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Storia della famiglia d’Alena e Frisari

Posted by on Feb 14, 2021

Storia della famiglia d’Alena e Frisari

“La tradizione non è il culto delle ceneri, ma è la custodia del fuoco”

[Gustav Mahler]

1.1.         La famiglia d’Alena, le origini. 

Le origini più remote della famiglia d’Alena risalgono ad un personaggio storico: Matthaeus de Alena. Nel 1269, per volontà di Carlo d’Angiò, gli furono restituiti i beni in precedenza sottrattigli, gli fu affidata, nel territorio salernitano, la custodia del castello di Valva e gli fu concesso il feudo di Campora (P. Ebner, Economia e società nel Cilento medievale). Successivamente Mattheus (anche Matthieu) restituì alla curia il castrum di Valva in cambio di altri beni feudali intorno Salerno, per i quali era tenuto a rendere i 3/4 del servizio d’un cavalier (Le eredità normanno-sveve nell’età angioina. Centro di studi normanno-svevi, Università degli studi di Bari. Edizioni Dedalo). Matteo d’Alena era milite e familiare del re, il quale gli concesse oltre il feudo di Campora (21 dicembre 1268 – Codice Diplomatico del Regno di Carlo I e II d’Angiò, a cura di G. del giudice, Napoli, 1869), anche quello di Sicignano. Nello stesso anno, ma in data 18 dicembre, il re Carlo gli aveva già affidato i beni di Giovanni di Procida, dichiarato ribelle, che si trovavano in Salerno (Codice Diplomatico, cit.). Si ipotizza che Matteo fu tra i baroni legittimisti, rimasti fedeli al Re Manfredi fino alla famosa battaglia di Benevento (26 febbraio 1266) nella quale prevalsero le armi francesi e fu sancito l’avvento del regno di Carlo d’Angiò. Tale fedeltà gli costò la perdita dei feudi, che però gli furono restituiti nel 1269. Questo atteggiamento del Re Carlo d’Angiò  pare non fosse inconsueto poiché in diversi casi, per placare il crescente malcontento, che sfociò nei famosi Vespri, fu costretto a reintegrare nei beni molti baroni non “particolarmente” compromessi con l’antico regime. Il nome di Matteo è presente anche nell’elenco dei baroni del regno (stilato nell’ultimo ventennio del XIII sec.), contenuto in documenti provenienti dalla cancelleria angioina, che costruirono e misero a disposizione del re Carlo delle navi: “(…) Mattheus de Alena teridam unam et vacettam 1 similiter cum Milone de Galatho habenti terram in capite de quo scriptum est  Iustitiario Regionis Herberto de Aureis teridam unam et vacettam unam (…)”…….continua

http://www.casadalena.it/Storia.htm

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