voti sceglierà fra‘ suoi componenti: eleggerà similmente a suo beneplacito un cassiere. 3. I deputati ed il cassiere potranno venir cambiati e rimpiazzati qualora l’esigesse la circostanza, o il corpo della marina mercantile di Trapani credesse tal misura necessaria. 4. La deputazione curerà di far eseguire tanto gli articoli contenuti nel presente regolamento, che debbono servir di base al buon successo della scuola, quanto l’ atto rogato a’ 10 1831 dal notar D. Niccolò Barrabino di Trapani, portante l’obbligo de’ proprietari delle diverse barche di quella marina mercantile di concorrere pel mantenimento della scuola suddetta mercè il pagamento da uno fino a due grani siciliani a tonnellata in ogni spedizione di patente sanitaria de’ rispettivi legni. 5. E nominato lettore della scuola nautica in Trapani D. Giacomo la Manica, il quale riceverà once sei al mese. Egli dovrà insegnare l’aritmetica, la geometria piana e solida, la trigonometria piana e sferica, le nozioni principali di geografia di Caravelli; il trattato della sfera, il trattato di navigazione di Fileti ed il ristretto di navigazione dello stesso Fileti a coloro fra gli alunni che fossero di poco talento o di cattiva volonta. Piu sarà tenuto a dar la conoscenza della bussola, insegnare il maneggio delle carte piane, e Lock agli allievi che si presenteranno mancanti di leggere. 6. Il locale per detta scuola sarà quello denominato della Lettce (??) fino a che non verrà disposto diversamente. ‘ 7. Gli allievi non potranno ordinariamente essere più di venticinque, dell’età non minore di anni dodici, e dovranno appantenere alla classe della gente di mare trapanese, e saper leggere e scrivere. Se però i concorrenti fossero in numero maggiore, sarà in arbitrio della deputazione ammetterne quanti crede, prescegliendoli per merito, o col bussolo. 8. Il lettore dovrà dare le sue lezioni ogni giorno, tranne i di festivi di precetto eccleelastico ed i giovedì; qualora nella settimana non cada festa di precetto. 9. La scuola dovrà durare tre ore la mattina, e due il dopo pranzo. Da aprile a tutto novembre le lezioni principieranno la mattina alle otto, e finiranno alle undici di Francia; e da ottobre a tutto marzo, alle nove cominceranno, e termineranno a mezzodì. Il dopo pranzo la scuola in tutto l’anno si aprirà alle ore venti e mezzo italiane, e durerà fino alle ventidue e mezzo. 10. Le lezioni saranno ripartite cioè; il mattino, le matematiche, la sfera, la navigazione e il dopo pranzo la bussola, le carte piane, il Lock agli analfabeti. 11. E proibito al lettone di riceversi dagli alunni regalo di sorta alcuna, sotto qualunque siasi pretesto per le lezioni inerenti alla scuola di cui qui trattasi. 12. Uno degli allievi a turno sarà ogni settimana incaricato dal lettore della nettezza del locale ove si reggela scuola. 13. Se taluno degli allievi pe‘ suoi cattivi costumi o diportamenti, o per insubordinazione verso il lettore, si rendesse indegno di più appartenere all’istituto, sarà dal lettone medesimo denunziato alla depntazione, la quale provrederà tanto alla di lui esclusione, che al rimpiazzo. 14. Il lettore dovrà tenere un inventario degli utensili ed oggetti esistenti o che potranno esistere nel locale della scuola. 15. Egli non potrà mancare a’ suoi quotidiani doveri, senza il permesso della deputazione. Qualora fosse in congedo non avrà diritto al soldo, ad eccezione dell’assenza prodotta da infermità, nel qual caso, previa la fede medica, non gli sarà sospeso. 16. Mensilmente il lettote dovrà fare alla deputazione il rapporto sul conto degli alunni, cioè sulle diverse classi degli studj, su’ progressi, abilità, talenti e condotta di ognuno; e ciò pel di più a praticarsi. 17. Alla fine di ciascun anno la deputazione, esaminate le diverse classi sulle teorie apprese, deverrà, quando lo stato della classe il permettesse, alla distribuzione di premj a’ virtuosi studenti che sotto tutti i rappotti se ne fossero resi meritevoli. 18. Il soldo al lettore sarà dal cassiere pagato ogni fine di mese in vista del certificato di servizio rilasciato dalla deputazione. Similmente esso cassiere non potra eseguire pagamento alcuno senza l’ordinativo de’deputati. ll cassiere dovrà rendere il contro d’introito ed esito alla deputazione in ogni mese. Approvato: Napoli, il dì 17 di Aprile 1831“. Una ricostruzione delle politiche dedicate alle scuole nautiche del Regno è sicuramente limitata da notizie frammentarie ed incomplete. Nella penisola sorrentina le scuole furono chiuse nel 1863. Tre anni dopo nacque a Piano di Sorrento la Scuola Nautica e di Costruzioni Navali. Essa nel 1877 assunse il titolo di Regio Istituto Nautico e nel 1883 fu intitolata a Nino Bixio.