Se i Gesuiti Studiano il Cervello per Far “Evolvere” il Libero Arbitrio…
Il futuro della concezione del bene e del male per l’uomo verrà stabilito dai gesuiti?
Il filosofo matematico Piergiorgio Odifreddi nell’ottobre 2020 scrisse, in proposito, una riflessione interessante, che potrei riassumere così: – i gesuiti sanno mentire dicendo la verità o sanno dire la verità mentendo –. Perciò il male può diventare bene e così il contrario?
Ormai da quasi nove anni siam tutti diventati esperti di un certo “gesuitismo”.
Scrivo “di un certo gesuitismo ” perché personalmente conosco gesuiti santi che si occupano solo di cercare di santificare il prossimo. Ma nel pensiero (e linguaggio) comune la Verità gesuitica è sempre in evoluzione e sempre va interpretata e spiegata gesuiticamente.
Perché parlo di questo? perchè negli ultimi miei due Stilum Curiae ho riferito della interpretazione gesuitica sul tema libertà della donna di decidere se abortire (Qui) e della necessità di riflettere sulla libertà di decidere il fine vita (Qui). Ma il bello forse deve ancora venire.
Oggi son costretto a trattare un terzo argomento cruciale, il cui avvenire è sempre in mano gesuitica.
Questo argomento si riferisce indirettamente alla ristrutturazione delle facoltà del cervello umano per “aiutare” il funzionamento del libero arbitrio. Mi spiego, o meglio, spiego quanto mi viene riferito.
Un amico scienziato che studia l’Alzheimer mi spiegava che si stanno promuovendo ricerche sulla memoria umana utili a ricostruire il cervello umano (e l’autocoscienza), quando il cervello si ammala.
Mi diceva che, per conto della Chiesa, son i gesuiti che stanno occupandosi di questi studi scientifici in evoluzione.
E’ comprensibile ed ammirevole che la Chiesa desideri stabilire regole di “neuroetica” onde anticipare scontri e conflitti tra approccio scientifico e natura umana.
Ma, sempre l’amico scienziato, lascia immaginare che detti studiosi gesuiti stiano facendo emergere una terza via etico-scientifica riferita alla coscienza – mente – cervello e responsabilità personale che potrebbe portare ad una “evoluzione” (Teilhardiana ) del Libero Arbitrio.
Se ciò fosse emergerebbe il rischio che sia provabile scientificamente la causa della irresponsabilità dovuta a carenza di logica e di volontà e pertanto il rischio che ciò spieghi l’esigenza di intervenire sulla funzionalità del cervello umano.
È nota la disputa sul libero arbitrio (riferito alla salvezza) dei gesuiti (centrata soprattutto sulla volontà) contro i giansenisti (centrata solo sulla grazia), e tutti ricorderete l’attacco di Pascal ai gesuiti in proposito.
Ma intervenire sulle funzionalità del cervello per rafforzare la volontà, stimolando nuove capacità, è pericolosetto. La scienza non è neutra nelle sue applicazioni.
Basta pensare agli psicofarmaci per alleviare la tensione o accrescere la concentrazione, che possono provocare traumi irreversibili.
Rimettere in discussione (e magari negare parzialmente) il Libero Arbitrio e provare la inadeguata coscienza dell’uomo nel XXI secolo a capire il processo evolutivo in corso (anche spirituale) è il tema chiave su cui stanno riflettendo (mi vien detto) i nostri amici gesuiti.
Benvenute ed auspicate conferme, o negazioni, di quanto qui detto.
Mons. ICS a Tosatti
Fonte: Stilvm Curiae – Marco Tosatti, 18 Gennaio 2022.