articolo tratto da eleaml.or
Pubblichiamo il dotto saggio introduttivo che Vincenzo De Ritis antepose alla sua opera principale. Il Vocabolario napoletano lessigrafico e storico, un’opera che non portò a compimento e che ebbe vita travagliata. Pare che l’autore fosse completamente estraneo al commercio di fogli dell’opera intrapreso dagli stampatori. Un commercio che ovviamente interruppe i finanziamenti ottenuti dal sovrano Ferdinando II.
Read MoreNei giorni scorsi si è spento Renato de Falco, insigne studioso della lingua napoletana ancorché filologo e profondo conoscitore della lingua greca e latina.
Read Morequando Federico II fondò a Napoli la prima Università pubblica al mondo sapeva cosa faceva e quando trasformò il territorio che dal Liri andava fino alle porte di Napoli da Liburia in Terra Laboris, non in ciociaria, lo ha fatto, credo sotto il consiglio di Taddeo da Sessa, perché sapeva che questo territorio aveva dato e continuava a dare i natali ai migliori contadini e artigiani, a grandi santi e navigatori, teologi, filosofi, musicisti, attori, e grandi pensatori. Nell’era contemporanea oltre al più volte citato FERNANDO RICCARDI oggi ospitiamo un altra eccellenza che da tempo da lustro a L’ALTA TERRA di LAVORO, sto parlando dell’avv. Laborino Ferdinando Corradini che ci regala uno studio sulle macerie che ci furono subito dopo l’arrivo dei savoiardi di seguito riportato………………………………….
Read Moresi diffonde ormai a macchia d’olio la volontà da parte delle scuole di far conoscere ai propri alunni la parte della storia omessa dai libri di scuola e vi posso garantire che non accade soltanto nel sud della penisola italica ma anche al nord. di seguito pubblico un articolo tratto da EDITORIALE IL GIGLIO su come un testo che parla del massacro che fecero a Lauria i giacobini nel 1799 sia stato adottato da ben 6 scuole Lucane,………………..
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