Sora, Alta Terra di Lavoro, Abbazia di San Domenico
Il complesso monastico sorge nei luoghi in cui era ubicata la villa paterna di Marco Tullio Cicerone, a pochi passi, dove immediatamente, statim, il Fibreno confluisce nel Liri. L’Abbazia di S. Domenico, ultimo e celebre cenobio fondato dal Santo di Foligno,
è considerato tra i più antichi monumenti cristiani sorti nel territorio sorano. Al 1011 risale la fondazione dell’Abbazia di San Domenico, dedicata alla madre di Dio e a San Domenico nel 1104, mentre al 1030 risale la data dell’atto di donazione con diversi beni del gastaldo Pietro il Maggiore, governatore di Sora e di Arpino, al monaco benedettino Domenico da Foligno (951-1031). All’interno del complesso troviamo la chiesa, il campanile, il cimitero ed il chiostro attorno al quale si articolano vari edifici. Oggi l’Abbazia si presenta con la facciata principale piuttosto sobria, con tre porte ed un bel rosone centrale. Gli stipiti della porta sinistra e quello sinistro del portale sono costituiti da blocchi calcarei con motivi agresti, a forma rettangolare, che probabilmente abbellivano l’archivolto della casa natale di Cicerone.
Una lastra di marmo semicircolare, di origine greca, poggia sul portale maggiore. Lo stipite destro del portale è costituito in parte da un blocco ornato da bassorilievi con motivi floreali e scene agresti che, probabilmente, fungeva da architrave di un’abitazione. L’interno della chiesa è a tre navate ripartite da una doppia fila di pilastri che racchiudono le colonne della chiesa originaria. La cripta è del tipo “ad oratorio” ed è costituita da tre navate trasverse divisa da 16 colonne di tipo diverso tra loro. La quinta colonna è costituita da un cippo miliare romano (306-312 d.C.) capovolto. Particolare suggestione conferisce alla cripta anche la tradizione che ci racconta della morte di San Domenico proprio accanto ad una di queste colonne (non identificata) dopo essersi fatto adagiare su uno strato di cenere, secondo l’uso benedettino. Nell’altare della cripta, dono di Clemente XI nel 1706, sono conservate le sacre spoglie del santo, morto nel 1031, in età avanzata.
articolo preso dalla rete senza nome