STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI VOL. V (VII)

EFFEMERIDI DEL REGNO D’ITALIA
Affinché le cose discorse in queste Memorie sieno concatenate fra loro pubblichiamo le date de’ fatti principali avvenuti dall’apertura del primo Parlamento Italiano fino alla convenzione italo-franca del 15 settembre 1861.
1861, ANNO PRIMO DEL REGNO D’ITALIA.
Febbraio 18. Apertura del primo Parlamento Italiano con 443 Deputati. Discorso del Re Vittorio Emanuele: «In altre circostanze la mia parola fu ardita. Ma la saggezza non consiste meno a saper osare a tempo, che a temporeggiare a proposito. Devoto all’Italia, non ho mai esitato ad arrischiare per essa la mia vita e la mia Corona, ma nessuno ha il diritto di mettere in pericolo l’esistenza ed i destini d’una Nazione».
20. Lord Russell dichiara all’Inviato di Francesco II a Londra ch’egli cessa dal considerarlo come accreditato presso il Governo Inglese.
21. Lord Russell nella Camera dei Comuni parla delle atrocità che si commettono da briganti nelle provincie Napolitane.
26. Il Senato e la Camera dei Deputati del Regno di Sardegna adottano alla unanimità la mozione di conferire al Re Vittorio Emanuele li e suoi discendenti, il titolo di Re d’Italia.
Marzo 2. L’Austria protesta contro il titolo di Re d’Italia assunto da Vittorio Emanuele
7. Mozione fatta nel Senato francese a favore del mantenimento del potere temporale del Papa.
13. La Cittadella di Messina si arrende al generale Cialdini.
17. Promulgazione della Legge, in forza della quale Vittorio Emanuele assume per sé e pe’ suoi discendenti il titolo di Re d’Italia.
18. Allocuzione di Pio IX in concistoro segreto. – «Dopo aver definita la moderna civiltà, egli soggiunge: È forse a questa civiltà che il Romano Pontefice potrebbe tendere una mano amica? Quando ci si domandano cose ingiuste, Noi non possiamo concederle. Se invece ci si domandasse un perdono, Noi siamo disposti a concederlo largamente».
20. Civitella del Trento si arrende al generale Mezzacapo dopo un bombardamento di quattro giorni.
22. Primo Ministero del Regno d’Italia. Il conte Camillo di Cavour assume la Presidenza del Consiglio, il Ministero degli Esteri e la reggenza della Marina.
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22. Il Corpo Legislativo di Francia rigetta colla maggioranza di 246 contro 5 voti un emendamento in risposta all’indirizzo della Corona che proponeva l’immediata evacuazione di Roma dall’esercito Francese – Esso rifiuta con 161 voti contro 90 un altro emendamento proponente la soppressione della frase dell’indirizzo che alludeva alla résistance du Gouvernement Romain à de sages conseils.
22. Inaugurazione a Torino del Monumento eretto in onore di Daniele Manin. Una deputazione di giornalisti francesi assiste alla funzione e vi pronuncia discorsi analoghi alla circostanza.
25. Seduta della Camera dei Deputati del Regno d’Italia. Il Conte di Cavour così si esprime: «lo mi credo in obbligo di proclamare nel modo più solenne e davanti alla Nazione la necessità di aver Roma per Capitale dell’Italia perché «senza Roma Capitale d’Italia, l’Italia non si può costituire». – «Ilo detto, o «signori, e affermo ancora una volta che Roma, Roma Sola deve essere la Ca«pitale d’Italia».
AUDINOT. «Né mi smentiranno i rappresentanti di questa nobile città di Torino, eternamente benemerita d’Italia, di questa nobile Torino la quale non deve cedere a nessun’altra città il primato d’Italia fuorchè all’antica Regina del Mondo».
CRHAVES. «Il Piemonte si svestì d’ogni idea di municipalismo; quando esso vide che vi era un sepolcro da scoperchiare da cui doveva risorgere la veneranda madre Italia egli sentì che unico figlio di lei che aveva le braccia libere doveva tentare quest’opera. Sapeva che scoperchiato il sepolcro forse il coperchio gli si sarebbe rovesciato sui fianchi, pure egli tentò l’opera; respinto vi ritornò; quasi prostrato la ritentò una terza volta, e per grazia a i Dio vi riuscì. Il vecchio Piemonte aveva imparato dal suo Pietro Micca a dar fuoco alla mina anche a costo di sparir nell’incendio» .
La Camera approva alla quasi unanimità il seguente Ordine del giorno presentato dal Deputato Bon-Compagni nella seduta del 27: «La Camera confidando che assicurata la dignità, il decoro e l’indipendenza del Pontefice, e la piena libertà della Chiesa abbia luogo di concerto colla Francia l’applicazione a del non intervento, e che Roma Capitale acclamata dall’opinione nazionale sia congiunta all’Italia, passa all’Ordine del giorno».
26. Il Gran Duca di Toscana protesta contro la Legge che proclama Vittorio Emanuele II, Re d’Italia.
30. Lord Russell a nome del Governo Inglese annuncia all’inviato Sardo che egli lo riceve quale inviato di Vittorio Emanuele II Re d’Italia.
30. Il Duca di Modena protesta contro la legge che proclama Vittorio Emanuele Re d’Italia.
31. Promulgazione della Convenzione di delimitazione delle frontiere francesi ed Italiane, in seguito alla cessione di Savoia e di Nizza.
Aprile 2 . La Svizzera riconosce il Regno d’Italia,
8. I Principali Danubiani riconoscono il Regno d’Italia.
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10. La Duchessa Reggente di Parma protesta contro la legge che conferisce a Vittorio Emanuele II il titolo di Re d’Italia.
13. Gli Stati-Uniti d’America riconoscono il Regno d’Italia.
14. Il generale Della-Rovere è nominato Luogotenente del Re in Sicilia.
14. Il generale Garibaldi deputato presenta al Parlamento un progetto di legge per l’Armamento nazionale.
15. La Santa Sede protesta contro il titolo di Re d’Italia conferito dal Parlamento a Vittorio Emanuele.
15. Il Bey di Tunisi riconosce il Regno d’Italia.
15. L’Imperatore del Marocco riconosce il Regno d’Italia.
15. La Grecia riconosce il Regno d’Italia.
21. Legge che determina la formola degli atti del Regno d’Italia.
Maggio 1. Primo invio di truppe a Napoli per reprimere nelle provincie alcuni moti di reazione e di brigantaggio.
2. La Repubblica di Venezuela riconosce il Regno d’Italia.
5. La Festa Nazionale per la celebrazione dell’Unità Italiana è fissata per tutto il Regno alla prima domenica di giugno d’ogni anno.
5. L’amministrazione speciale delle provincie Napolitane è soppressa. La Direzione degli affari è concentrata nel Governo a Torino.
20. li Conte Ponza di S. Martino succede al Principe di Carignano nella Luogotenenza di Napoli.
22. La Repubblica dell’Uruguay riconosce il Regno d’Italia. 24. La Repubblica d’Haiti riconosce il Regno d’Italia.
28. Dispacci dei Governi d’Austria e di Spagna al Governo Francese con invito al medesimo di provocare una riunione delle Potenze ‘Cattoliche affine di prendere le necessario misure nell’interesse del Papa.
29. L’Austria dichiara di non riconoscere le annessioni operate nella Penisola Italiana.
Giugno 5. La Repubblica Liberiana riconosce il Regno d’Italia.
6. Morte del Conte di Cavour, Presidente del Consiglio dei Ministri.
6. La Francia dichiara all’Austria ed alla Spagna ch’essa non crede di poter accettare la proposta di un Congresso delle Potenze Cattoliche ad essa diretta da quei Governi li 28 maggio
12. Il nuovo Ministero Italiano presieduto dal Barone Ricasoli dichiara al Parlamento che: «Il programma del nuovo Gabinetto si riassume nel continuare l’opera del Conte di Cavour».
15. La Francia riconosce il Regno d’Italia colle seguenti riserve: – En nouant des rapports officiels avec le Gouvernement Italien nous n’entendons nullement affaiblir la valeur des protestations formulées par la Cour de Rome cantre l’invasion de plusieurs Provinces des États Pontificaux. – En reconnaissant le Royaume d’Italie nous devons continuer d’occuper Rome tant que des garanties suffisantes ne couvriront par les intérêts qui nous y ont amené.
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19. 11 Parlamento decreta la fusione del Debito Pubblico d’Italia.
21. 11 Parlamento Italiano adotta la proposta del generale Garibaldi per la formazione di 220 battaglioni di Guardia Nazionale mobile.
27. il Portogallo riconosce il Regno d’Italia.
Luglio 1. Il Presidente del Consiglio Barone Ricasoli dichiara al Parlamento che il Governo di Vittorio Emanuele vuole Roma Capitale, ma di concerto col la Francia.
5. Il Paraguay riconosce il Regno d’Italia.
6La Repubblica di Costarica riconosce il Regno d’Italia.
9. Protesta del Governo Pontificio contro l’imprestito di 500 milioni votato dal Parlamento Italiano.
9. La Turchia riconosce il Regno d’Italia.
14. 11 generale Cialdini succede al Conte di S. Martino nella Luogotenenza di Napoli.
20. La Repubblica Messicana riconosce il Regno d’Italia.
31. La Svezia riconosce il Regno d’Italia.
31. La Danimarca riconosce il Regno d’Italia.
Agosto 2. L’Olanda riconosce il Regno d’Italia.
26. Il Moniteur francese smentisce formalmente la Convenzione supposta dal signor Roebuck, membro del Parlamento Inglese, a termini della quale l’Isola di Sardegna sarebbe eventualmente ceduta alla Francia.
30. Allocuzione di Pio IX. in Concistoro segreto: – «Niuno vi ha che non vegga quale segnato di calamità, di delitti e di mali d’ogni sorta siasi scatenato principalmente sull’infelice Italia dopo la grande e criminosa ribellione ivi avvenuta, giacchi per servirci delle parole del Profeta la maledizione, la menzogna, l’omicidio, il furto e l’adulterio hanno inondato il mondo e il sangue fu ricoperto dal sangue. Ma avendo Noi la Divina promessa che il nostro Signore Gesti Cristo sarà colla sua Chiesa sino alla consumazione dei secoli e che le porte dell’inferno non potrebbero prevalere contr’essa siamo sicuri che Dio non fallirà alla sua parola, e che giungerà il giorno in cui Dio mostrerà che questa terribile tempesta non fu sollevata per sommergere il vascello della Chiesa ma bensì per innalzarlo».
Settembre 5. La Nuova Granata riconosce il Regno d’Italia.
10. Lettera del Barone Ricasoli al Cardinale Antonelli con cui fa appello alla mente ed al cuore del Santo Padre perché nella sua sapienza e bontà consenta ad un accordo che lasciando intatti i diritti della nazione provvederebbe efficacemente alla dignità ed alla grandezza della Chiesa». – A questa nota va unito un progetto di Capitolato diretto ad ottenere accordo tra il Sommo Pontefice ed il Governo di S. M. il Re d’Italia.
17. Il generale spagnuolo Borgès sbarca in Calabria ed invita i Calabresi ad impugnare le armi in favore di Francesco II.
25. La Repubblica Argentina riconosce il Regno d’Italia.
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26. Dispaccio del Ministro degli affari esteri agli Agenti italiani accreditali all’Estero in cui dichiara: «che i trattati internazionali stipulati dalla Sardegna saranno i soli applicabili pel Regno d’Italia mentre quelli contratti cogli Stati annessi sono considerati come soppressi».
29. Il Boy d’Egitto riconosce il Regno d’Italia.
Ottobre 17. In una lettera di Kossuth resa pubblica in Italia l’ex-Dittatore ungherese esprime quest’opinione: «Che si possono vincere battaglie sul suolo Italiano, ma che solo sul Danubio si può avere contro l’Austria una vittoria strategica capace di condurre ad una soluzione u.
Novembre 1. La Luogotenenza Generale di Napoli è soppressa.
1. L’amministrazione separala della Toscana o cessata.
6. Il Governo del Belgio riconosce il Regno d’Italia. 8. L’Impero del Brasile riconosce il Regno d’Italia.
20. Il Barone Ricasoli, Presidente del Consiglio dei Ministri, partecipa alla Camera dei Deputati ch’egli aveva richiesta la mediazione della Francia sovra un progetto di Capitolato colla Santa Sedo, ma che le disposizioni poco concilianti della Corte di Roma resero vana questa mediazione.
21 I giornali di Torino pubblicano la corrispondenza intorno alle ultime proposte del Gabinetto di Torino alla Santa Sede, ed il progetto di Capitolato che vi si riferisco.
26. In seguitò al rifiuto del Governo Spagnuolo di consegnare alla Legazione Italiana gli Archivi della Legazione Napolitana l’invialo del Re d’Italia chiede i suoi passaporti e lascia Madrid.
Dicembre 7. Il generale spagnuolo Borgès comandante l’insurrezione borbonica è preso dopo una lotta accanita dal maggiore dei Bersaglieri, Franchini, condotto a Tagliacozzo ed ivi fucilato.
Gennaio 11 . Dispaccio del signor Thouvenel all’ambasciatore francese presso la Santa Sede: «Tout ce que nous avons a rechercher maintenant c’est si nous devons nourrir on abandonner l’espérance de voir le Saint-Siège se prêter (en tenant compte des faits accomplis) a l’étude d’une combinaison qui assurerait au Souverain-Pontife les conditions permanentes de dignité, de sécurité et d’indépendance nécessaires a l’exercice de son pouvoir. Gel ordre d’idées admis nous emploierions nos efforts les plus sincères et les plus énergiques a faire accepter a Turin le pian do conciliation dont nous aurions pose les bases avec le Gouvernement du Saint-Siège».
12. Inaugurazione a Torino del Tiro della Società Nazionale Italiana presieduta dal Principe ereditario.
18. Dispaccio del signor De La Vallette, ambasciatore francese a Roma al Ministro degli affari esteri di Francia, in cui espone che dopo la lettura del dispaccio francese dell’11 il cardinale Antonelli rispose: «Quant’a pactiser avec les spoliateurs nous ne le ferons jamais» . Il signor De La Vallette finisce nei termini seguenti:
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1862, ANNO SECONDO DEL REGNO D’ITALIA.
«Vous me posez la question si on devait nourrir on abandonner l’espérance d’une conciliation. C’est avec un profond regret que je me vois obligé de répondre négativement; mais je croirais manquer a mon devoir en vous laissant une espérance qne je n’ai pas moi même».
27. Discorso dell’Imperatore dei Francesi al Corpo legislativo: «J’ai reconnu le Royaume d’Italie avec la ferme intention de contribuer par des conseils sympathiques et désintéressés, a concilier deux causes dont l’antagonisme trouble partout les esprits et les consciences».
Febbraio 1 . La Luogotenenza della Sicilia è soppressa.
Marzo 8. Il Commendatore Rattazzi espone alle Camere il programma del nuovo ministero da lui presieduto.
9. Riunione a Genova dei Comitati di Provvedimento, sotto la presidenza del generale Garibaldi. Si volano statuii affinché tutte le Associazioni della Democrazia italiana siano riunite in una sola, che prenderà il titolo di Società Emancipatrice Italiana.
22. Convenzione di buon vicinato ti a il Regno d’Italia e la Repubblica di S. Marino.
25. Allocuzione pronunciata da Pio IX in occasione della canonizzazione dei Martiri del Giappone:- «La Santa Sede non sostiene come un dogma di Tede il potere temporale, ma che questo potere è necessario ed indispensabile finché durerà l’ordine stabilito dalla Provvidenza, per mantenere l’indipendenza del Potere spirituale».
27. Scioglimento del Corpo dei Volontari Italiani ed incorporazione parziale dei loro ufficiali nell’armata regolare.
Aprile 2. Lord Russel all’inviato Inglese a Parigi. «Il Governo francese non deve rimproverare al Governo italiano che le Provincie meridionali non sieno tranquille, mentre la bandiera francese protegge il Papa mantenendo un santuario nel quale ogni capo brigante può trovare un rifugio e preparare le sue bande per nuove incursioni nelle pacifiche provincie».
7. La Repubblica del Perù riconosce il Regno d’Italia.
28. 11 Re Vittorio Emanuele arriva a Napoli scortato nel suo viaggio dalla Squadra francese, da due vascelli inglesi e da tre vascelli italiani.
Maggio 14. Hanno luogo molti arresti, e specialmente a Sarnico di volontari che si preparavano ad invadere il Tirolo, condotti dal colonnello Nullo. Un tentativo fatto per liberare i prigionieri obbliga la truppa a far uso delle armi.
20. Lettera dell’Imperatore Napoleone al signor Thouvenel (V. infra sotto la data del 25 settembre);
28. Un Decreto dell’Imperatore francese riduce il Corpo d’occupazione di Roma ad una divisione composta di tre brigate, sotto il comando del generale Montebello.
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30. Il ministro francese Thouvenel dirige a Roma nuove proposte di accomodamento sulla base del mantenimento dello slatti qua e della rinunzia per parte dell’Italia alle sue pretese su Roma.
31. Dispaccio del signor Thouvenel all’ambasciatore di Francia a Roma (V. alla data del 25 settembre).
Giugno 9. Allocuzione di Pio IX con cui «deplora l’oppressione della Chiesa d’Italia, e la proibizione ai Vescovi di venire a Roma. Esorta lutti i Prelati a raddoppiare di zelo per combattere lutti gli errori». – Un Indirizzo presentato al Santo Padre da 25 Cardinali e 244 Vescovi dichiara «il Potere temporale necessario all’indipendenza del Papa, ed anima Pio IX alla fermezza ed alla resistenza».
18. Il Parlamento d’Italia vota alla quasi unanimità una protesta contro l’indirizzo dei Vescovi al Papa.
24. Il Cardinale Antonelli rifiuta in nome del Papa le ultime proposte di accomodamento presentate dalla Francia.
24. Dispaccio del signor Lavallette al signor Thouvenel (V. alla data del 25 settembre).
Luglio 8. La Russia riconosce il Regno d’Italia.
13. I giornali di Torino pubblicano quattro documenti diplomatici
inglesi sugli inconvenienti ed i pericoli del prolungamento dell’occupazione francese a Roma.
20. Il ministro degli affari esteri del Regno italiano, generale Durando, in un discorso pronunciato alla Camera dei Deputati, rivolgendosi ai membri del. l’estrema sinistra, proferiva queste parole:
«Siate pazienti, persistenti come foste prodi ed uniti, ed oso promettervi che in un tempo non molto lontano voi sarete a Roma».
21. La Prussia riconosce il Regno d’Italia.
26. Il Conte di Rechberg, Ministro degli Esteri a Vienna, in un dispaccio diretto dall’inviato Austriaco a Berlino così si esprime: «S. M. mi ordina di fare in modo che il Re di Prussia sappia quanto sia sincero il desiderio dell’Imperatore che la Prussia non abbia mai a pentirsi della risoluzione che ha e presa di riconoscere il trionfo della rivoluzione più violenta e della violazione più flagrante del diritto e dei trattati. Le pretese guarentigie formali che la Prussia ha avute dal Gabinetto di Torino non hanno nemmeno il valore del foglio di carta sul quale sono scritte».
31. Il Conte di Bernstorff, Ministro degli affari Esteri, risponde al Conte di Rechberg: «Dalla accoglienza ricevuta dalla nostra amichevole comunicazione acquistiamo l’esperienza istruttiva che in avvenire saremo dispensati da ogni simile riguardo per gl’Interessi Austriaci».
Agosto 3. Garibaldi avendo fatto un appello ai suoi antichi compagni d’armi ed alla gioventù italiana per una ignota spedizione, il Re loro indirizza queste parole: «Guardatevi da colpevoli impazienze, da imprudenti agitazioni. Quando sarà suonata l’ora del compimento della grand’opera nazionale la voce del vostro Re si farà sentire fra voi.
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Tutt’altro appello che il suo è un appello e alla rivolta ed alla guerra civile. La risponsabilità ed il rigore delle leggi cadranno su coloro che non ascolteranno queste parole, Re acclamato dalla Nazione io conosco i miei doveri e saprò conservare intatta la dignità della Corona e del Parlamento per aver il diritto di domandare all’Europa un’intiera giustizia per l’Italia.
18. Il principe Gortschakoff nel partecipare ai Rappresentanti della Russia il riconoscimento del Regno d’Italia, soggiunge: «L’Empereur n’entend par cette reconnaissance ni soulever ni résoudrc aucune question de droit» .
19. Garibaldi entra a Catania, accompagnato da dodici ufficiali.
20. Dissoluzione per Decreto governativo della Società Emancipatrice Italiana.
24. Proclama di Garibaldi agl’Italiani da Calania; «Italiani! se ho fatto qualche cosa per la patria, credete alle mie parole, lo son risoluto ad entrare in Roma vincitore od a cadere sotto le sue mura. Ma in questo caso ho fede e che voi vendicherete degnamente la mia morte e che voi compirete la mia opera. Viva l’Italia, Viva Vittorio Emanuele al Campidoglio» .
25. Garibaldi sbarca a Mileto, sulla costa meridionale della Calabria.
26. Le Provincie napolitane sono poste in istato d’assedio. Il generale Alfonso La Marmora nominalo Commissario straordinario con poteri illimitati.
26. Il Moniteur francese pubblica la seguente nota: «On se demande du puis quelques jours quelle sera l’attitude du Gouvernement franc, ais en présence des agitations de l’Italie. Devant d’insolentes menaces, devant les conséquences possibles d’une insurrection démagogique le devoir du Gouvernement francais et son honneur militaire le forcont plus que jamais à défendre le Saint-Père. Le monde doit bien savoir que la France n’abandonne pas i dans le danger ceux sur les quels s’étend sa protection».
29. Garibaldi, rinunciando a marciare su Reggio, si ritira ad Aspromonte, una delle più forti posizioni degli Appennini. Ivi è attaccato dalle truppe reali, sotto il comando del colonnello Pallavicini; riceve due ferite, è fatto prigioniero e condotto alla Spezia sulla fregata italiana Duca di Genova.
Settembre 10. Il Ministro degli affari Esteri, generale Durando, in una Circolare indirizzata agli Agenti diplomatici d’Italia, prendendo argomento dagli ultimi fatti di Garibaldi esprime il pensiero che le Nazioni cattoliche. la Francia sovratutto, che ha costantemente lavorato alla difesa degl’interessi della Chiesa nel mondo, riconosceranno il pericolo di mantenere più a lungo tra il Papato e l’Italia un antagonismo di cui la sola causa risiede nel Potere temporale.
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Un tale stato di cose non è più comportabile, e finirebbe per avere conseguenze estreme pel Governo del Re; conseguenze la cui responsabilità non dovrebbe pesare sopra noi soli e che comprometterebbero gravemente gl’interessi religiosi della cattolicità e la tranquillità dell’Europa».
24. La Persia riconosce il Regno d’Italia.
25. Il Moniteur francese pubblica: 1° Una lettera di Napoleone III del 20 maggio al suo ministro degli affari esteri Thouvenel, in cui definisce la politica dell’Imperatore riguardo all’Italia nei seguenti termini: «Seconder les aspirations nationales, engager le Pape à en devenir le soutien plutót que l’adversaire; en un mot, consacrar l’alliance de la rcligion et de la liberté». 2° Un dispaccio del signor Thouvenel al signor De La Vallette inviato di Francia a Roma, in data 30 maggio, nel quale dopo aver accennate le proposizioni da farsi alla Corte di Roma, soggiunge: «Vous aure, pourtant à laisser presentir si l’on vous oppose aussi catégoriquement que par le passe la théorie de l’immobilité: que lo Gouvernement de l’Empereur ne saurait y conformer sa conduite et ques’il acquerrait malheureusement la certitude que ses efforts fussent devenus désormais inutiles il lui faudrait, tout en sauvegardant autant u que possible les intérêts qu’il a jusqu’ici couverts de sa sollicitude, aviser à sortir lui même d’une situation qui en se prolongeant au delà d’un certain terme fausserait sa politique et no servirai! qu’à jeter les esprit dans un plus grand désordre»: 3° Dispaccio del signor De La Valletto, in data 24 giugno, ove l’Ambasciatore francese indica nei seguenti termini il risultato delle sue negoziazioni con la Corte di Roma: «Lorsque la France il va six mois à peine a invite le Saint-Père a s’entendre avec elle en principe et sans en fixer les «bases sur une transaction destinée à assurer son indépendance, ses ouvertures ont été repoussées par une fin de non recevoir absolue. Sa sollicitude ne s’est point lassée. Le Gouvernement de l’Empereùr vient de formuler et de soumettre au Saint-Siège les propositions les plus explicites. Chargè de les transmettre, je constate avec le même regret qu’elles ont en le même sort».
27. Celebrazione n Torino del matrimonio della Principessa Maria Pia, figlia di Vittorio Emanuele Re d’Italia, col Re di Portogallo, rappresentato da! Principe di Carignano.
29. Grande meeting a Londra in onore di Garibaldi. Succede un conflitto tra Irlandesi e partigiani garibaldini. La polizia ed una fitta pioggia disperdono i combattenti.
Ottobre 5. Amnistia accordata a Garibaldi ed ai suoi compagni d’armi per gli atti di ribellione commessi in agosto nelle Provincie meridionali. Sono eccettuati i militari di terra o di mare dell’esercito regolare.
8. Dispaccio del Ministro degli affari esteri, Durando, all’inviato d’Italia a Parigi, in cui si ritorna sulla necessità di una soluzione circa la questione di Roma: «Nous nous adressons donc a l’Empereur pour savoir s’il
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ne croit pas le moment arrivé de rappeller ses troupes de Rome et de chercher une nouvelle combinaison de nature a changer une situation si pleine de perils pour l’Italie. Le Gonvernement Italien est prèt a examiner les propositions qu’on lui ferait dans le but de garantir l’indépendance du Saint-Siége des quel’occupation étrangère aurait cessé».
8. La Serbia riconosce il Regno d’Italia.
18. Il signor Drauyn De Lhuys, succeduto il 15 al signor Thouvenel nel Ministero degli affari esteri di Francia, scrive ai suoi Agenti diplomatici: «Invariablemeut fidèle aux principes qui l’ont jusqu’ici guide, le Gouvernement français continuera de consacrer touts ses efforts a l’œuvre de conciliation qu’il a entreprise en Italie en y travaillant avec tout le sentiment de la difficulté de la grandeur de la tâche, sans découragement comme sans impatience».
23. Le Isole di Sandwich riconoscono il Regno d’Italia.
26. Dispaccio del signor Drouyn De Lhuys all’inviato di Francia a Torino. Dopo aver rammentato che nella sua Circolare del 10 settembre il generale Durando, Ministro degli affari esteri, appropriandosi il programma di Garibaldi, ba affermato il diritto dell’Italia su Roma, dichiara: «Qu’en présence de cette affirmation solennelle et de celle revendication péremptoire toute discussion lui parait inutile et toute tentative de transaction illusoire».
Dicembre 8. Nuovo Ministero del Regno d’Italia sotto la presidenza Farini.
11. Programma comunicalo al Parlamento: «Irremovibili nella fiducia clic i si compierà l’unità nazionale, noi crediamo rispondere ad un sentimento di comune dignità astenendoci da promesse alle quali non succedono pronti risultati, e noi troviamo nella nostra confidenza stessa il diritto di dichiarare all’Italia ch’essa deve attendere il compimento della sua unità dal seguito degli avvenimenti e dalle occasioni preparate ed attese senza illusioni e senza scoraggiamento».
20. Circolare del nuovo Ministero Italiano ai suoi Agenti all’estero. «Nata dall’alleanza della Monarchia colla libertà, l’unità italiana resterà fedele alla sua origine. Essa manterrà sempre quel carattere liberale e conservatore che gli procurò così vive simpatie per lo passato, e che gli procurerà all’avvenire la sua parte legittima d’influenza».
20. Garibaldi ritorna a Caprera dopo l’estrazione fatta a Pisa della palla ricevuta in un piede ad Aspromonte.
20. Drouyn De Lhuys scrive all’ambasciata di Francia a Roma essere informato che lord Russe) ha proposto al Pupa di ritirarsi a Malta e soggiunse: «Essere nostra speranza che se il Papa fosse costretto ad abbandonare l’Italia S. S. ci accorderebbe la preferenza sull’Inghilterra.
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1863, ANNO TERZO DEL REGNO D’ITALIA.
Gennaio 1. Il Ministro dell’Interno del Regno d’Italia invita i Municipii ed i privati ad una sottoscrizione in favore delle vittime del brigantaggio.
12. Il Nunzio apostolico presso la Corte di Parigi annunzia al Governo Francese essere affidato ad una Commissione lo studio delle Riforme da operarsi nei diversi rami di servizio.
25. Il Governo Pontificio vieta di far uso della bandiera tricolore ai legni italiani che approdano ai porti di Civitavecchia, Terracina e Porto d’Anzio.
31. Il Papa declina l’offerta di Odo Russel di un rifugio a Malta.
Febbraio 25. È inaugurala la strada ferrata tra Roma e Napoli.
Marzo 5. Decreto del Ministro di Grazia e Giustizia del Regno Italiano, che rende uniforme in tutto il Rogno il modo di sottoporre al Regio Exequatur le provvisioni ecclesiastiche. Protestano contro tale Decreto i Vescovi Italiani.
15. Il Governo Italiano, per mezzo del suo Ministro a Berna, chiama l’attenzione della Confederazione-Elvetica sulle mene del partito d’azione nel Cantone Ticino, e manda un battaglione di bersaglieri sulle frontiere della Valtellina.
Aprile 9. Il Re d’Italia, Vittorio Emanuele, è accolto a Firenze con grande entusiasmo.
16. Un dono nazionale viene assegnato per legge al cavaliere Luigi Farini.
23. li Governo Italiano indirizza una Nota alla Russia relativa agli affari della
Polonia.
Maggio 2. Muore a Malta Roggero Settimo Presidente del Senato del Regno Italiano.
11. Riunione a Parigi di una Commissione internazionale incaricata di studiare il mezzo di rendere uniformi e più semplici le relazioni fra i diversi Stati. Vi è rappresentata anche l’Italia.
17. Inaugurazione della strada ferrata da Ancona a Pescara. 20. Il Gran Duca di Baden riconosce il Regno d’Italia.
25. Il Parlamento Italiano inaugura la Sessione del 1863. Discorso della Corona: «Voi affermaste i diritti della Nazione alla completa sua unità. Questi diritti saprò mantenerli inviolati. -Il mio più fervido volo è che la Nazione possa affidarsi secura sulle proprie armi. Raccomando alle cure del Parlamento il riordinamento delle finanze; consolidare la libertà, e colla libertà acquistare la intiera indipendenza, tale è l’intento al quale abbiamo consacrata la nostra «vita».
Giugno 1. S’inaugurano a Chivasso i lavori del grande Canale-Cavour.
20. Feste secolari del Concilio di Trento.
21. Si apre a Torino il primo Tiro Nazionale Italiano.
Luglio 9. Il signor Visconti-Venosta, Ministro degli all’ari Esteri del Regno d’Italia al Ministro plenipotenziario d’Italia a Parigi: «Malgré des événements e regrettables qui ne sont après tout que des épisodes fugitifs dans le vie d’une grande Nation, l’Italie n’a pas cesse de marcher dans la voie que le Comte Cavour lui avait tracée. Aujourd’hui encore comme alors elle proclame la formule l’ Église libre dans l’État libre et tout en maintenant sa déclaration fondamentale relativement a Rome elle se borne a demander que le principe de non intervention soit aussi applique au territoire Romain.
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22. Il Regno d’Italia inaugura relazioni colle isole Avaiane (Oceania).
Agosto 6. Sir James Hudson cessa dalle sue funzioni di Ministro plenipotenziario dell’Inghilterra presso la Corte di Torino.
12. La Repubblica di Bolivia riconosce il Regno d’Italia.
15. È promulgata la legge portante alcuni provvedimenti per reprimere il brigantaggio nelle Provincie meridionali.
Settembre 7. La Questura di Napoli arresta il Console Pontificio che viene espulso da Napoli.
12. La Sede ritira l’Exequatur al Console Italiano.
20. Il Governo Italiano revoca l’Exequatur ai Consoli Pontificii.
22. Ordine del giorno del Generale Montebello al Corpo d’occupazione francese a Roma. Il generale lamenta con parole energiche come il gendarme pontificio, colpevole di aver tirato due colpi di fucile su militari italiani inoffensivi, sia stato sottratto dalle Autorità pontificie ad un Consiglio di guerra francese.
Ottobre 18. Le città Anseatiche riconoscono il Regno d’Italia.
Novembre 4. Lettera dell’Imperatore ai Sovrani d’Europa nella quale li invita ad un Congresso «J’ai a cœur de prouver par cette démarche franche et loyale que mon unique but est d’arriver sans secousse a la pacification de l’Europe; si cette proposition est accueillie je prie V. M. d’accepter Paria comma lieu de réunioN°.
5. L’Imperatore Napoleone annunziando al Corpo Legislativo di Francia la proposta del Congresso dichiara che i Trattati del 1815 cessarono di esistere.
9. Vittorio Emanuele II inaugura la strada ferrala da Pescara a Foggia.
47. Il Re d’Italia parte da Napoli dopo aver proclamata l’amnistia poi reati politici ed altri nelle Provincie meridionali.
20. Pio IX accetta il Congresso proposto da Napoleone III. 22. Il Re d’Italia accetta il Congresso.
Dicembre 23. Il Governo Italiano dichiara che non concederà l’Exequatur alle nomine dei Vescovi fatte recentemente dal Papa nel Regno d’Italia.
21. Il Ministro degli affari Esteri Visconti-Venosta all’inviato Italiano a Parigi. «Noi non esitiamo ad accettare la nuova proposta del Congresso ristretto. «Da molti anni l’Austria occupa la Venezia, ma l’opera del tempo fu impotente a dare una consacrazione morale a questa grande ingiustizia. Forse «verrà il giorno in cui i popoli della monarchia austriaca comprenderanno «che essi sarebbero i primi a trarre profitto dall’equilibrio che risulterebbe «da una pacifica soluzione della questione Veneta. In quanto a Roma non è temerità l’affermare che non è la continuazione indefinita d’un intervento straniero che possa condurre alla desiderata conciliazione tra il Papato e l’Italia».
26. Rissa fra i soldati pontificii e francesi ad Albano. Un capitano ed alcuni soldati francesi rimangono feriti, parecchi dei pontificii uccisi.
1864, ANNO QUARTO DEL REGNO D’ITALIA.
Gennaio 18. Pio IX risponde ad una Deputazione di 300 cattolici: «Voler la€ sciare intatto a’ suoi successori il Patrimonio di S. Pietro. Non accetterà alcun trattato contrario a questo scopo; riporrà la fiducia non nella l’orza delle «armi, ma nei voleri della Provvidenza».
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20. Il Chili riconosce il Regno d’Italia.
20. Morte dell’insigne astronomo Senatore Plana.
23. Il Corpo Legislativo di Francia respinge con 218 voti contro 12 un emendamento chiedente l’evacuazione delle truppe francesi da Roma.
Febbraio 21. Festa del Centenario di Galileo.
Marzo 30. La Corte d’Assise della Senna condanna Mazzini alla deportazione come complico dell’attentato contro la vita dell’Imperatore.
Aprile 8. Il Marchese Pepoli è ricevuto in udienza dall’Imperatore Napoleone.
9. II Senato francese, vota senza discussione la questione pregiudiziale sulla petizione relativa alla situazione dell’Italia meridionale.
11. Garibaldi giunge a Londra accolto da immensa moltitudine. Le case sono ornate di bandiere. Riceve la visita di Russell, Clarendon, Gladstone, Wellington, ed altre sommità inglesi. Lord Palmerston lo invita ad un banchetto.
23. Garibaldi riceve la visita del Principe di Galles.
28. Seguendo il consiglio dei medici, Garibaldi rinuncia a prolungare il suo soggiorno in Inghilterra, e parte per Caprera.
Maggio 1. Il Moniteur francese pubblica una corrispondenza di Firenze, la quale dice: i che gli ultimi fatti avvenuti in Inghilterra relativamente a Garibaldi non possono essere di alcuna utilità né all’Italia, né al suo Governo. «Ogni illusione sopra Garibaldi non è più possibile dopo il suo discorso od il e suo ravvicinamento a Mazzini».
17. Il Cav. Visconti-Venosta al Cav. Nigra Ministro d’Italia a Parigi: «Nous sommes disposes à donner au Saint-Siège les garanties nécessaire pour qu’il puisse devenir avec l’aide du temps et des circonstances plus accessible H à ces idées de conciliation aux quelles nous n’avons jamais cesse de faire appel. Ces garanties doivent consister dans l’engagement que le Gouvernement du Roi est dispose a prendre de ne pas attaquer et de ne pas laisser attaquer le territoire Romain par des forces régulières ou irrégulières, et de entrer en arrangement pour prendre à sa charge la part proportionnelle de la dette des anciens États de l’Église afférente aux provinces annexées an Royaume d’Italie ».
Luglio 9. La Camera dei Deputati approva la Legge che sottopone tutti i Chierici alla leva militare.
Agosto 10. Dal giornale francese La Patrie: i II Marchese Pepoli lasciò ieri e sera Parigi dopo un’udienza dell’Imperatore ed un lungo colloquio col Vinistro degli affari esteri. Egli ritorna a Torino con dispacci della più grande e importanza».
21. Inaugurazione a Pesare del monumento a Rossini.
28. L’Imperatore del Messico riconosce il Regno d’Italia.
Settembre 12. Il sig. Drouyn de Lhuys Ministro degli affari esteri di Francia al sig. Sartiges Ministro francese a Roma: «Combien de raison n’avons nous pas pour désirer que l’occupation de Rome ne se prolonge indéfiniment? Elle constitue un acte d’intervention contraire au principe fondamental de notre droit public. De son côte le Gouvernement Italien en renonçant à rechercher par dos moyens violenta la réalisation d’un projet auquel nous étions décidés de nous opposer et no pouvant conserver a Turin le siège d’une autorité dont la présence serait nécessaire sur un point plus centrai du nouvel État, a manifeste l’intention de transférer la Capitale dans une autre ville».
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15. Il Cav. Nigra Ministro a Parigi annunzia al Ministro degli affari esteri del Regno d’Italia Cav. Venosta, che la Convenzione di cui infra è stata firmata lo stesso giorno tra i Plenipotenziari Italiani e quelli di Francia.
«Art. 1. L’Italie s’engage à ne pas attaquer le territoire actuel du Saint Père, et à empêcher même par la force tonte attaque venant de l’extérieur contre le dit territoire.
«Art. 8. La France retirera ses troupes des États pontificaux graduellement et à mesure que l’armée du Saint-Père sera organisé. L’évacuation devra néanmoins être accomplie dans le délai de deux ans».
15. Protocole. « La Convention n’aura de valeur exécutoire que lorsque le k Roi d’Italie aura décrété la translation de la Capitale dans l’endroit qui sera ultérieurement déterminé par S. M. ».
19. Relazione presentata al Re dal Ministero Minghetti per l’approvazione della Convenzione 15 settembre e del trasferimento della Capitale a Firenze per motivi d’ordinamento generale di difesa dello Stato. Proposta di convocazione del Parlamento pel giorno 5 ottobre.
21 e 22. Agitazione prodotta in Torino all’annunzio della Convenzione del i5 settembre. Fatti luttuosi sulle piazze Castello e San Carlo con spargimento di sangue cittadino.
23. Dimissione del Ministero Minghetti. Il Re incarica il Generale Alfonso Della Marmora della formazione d’un nuovo Ministero.
23. Il sig. Drouyn de Lhuys al Ministro francese a Torino nell’annunziare la Convenzione del 15 settembre termina dicendo: « Que la France garde l’espoir que la Cour de Rome saura apprécier tont ce qui a été fait dans son intérêt et qu’en tout cas la loyale et sincère exécution de la Convention est assurée par la signature de la France».
23. Dal giornale La France: «Nel trasporto della Capitale a Firenze si trova implicata altra cosa che la questione di Roma. Le preoccupazioni ed i timori e dell’Italia provengono dall’attitudine dell’Austria, la quale potrebbe sciogliere tutte le complicazioni abdicando ogni progetto ambizioso contro l’Italia, e regolando pacificamente la questione Venata, che è una minaccia permanente per l’Europa».
27. Programma del Ministero Lamarmora: «Esso accetta la Convenzione stipulata col Governo Francese in un col trasporto della Capitale in altra sede. Sottoporrà al Parlamento il relativo progetto di legge. Confida in quella concordia di voleri, in quella fede inalterata nella Corona, che furono le principali forze nei gloriosi avvenimenti che si sono compiuti dal 1859 in e poi, e debbono essere l’arra più sicura del pieno compimento dei destini della Nazione».
Ottobre 3. Dichiarazione tra la Francia e l’Italia: «Le délai de six mois pur la translation de la Capitale de l’Italie commence ainsi que le délai de deux ans pour l’évacuation du territoire pontifical de la date du Décret Royal sanctionnant la loi qui va être présentée au Parlement Italien.
24. Progetto di legge presentato alla Camera dei Deputati dal Ministro dell’Interno pel trasferimento della Capitale a Firenze.
30. Il signor Drouyn de Lhuys al Ministro di Francia a Torino. Accenna nel suo dispaccio al modo di conciliare colle intenzioni della Francia il senso dato dalla Legazione Italiana alla Convenzione del 15 settembre.
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30. Il Cav. Nigra rende conto al Generale Della Marmora delle spiegazioni avute col signor Drouyn de Lhuys intorno al vero senso del suo dispaccio del 15 settembre.
Novembre 2. Il signor Drouyn de Lhuys al Ministro di Francia a Torino: «Le meilleur moyen de faire cesser définitivement tonte divergence sur le sens de la Convention était d’échanger en présence de l’Empereur de nouveaux éclaircissements. Ce qui a été fait ce même jour; nous sommes trouvés «d’accord sur chacun des points et nous l’avons constate dans une dépêche e télégraphique que M. le Ministre d’Italie a sur le champ adressé à sa Cour».
3. Relazione fatta alla Camera dei Deputati dalla Commissione sul progetto di legge pel trasferimento della Capitale. Mosca relatore.
7. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Generale Della Marmora al Mininistro d’Italia a Parigi: «Les Ministres du Roi ont la volonté et ils savent qu’ils ont la force d’exécuter le traite scrupuleusement et dans son intégrité; cet acte se fondant sur le principe de non intervention, principe fondamental de la politique des deux Gouvernements. Nous repoussons jusqu’à la pensée de ces voies souterraines dont j’ai vu non sans peine faire mention dans la dépêche du Ministre français. L’Italie a une foi entière dans l’action de la civilisation et du progrès. Le Ministre impérial réserve à la France sa liberté d’action dans le cas où une révolution éclaterait spontanément à Rome et renverserait le pouvoir temporel du Pape; l’Italie de son cotè fait, comme de raison, la même réserve». 19. La Camera dei Deputati approva il progetto di Legge pel trasferimento della Capitale a Firenze con 317 voti contro 70.
26. Relazione dell’ufficio centrale del Senato Italiano sul progetto di Legge pel trasferimento della Capitale a Firenze. Relatore Imbriani.
Dicembre 8. Enciclica di Pio IX che condanna i moderni errori nella religione e nella filosofia, ed accorda un Giubileo.
9. Il Senato Italiano approva la Legge pel trasferimento della Capitale con 139 voti contro 47.
11. Decreto del Re Vittorio Emanuele che manda promulgare la Legge del trasferimento della Capitale.
11. Decreto Reale portante ratifica dalla Convenzione I talo-francese del 15 settembre 1864.
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