Sintesi politica del Carlismo
1. Spagne. La Spagna, o meglio le Spagne, sono un insieme di popoli dotati di peculiarità storiche, culturali, istituzionali, politiche e giuridiche, uniti da due vincoli: la Fede nello stesso Dio e la fedeltà allo stesso Re.
2. Religione. Poiché la Verità rivelata è superiore alle attività della volontà e agli errori dell’intelletto della creatura razionale, la Religione Cattolica, Apostolica e Romana si pone al di sopra di ogni discussione.
La Comunione Tradizionalista reclama la gloriosa funzione secolare delle Spagne di essere il braccio armato della verità cattolica.
3. Fueros. Come incarnazione delle varie tradizioni riunite nella Tradizione comune delle Spagne, i Fueros di ogni Regno, Principato o Signoria acquisteranno totale efficacia, adattata alle circostanze della nostra epoca. Parimenti si istituiranno i fueros o fori organici delle istituzioni sociali.
4. Re legittimo. Il Re regna e governa, coadiuvato dai suoi Ministri e dai suoi Consigli, tenendo conto delle risoluzioni delle Cortes (i Parlamenti). Una legge organica separerà le materie politiche da quelle amministrative, assegnando le prime ai Ministri e le seconde ai Consigli, affinché ognuna sia trattata con criteri di rapida efficacia e continuità amministrativa che rispettivamente necessitano.
5. Libertà politica. La libertà teologica dell’uomo esige la sua libertà politica, ma una libertà politica che non sia quella astratta dell’uomo altrettanto astratto della Rivoluzione, bensì la libertà concreta dell’uomo storico della Tradizione. Perciò, contro l’individualismo liberale, che riduce del tutto l’uomo a mera economia; e contro il totalitarismo, che fa sparire l’individuo nell’abisso annichilente dello Stato, proclamiamo che soltanto in una società che abbia vita propria può svilupparsi la libertà concreta cui l’uomo ha diritto. Vogliamo fortificare la società come freno allo Stato, per proteggere e guidare la libertà dell’individuo. Allo Stato spetta la funzione di coordinare politicamente, per mantenere l’unità teologica ed organica del corpo sociale, dirigendo, vigilando e stimolando la vita collettiva.
6. Monarchia rappresentativa. Nemici della irresponsabilità dei meccanismi politici, neghiamo i partiti di impronta demoliberale, ma sosteniamo, contro il totalitarismo, il rispetto delle inclinazioni dell’opinione pubblica e la necessità di indirizzarle all’interno del nostro sistema rappresentativo.
7. Le Cortes. I Parlamenti della Monarchia, eletti in maniera libera e rispettosa, rappresentano i valori religiosi, storici, culturali, economici e sociali dei diversi popoli ispanici. Contro il totalitarismo, che li trasforma in maschere che ricoprono la tirannia; contro il demoliberalismo, che li rende uno specchio dell’anarchia amorfa e meccanicista del suffragio universale, propugniamo la restaurazione delle Cortes tradizionali, adattate alla nostra epoca.
Esse interverranno liberamente e attivamente nei problemi della politica generale, nelle linee fondamentali dell’ordinamento amministrativo, nelle questioni finanziarie e nelle materie economiche. In ogni caso, le leggi tributarie e la formazione dei loro presupposti hanno bisogno dell’approvazione delle Cortes.
8. Entità sociali. La libera creazione di entità sociali permetterà un sistema organico ed umano che ricostruisca associazioni e corporazioni professionali indipendenti dallo Stato, secondo la situazione tecnica e sociale delle persone.
9. Economia sociale. Permettendo lo sviluppo della libera iniziativa individuale al riparo che una società solida offre alle attività economiche, la vita sociale non dipenderà da organismi statali, come nei sistemi totalitari, né sarà vittima della vittoria del più forte, come accade nella economia liberista.
10. Giustizia indipendente. La giustizia sarà sempre separata dalla politica, affinché sia amministrata con l’alta solennità e l’indipendenza necessarie alla vita di un popolo cristiano e libero.
11. Forze armate. Le Forze armate della Monarchia sono l’esercito di Sua Maestà Cattolica in terra, in cielo e in mare per la difesa dei Regni ed il mantenimento della sicurezza dentro e fuori le frontiere.
12. Ispanità e Cristianità. La Comunione Tradizionale proclama la propria solidarietà con coloro che, tra i popoli delle Spagne, hanno seguito nei tre ultimi secoli la Tradizione antimoderna contro le influenze dell’Europa, figlia della Riforma.
Contro il moderno concetto di Europa, siamo discendenti di coloro che dal 1517 al 1648 hanno difeso la Cristianità in declino contro l’Europa in ascesa.
Eredi del Testamento di Carlo vii, esigiamo la restaurazione della Cristianità ispanica, nata con la Reconquista e sviluppata nell’epopea della scoperta delle Americhe, come insegna l’esempio della Storia, mostrando il fondersi armonico dell’indipendenza politica con l’unità spirituale.
Francisco Elías de Tejada
Fonte: Francisco Elías de Tejada, Afirmaciones de la Comunión Tradicionalista (1955), traduzione e titoletti a cura di Gianandrea de Antonellis
Re legittimi delle Spagne
1833-1845 Carlo v (1788-1855), abdica nel 1845
Conte di Molina
1845-1861 Carlo vi (1818-1861) figlio di Carlo v
Conte di Montemolín
1861-1868 Giovanni iii (1822-1887), fratello di Carlo vi
Conte di Montizón
1868-1909 Carlo vii (1848-1909), figlio di Giovanni iii
Duca di Madrid
1909-1931 Giacomo iii (1870-1931), figlio di Carlo vii
Duca di Madrid
1931-1936 Alfonso Carlo i (1849-1936), fratello minore di Carlo vii
Duca di San Jaime
1952-1977 Saverio i di Borbone Parma (1889-1977), Conte di Molina dal 1936 Reggente della Comunione carlista
[1977-2010] Carlo viii Ugo, (1930-2010), primogenito di Saverio i
Duca di Madrid
1977- Sisto Enrico (22.07.1940-), secondogenito di Saverio i
Duca di Aranjuez
Dalle appendici al romanzo anonimo Ernesto il disingannato o Il passato e il presente (1874), pubblicato da D’Amico Editore, Nocera Superiore (Salerno) 2017