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“Tradizione Mediterranea” di Luciano Raffaele di Santadomenica 33° (1921-2009) (3a parte)

Posted by on Ott 16, 2025

“Tradizione Mediterranea” di Luciano Raffaele di Santadomenica 33° (1921-2009) (3a parte)

2. Esoterismo (-magia) e Massoneria in “Tradizione Mediterranea” (1983-1990…)

Segnalo vari articoli di “Tradizione Mediterranea” (“Schola Italica”, Roma) relativi a quello che, nelle due puntate precedenti, ho indicato come il “primo periodo” della rivista. Fondatore e direttore è Luciano Raffaele (di Santadomenica). I corsivi dei brani che citerò sono dei testi indicati.

2.1. Da “Tradizione Mediterranea”, Anno I, n. 1, settembre 1983

Sulla prima pagina di copertina del primo numero di “Tradizione Mediterranea – quaderni della Schola Italica”, dal 1983, fino a tutto il 1985, leggiamo «edizione del RSAA per la giurisdizione italiana – via giustiniani 1 – 00187 roma» (grassetto mio). Dunque, dal 1983 al 1985 “Tradizione Mediterranea” è, di fatto, rivista ufficiale della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato (RSAA). Nella seconda pagina di copertina leggiamo che il «direttore responsabile» è Luciano Raffaele. Inoltre: «Direzione amministrazione via Giustiniani 1 – 00186 ROMA tel. 06-6543608». Ho scoperto che (fino) al 1977 quel numero telefonico e quell’indirizzo corrispondevano al “Centro Studi Filosofici e Sociali” il cui Presidente era Vittorio Colao 33°. Era un centro studi riservato ai Massoni del RSAA di Palazzo Giustiniani, dunque membri del Grande Oriente d’Italia (GOI). Ma nel 1983 quell’indirizzo era la sede del RSAA di Fausto Bruni 33°, successore di Vittorio Colao 33° il quale, nel 1977, si era separato dal RSAA del GOI.

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Nell’articolo “La novità feconda che scaturisce dall’antico” (pp. 7-16), secondo Luciano Raffaele il vero «illuminismo» che illumina l’uomo è quello dell’Umanesimo-Rinascimento caratterizzato dall’Ermetismo di Marsilio Ficino, dalla «Kabbala» di Pico della Mirandola, dall’Alchimia e dal Rosacrocianesimo (cf. pp. 9-10). 

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L’impronta esoterica e massonica emerge anche dall’articolo “Parallelismi fra misteri iniziatici e filosofia cristiana” (pp. 17-25). L’autore, un certo “Brutius”, attinge prevalentemente dal libro “Misteri e dottrine segrete” di Bruno Nardini, massone, ex GOI, passato al gruppo di Fausto Bruni 33° (su Bruno Nardini 33° e le dottrine di quel suo libro, ho scritto qui: https://www.corrispondenzaromana.it/massonerie-italiane-di-rito-scozzese-antico-e-accettato-tra-logge-coperte-ed-esoterismo-1968-1983-5a-parte/). Secondo Brutius: Gesù era membro della setta iniziatica degli Esseni (cf. p. 18); gli «Gnostici» sarebbero autentici interpreti del «messaggio di Gesù» (cf. p. 19); anche i Templari custodirono gli antichi misteri egiziani, solari, e la Gnosi, puntando alla «divinizzazione dell’uomo» (cf. p. 21). Brutius elogia anche i Rosacroce, cultori di «cabala», «Gnosi», «sapienza ermetica» (cf. p. 21). «Parlare dei Rosacroce è come parlare di ogni iniziato, perché tutti gli appartenenti all’istituzione massonica si sentono impegnati a percorrere la strada che conduce ad essi» (p. 21).

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Nell’articolo “Natura e modalità dell’iniziazione” (pp. 27-28), il massone Emilio Servadio presenta l’Iniziazione Massonica come: «trasmutazione iniziatica», «processo iniziatico», progressiva acquisizione di «particolari stati di coscienza», di «stati progressivi di coscienza e di conoscenza», di «modi di essere superiori», «rivolgimenti o capovolgimenti», «il profano passa dalla vita alla morte, dalla morte a nuova nascita» (cf. p. 28).

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Nell’articolo “Spunti di meditazione per un indirizzo umanistico della massoneria italiana” (pp. 39-44), il massone Pietro Pica parla «del futuro cammino evolutivo della psiche umana» (p. 39). Pica ritiene che la vita terrena è «connessa ed influenzata dalla attività e dalla presenza di un campo magnetico di energie occulte che, nell’ambito di Leggi cosmiche, occulte anch’esse, opera sulla personalità fisica dell’individuo risvegliandone le qualità inconscie e rendendola partecipe di tutte le creazioni universali» (p. 39). Pica si mostra insoddisfatto della «Fede» e dei «suoi dogmi» e auspica «un indirizzo umanistico della Massoneria Italiana» (cf. p. 39) per formare «un nuovo modo di vivere e di pensare dell’Uomo futuro» (p. 40), «l’umanità planetaria» (p. 44), per partecipare all’evoluzione di tutto l’universo (cf. p. 44), «raggiungere la finalità della suprema sintesi cosmica umanitaria» (p. 44).

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Nell’articolo “Evoluzione e democrazia nell’animo del massone” (pp. 51-57), incentrato sul concetto di evoluzionismo (progressismo) iniziatico, cosmico e individuale, il massone Giuseppe Bellantonio afferma che «la Verità è “una”», che ognuno «ha una visione della Verità», e che tutte le diverse visioni o esperienze si possono identificare e integrarsi nell’«Armonia Universale» (cf. p. 51)… Dunque troviamo in questo articolo un certo relativismo unito alla dottrina esoterica dell’unione-armonia degli opposti. È doveroso sottolineare che si tratta di una mentalità diffusa anche in vari ambienti ecclesiali…

2.2. Da “Tradizione Mediterranea”, Anno II, n. 1-2, gennaio-febbraio 1984 

Anche su questo numero, sulla prima di copertina è scritto: «edizione del RSAA per la giurisdizione italiana – via giustiniani, 1 – 00186 Roma». 

Nell’editoriale “Esser uomini” (pp. 7-12), Luciano Raffaele definisce «‘Grande Opera’» l’evoluzione cosmica in cui è inserito l’Uomo (cf. p. 12), il quale deve «indiarsi» (p. 12) nel «Sommo Artefice dell’Universo. Padre e Madre nostro» (p. 12).

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Nell’articolo “Sulla tradizione ermetica e sua trasmissione” (pp. 13-18), Pietro Pica definisce la «Tradizione Ermetica» «un insegnamento segreto di natura culturale e, contemporaneamente, pratica, operativa» (p. 13), «una scienza concreta nella quale la reintegrazione della natura dell’individuo è una realizzazione non soltanto morale ma effettiva e, quasi, fisica tanto da conferirgli certi poteri sovranormali sempre, però, nell’ambito circoscritto dalle Leggi universali» (p. 13, grassetto mio). Nell’ambito della «tradizione Ermetica» c’è «l’iniziazione» da parte di «alcune Istituzioni», ossia «la trasmissione» di una «influenza spirituale» (cf. p. 14). I «riti» «richiamano energie, Entità psichiche di ordine superiore» (cf. p. 14). Nei riti iniziatici è indispensabile la presenza e l’opera di «una Entità spirituale, tradizionale “non umana”» (cf. p. 14). Punto di riferimento di Pica è «GUENON» definito «illuminato autore di studi esoterici» (cf. p. 15, maiuscolo del testo). L’iniziazione, e «la pratica alchemica», mira alla reintegrazione dell’uomo nello «stato primordiale», alla sua elevazione a «stati superiori» per «un “ritorno alle origini”» (cf. p. 15).

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Nell’articolo “La ‘Rosa’ dei Rosacroce. La ‘Croce’ dei Rosacroce” (pp. 19-25), Emilio Servadio afferma: «La rosa è uno dei simboli fondamentali del XVIII Grado (Principi Rosacroce) del R.S.A.A.» (p. 19). La rosa simboleggia il «sesso femminile», è sacra alla dea Venere (cf. p. 19). La rosa è simbolo della Madonna, della cabalistica Shekinah, della «Shakti dell’Induismo tantrico», dell’elemento femminile universale (cf. p. 20). La croce è simbolo cosmico, astrologico, ermetico, di equilibrio della dualità verticale-orizzontale, cielo-terra, superiore-inferiore… (cf. pp. 21-24).

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All’inizio dell’articolo “In margine ad una Rivista” (pp. 57-58), Luigi Gagliardi precisa:

«La rivista Tradizione Mediterranea (Ed. RSAA, V. Giustiniani 1 – Roma), è una rivista di ricerca culturale massonica» (p. 57). Gagliardi accenna alla posizione della Massoneria verso «il problema del cristianesimo, del quale si tessono gli elogi, ma del quale non si accetta il fatto essenziale della divinità di Cristo e della miracolosa rivelazione; qui, piuttosto, il miracolo si fa occultismo ed il fenomeno si traduce in magia» (p. 57).

2.3. Da “Tradizione Mediterranea”, Anno II, n. 3-6, marzo-giugno 1984

Anche in questo numero è scritto in copertina: «edizione del RSAA per la giurisdizione italiana – via giustiniani 1 – 00186 roma».

Nell’articolo “Sopravvivenza ed immortalità” (pp. 14-18), Pietro Pica condivide la teoria (neo-)gnostica («dottrina Ermetica») secondo cui dopo morte l’uomo subisce due morti, quella del corpo e quella dell’anima, nel senso che questa «viene riassorbita dalla sostanza vitale, cosmica, o continua la sua evoluzione a livello incondizionato, nel mondo delle cause, senza vincoli» (p. 15). Pica ritiene che lo «Spirito», sia composto di «elettroni», materia sottilissima (cf. pp. 14, 16)… Secondo Pica, «“immortali”, nel vero senso della parola, sarebbero, soltanto gli Iniziati» (cf. p. 17).

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Nell’articolo “Istinto intelletto e intenzione nella filosofia Tantrica” (pp. 31-36), lo «Yogi Dada Shambushivananda» afferma: «Esistono sette centri di energie chiamati Ciacra di cui i primi controllano la parte fisica. […] Il Maestro che è capace di controllare questi sette centri di energia può trasferire l’energia dal basso in alto e viceversa. […] quando vogliamo realizzare la conoscenza cosmica, dobbiamo espandere la nostra mente e finalmente immergerci nella Coscienza Cosmica, così come una goccia d’acqua che immergendosi nell’oceano perde la sua identità» (p. 36).

2.4. Da “Tradizione Mediterranea”, Anno III, n. 1-3, gennaio-marzo 1985

Anche in questo numero è scritto in copertina: «edizione del RSAA per la giurisdizione italiana – via giustiniani 1 – 00186 roma».

Nell’editoriale “L’amore verso il “prossimo” a noi più remoto” (pp. 7-14), Luciano Raffaele sostiene che l’Iniziato deve «transustanziare se stesso, e divenire simile agli “Elohim” o “agli Dei”.” (p. 10). Raffaele afferma che «Tutto è Uno, e ogni cosa fa ritorno all’Uno» (p. 12), e che l’Adamo primordiale era «il “maschio-femmina”», «l’“androgine”» (p. 12). Perciò l’Iniziato deve «indiarsi di nuovo» (p. 12), cioè divinizzarsi, ricostituire «l’unità perduta: l’androginia», la «Natura Androginica» (cf. p. 12)… In senso gnostico, Raffaele afferma che l’uomo, involutosi/disceso nella carne, deve disprezzare se stesso e la terra, per evolversi e ascendere come gli angeli alla dimensione superiore (cf. p. 13). Gli Iniziati sono simili a Prometeo e a Giordano Bruno, realizzano la «Grande Opera» della «Tradizione», ossia il «trasumanare», il superare lo stato umano, il trasformarsi alchemicamente da piombo in oro (cf. p. 14)…

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Nell’articolo “Immaginazione e Conoscenza Iniziatica” (pp. 15-22), Pietro Pica parla di Gnosi, «dottrina Ermetica» (p. 16), «antichi Misteri», «accrescimento delle facoltà psichiche» (cf. p. 19), «Scienza Gnostica» (p. 21), «Alchimia» (p. 22), per l’«Unità dell’Universo con l’Uomo», l’evoluzione psichica e spirituale dell’uomo-iniziato (cf. p. 22).

2.5. Da “Tradizione Mediterranea”, Anno IV, n. 1, gennaio 1986

Sulla copertina di questo numero non c’è più la scritta «edizione del RSAA», bensì «edizione italica», e l’indirizzo non è più via Giustiniani 1, bensì «via augusto mascheroni, 8/2 – 00199 ROMA».

Nella lettera “Cattolici e massoni” (pp. 13-18), Fausto Bruni 33°, Sovrano Gran Commendatore del RSAA per la Giurisdizione Italiana e Presidente della Società Europea di Chirurgia Toracica, sostiene la compatibilità tra la Fede Cattolica e la Massoneria del Rito Scozzese Antico e Accettato (RSAA), senza però approfondire i contenuti esoterici del RSAA… In realtà, basta leggere “Tradizione Mediterranea” per comprenderli e per comprendere così l’incompatibilità tra Chiesa e Massoneria, inclusa quella del RSAA di Fausto Bruni.

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Nell’articolo “Ascesi iniziatica” (pp. 39-43), un’«anonima sicula» afferma: «Lo studio esoterico delle più grandi religioni, l’induista, l’egizia, l’ebraica, la cristiana ci ha svelato una divinità unica e triplice nei suoi aspetti o momenti» (p. 39). Nell’Induismo: Brahma, Vishnu, Siva, AUM (cf. pp. 39-40)… Nell’Egitto: Osiride-Iside-Oro (cf. p. 41). Nell’Ermetismo e nella Cabala ebraica: essenza, manifestazione, sostanza (cf. p. 41)… L’anonima sicula ritiene che gli iniziati, gli eletti, colgono la «Verità» oltre il velo della manifestazione (cf. p. 43).

2.6. Da “Tradizione Mediterranea”, Anno IV, n. 2-5, febbraio-maggio 1986

Nell’editoriale “Al tramonto del ventesimo secolo” (pp. 7-16), Luciano Raffaele parla di «Quel “sapore” di Divino – più precisamente di “angelico” – che conobbe Adamo, e rimase nella stirpe di Adamo, dopo l’amplesso ch’egli consumò con Lilith» (p. 12, grassetto mio). Qui Raffaele ripresenta la tesi gnostica già sostenuta nel suo dramma radiofonico del 1962 “Angeli in terra” (vedi qui: https://www.corrispondenzaromana.it/tradizione-mediterranea-di-luciano-raffaele-di-santadomenica-33-1921-2009-2a-parte/)… Fedele alla «pura Gnosi» (p. 14), Raffaele definisce il Divino: «Padre e Madre; […] il Tutto; l’Uno; l’Ineffabile» (p. 15).

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Nell’articolo “La testimonianza delle coscienze” (pp. 17-23), il sacerdote paolino e filo-massone padre Rosario F. Esposito sostiene la conciliazione e la compatibilità tra Chiesa e Massoneria. L’Autore accenna a Massoni «che militano nei gruppi cattolici organizzati, che dirigono gruppi diocesani o regionali di laici impegnati, nell’Azione Cattolica, nello Scoutismo; o quei Fratelli che godono ampia fiducia dei presuli, al punto che in taluni casi collaborano fattivamente nella redazione di mandamenti o di lettere pastorali […]» (p. 19, grassetto mio). In realtà, già leggendo “Tradizione Mediterranea” si comprende chiaramente l’incompatibilità tra Chiesa e Massoneria.

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Segue l’articolo esoterico “La Donna come Potenza” (pp. 24-26) di Pietro Pica il quale così comincia: «Esaminiamo, dapprima, fra le potenzialità femminili, quella che essa può raggiungere nell’Arte Iniziatica, nei domini dello Spirito, secondo gli insegnamenti della Tradizione Ermetica, come venivano impartiti nei Misteri Eleusini e nelle Scuole Pitagoriche ove le donne ebbero una parte non secondaria. […] I procedimenti seguiti erano quelli “isiaci” della “via umida” per l’approccio ai “Piccoli Misteri” e della “via secca” od “Osiridea” per il conseguimento del più alto livello evolutivo umano» (p. 24).

In vari brani dell’articolo si intravedono dottrine dell’Ermetismo Kremmerziano (magia sessuale). Poco oltre, l’Autrice afferma che secondo «la dottrina Ermetica», «“il maschio e la femmina diventano ugualmente, maghi e potenti se il primo ridesta in sé le sue facoltà muliebri e la seconda le sue qualità maschie”» (p. 24). Il fine dei “Piccoli Misteri” è restaurare nell’iniziato/a lo stato di «Androgine» (cf. p. 25). L’Autrice accenna – con elogio – al ruolo della donna come «[…] la parte intermediaria e ricettiva delle forze divine, cosmiche, così come, nei rituali Tantrici in cui le pratiche – condotte con donne particolarmente qualificate – manifestano un potere catartico trascendentale» (p. 25).

Più avanti, l’Autrice ribadisce la «bisessualità latente nella psiche umana», dunque il «mitico tema dell’Androgino», la «natura bisessuale» di ogni individuo, la «reintegrazione» iniziatica (realizzata «con adeguata metodologia e addestramento») della propria metà mancante (cf. p. 26)… 

2.7. Da “Tradizione Mediterranea”, Anno IV, n. 6-9, giugno-settembre 1986

Nell’articolo “La felicità” (pp. 46-49), Graziella La Barbera accenna a insegnamenti dei moderni Rosacrociani (cf. p. 47) e a «la Gnosis, la Scienza Sacra del Cristianesimo esoterico, il vero Cristianesimo» (p. 48), secondo cui l’Uomo primordiale era «un essere semidivino, androgino quindi in sé completo e felice» (p. 48). Secondo La Barbera, per cercare la felicità non bisogna intraprendere «la via delle religioni» bensì «la via della Gnosi» (cf. p. 49).

2.8. Da “Tradizione Mediterranea”, Anno V, n. 1-3, gennaio-marzo 1987

Nell’editoriale “Un giusto rapporto dell’uomo verso l’uomo” (pp. 5-12), Luciano Raffaele si esprime a favore del panteismo allorché scrive: «L’umanità è proiezione dell’Essere Assoluto – oceano senza limiti – del quale l’homosingulus è goccia transeunte, individualizzata e contingente, pulsione dell’eterno, e suo frammento» (p. 6).

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Segue l’articolo “La dottrina ermetica e l’unità universale” (pp. 19-23) di Pietro Pica il quale propone Alchimia, monismo panteista («unica materia primordiale», «ricongiungimento dello Spirito delle forme con lo Spirito puro individuato in Dio o Grande Artefice dell’Universo»), Gnosi, anzi la «Nuova Gnosi» (cf. p. 20), animismo o «psichismo nella materia» («ogni pianta, ogni animale, è dotato di uno Spirito base, comune a quello dell’uomo ed a quello cosmico»: p. 21), la dottrina di «Ermete Trismegisto» (cf. p. 21).

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Nell’articolo “Prolegomeni alla scienza dei misteri ed all’arte terapeutica” (pp. 36-40), Domenico Petrilli elogia l’Ermetismo, la Magia, la dottrina e prassi del mago Giuliano Kremmerz, l’Alchimia… Al termine, l’Autore elogia anche la Chiesa Cattolica e i Gesuiti, ma il contesto dell’articolo è esoterico ed ermetista. Così Petrilli scrive all’inizio: «L’ERMETISMO è, nello stesso tempo, una filosofia ed una scienza dei misteri che, permeata di occultismo magico, tratta, in teoria ed in pratica, dei fondamentali problemi dell’ESSERE e, cioè: di DIO, dell’UOMO (sua natura, scopo e destino), dell’UNIVERSO. Dio è MENTE UNIVERSALE e LEGGE che regola nel più perfetto equilibrio (e giustizia) l’Universo. L’Universo è concretizzazione del pensiero di Dio, che ricorre alla materializzazione del suo Essere per conoscersi e sperimentarsi, in concreto, in tutta la sua possanza. La essenza prima (ens unicum) dell’Universo è un’immateriale forza od energia, che è insieme attiva e passiva (attrattiva e repulsiva, maschia e femmina, ecc.) e che può essere azionata e modellata da menti equilibratissime, potenti e quasi divine (quali quelle dei sommi Maestri ed Adepti – delle alte scuole occultistiche e magiche, ignote alla generalità della umanità – dei bodisattiva (o budda viventi), dei rischi, degli Yogini, dei santi). Tale essenza prima è chiamata anche FORZA ASTRALE» (p. 36, maiuscolo del testo).

Petrilli ritiene che «dottrine e religioni […] (dai rispettivi angoli e visuali) hanno tutte ragione» (p. 37). Il testo risente di influsso kremmerziano allorché spiega la dottrina ermetista dei 4 corpi che compongono l’Uomo, tra cui il corpo lunare detto «Myriam» (cf. pp. 37-38)… Petrilli afferma che «l’individuo non è e non può essere assolutamente autonomo ed indipendente dal resto del creato e da tutti gli altri uomini. Egli è parte del tutto e quindi cellula dell’organismo universale» (p. 38). Petrilli crede nella reincarnazione dell’individuo e nella validità dell’astrologia (cf. p. 39).

Più avanti, Petrilli afferma: «L’ermetismo e l’occultismo magico (bianco) affermano che gruppi di persone […] e quindi catene di fratelli e di sorelle […] possono, sulla base di particolari riti comuni […] giovare alla salute di persone richiedenti specifico aiuto. […] Una di queste catene (denominata Fratellanza Terapeutica Magica di Myriam) venne istituita, ai primi di questo secolo, dal più grande Iniziato ed Ermetista italiano degli ultimi secoli, noto col nome di Maestro Kremmerz. Ed essa catena esiste ed opera tuttora. […] Comunque, la più grande ed efficiente catena di anime oranti è e resta la Chiesa Cattolica e, nella Chiesa Cattolica, l’Ordine dei Gesuiti, così come organizzato da S. Ignazio di Loyola» (p. 40, grassetto mio). Nonostante i complimenti fatti alla Chiesa e ai Gesuiti, Petrilli mostra di prediligere il pensiero magico, ermetico, kremmerziano.

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Nell’articolo “Astrologia” (pp. 41-44), Graziella La Barbera vede nell’Astrologia una «scienza sacra», esoterica (cf. p. 42). La Barbera crede nella reincarnazione dell’uomo, il quale, solo dopo aver completato i cicli di morti e reincarnazioni, potrà ritornare nel Regno di Dio… La Barbera precisa che ciò che si reincarna non è «l’io, la personalità dell’uomo», poiché questa muore con la morte del corpo, bensì si reincarna il microcosmo (di cui l’uomo non ha coscienza) che porta in sé le conseguenze del «karma» e il «Seme Divino» (cf. p. 42). L’Astrologia, allora, interviene per aiutare l’uomo a seguire nella sua reincarnazione la via che lo può portare alla «Gnosi», al «Ritorno», alla «Patria Celeste» (cf. p. 44).

2.9. Da “Tradizione Mediterranea”, Anno V, n. 4-9, VI-XI, 1987

Nell’articolo “Rudimenti di disciplina Yogica” (pp. 10-16), un «anonimo» espone l’antropologia esoterica induista secondo cui l’uomo sarebbe composto di «Spirito-Anima-Corpo», e il corpo sarebbe composto di tre parti: corpo fisico, doppio eterico, corpo psichico o astrale (cf. 10). I «medium» riescono facilmente a separare il doppio eterico… (cf. p. 11). Nell’uomo vi sono centri di energia, i «Chakra» (cf. pp. 11-15). Nel «Muladhara Chakra», alla base della colonna vertebrale, c’è «Kundalini (energia divina latente nell’uomo)» (cf. p. 12, grassetto del testo), a forma di serpente (cf. p. 15).  Kundalini viene chiamata con vari nomi: «Fuoco-serpentino, Potenza ignea, Madre del mondo» (pp. 15-16). Il risveglio di Kundalini riattiva i chakra nell’uomo per realizzare l’«evoluzione spirituale» e la comunicazione delle «esperienze astrali» alla «coscienza fisica» (cf. p. 16). 

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Nell’articolo “La “Iniziazione” attraverso i secoli nell’area mediterranea” (pp. 17-23), Pietro Maria Muscolo [Gran Maestro di un’Obbedienza Massonica di “Piazza del Gesù”] afferma che l’«Iniziazione» guida «l’Uomo-Iniziato» «verso l’invisibile», a «trovare Dio in se stesso», a «il raggiungimento della perfezione e dell’identificazione con Dio» (cf. p. 17). L’Iniziazione attua «una rinascita dell’Uomo-Nuovo dopo la morte spirituale dell’Uomo profano» (p. 18). Muscolo accenna alla «Iniziazione Massonica» nel «Gabinetto di Riflessione» (cf. p. 20).

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Luciano Raffaele pubblica “Natale” (pp. 43-45), una poesia inedita di Bruno Nardini definendolo «dottore e maestro di esoterismo, autore di un libro ancora validissimo sulla storia dei Maestri e delle Dottrine Segrete» (p. 43). Di quel libro di Bruno Nardini 33° ho scritto qui.

2.10. Da “Tradizione Mediterranea”, Anno VI, n. 1-4, gennaio-aprile 1988 

Nell’articolo “Riflessioni sullo Zohar” (pp. 13-16), a proposito del cabalistico “Libro degli Splendori” o “Zohar”, un certo «Gregorius» afferma che gli Iniziati mirano a diventare come gli Angeli per conoscere «il sapere esoterico nascosto» e venire «innalzati» o reintegrati alla condizione celeste dell’«Adamo “Kadmo”» (cf. p. 16).

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Nell’articolo “«Simbolismo» e «Iniziazione»” (pp. 17-22), il massone Pietro Maria Muscolo accenna ai «tre gradi muratori» [Apprendista, Compagno, Maestro] in cui vede «una progressione sempre più intensa e crescente fino a giungere alla esperienza psichica della morte mistica» (p. 17). Nel Gabinetto di Riflessione (Iniziazione al 1° grado di Apprendista) avviene «la morte della vita profana putrefatta» (p. 18).

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Nell’articolo “La morte… e poi?” (pp. 23-27), Graziella La Barbera parla dell’al di là secondo la religione cristiana, «l’occultismo» e «lo Gnosticismo Rosacrociano». La Barbera preferisce le teorie degli «Gnostici rosacrociani» secondo cui l’uomo deve ritornare al Padre attraverso le reincarnazioni, ma al termine di ogni vita muore definitivamente la personalità umana e ne viene creata un’altra (cf. p. 25)… Infine, Luciano Raffaele pubblica uno scritto del Barone Ricciardo Ricciardelli, un suo commento a “La Tavola di Smeraldo” di Ermete Trismegisto (pp. 35-45).

2.11. Da “Tradizione Mediterranea”, Anno VI, n. 5-9, maggio-settembre 1988

L’articolo/rubrica “Convivium Iniziatico Giovanile” (pp. 14-19) introdotto da Del Tevere presenta tre interventi ovvero il «Manifesto dei Figli della “Ultima Era”», un gruppo di giovani iniziati, «Figli della Luce» (cf. p. 15)… Fabrizio Marulli è convinto che si sta avvicinando «l’età dell’acquario», l’unificazione del pensiero maschile-femminile (cf. p. 17). Anche Massimo Fioravanti crede nel «REBIS della tradizione ermetico-alchemica», ossia l’Androgino, e la possibilità di realizzarlo… Fioravanti lascia intendere che è vicino il Kali-Yuga, l’epoca (induista) della dissoluzione a cui segue una nuova era (cf. p. 18)… Alfonsina Paletta afferma: «Anche nell’esoterismo la donna ha la sua rilevanza: è portatrice di specifiche energie spirituali, emozionali e magnetiche che, se unite nel dovuto modo alle corrispondenti maschili, possono generare in entrambi o una illuminazione piena, o un effetto creativo e benefico… (…)» (p. 19). Frase che racchiude Ermetismo Kremmerziano?

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Nell’articolo “La «Operazione del Sole»” (pp. 20-27), Pietro Pica commenta (ed elogia) la Tavola di Smeraldo di Ermete Trismegisto che comprende «Parapsicologia» (p. 20), «Magia» e «occultismo» (cf. p. 21), «Medicina Ermetica» (p. 23), «Alchimia» (p.26). Pica definisce Ermete: «il sommo filosofo» (p. 24). Pica spiega che «TRISMEGISTO» vuol dire: «tre volte Mago, ossia tre volte grande o il più grande dei Maghi, padrone e signore di tutti i segreti filosofici; il Regno Minerale, il Regno Animale della Natura e il Regno Vegetale; nonché il Mondo fisico-naturale, il Mondo psichico o passionale ed il Mondo spirituale ovvero divino» (pp. 26-27).

2.12. Da “Tradizione Mediterranea”, Anno VII, n. 1-3, gennaio-marzo 1989

Nell’articolo “Iniziazione e Tradizione Ermetica” (pp. 11-12), “Tradizione Mediterranea” propone un «estratto sinottico da uno scritto di Giorgio Tron» (p. 11). Luciano Raffaele non precisa che Giorgio Tron è stato massone, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (GOI) nel 1960-61, 33° grado della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato. Da miei studi, già editi, so che si tratta di stralci dell’omonimo articolo pubblicato da Giorgio Tron nella rivista massonica piemontese “L’Ipotenusa”. Giorgio Tron scrive: «L’iniziazione, per essere conseguita, necessita di specifiche condizioni preliminari:

[…] – un collegamento con organizzazione tradizionale (massoneria, compagnaggio, centri spirituali) cui è dato accedere a quanti nascono recando in sé il seme del risveglio;

  • Il lavoro interiore; 

–  L’arte per attivare le energie potenziali» (p. 11).

Tron fa capire che scopo della Iniziazione (Massonica) è reintegrare l’uomo nella dimensione della «primordiale età dell’oro» o «Paradiso terrestre» (cf. p. 11). Tale è lo scopo anche dell’Alchimia con le sue tre fasi, «“al nero”», «“al bianco”», e «“al rosso”», che conferisce poteri sovraumani: passare dal personale all’impersonale… «estasi attiva»… «poteri di passeggiare sulle fiamme o sul fuoco senza scottarsi, e di ingerire veleni senza subire danni letali»…«la potenza di guarire e far transire, dissolvendolo, il corpo stesso nella dimensione dell’invisibile […]» (cf. p. 12).

2.13. Da “Tradizione Mediterranea”, Anno VII, n. 4-6, aprile-giugno 1989

Nella rubrica “Specularia Bibliografica” (pp. 19-20), Giuliana Cutore recensisce ed elogia il libro “Citera isola di Afrodite” di Jean Josipovici (Fratelli Laterza, Bari). Cutore sa bene che Josipovici è un «iniziato» (p. 19): «[…] Per Josipovici, come per ogni iniziato, l’amore è una forza feconda i cui strumenti, Eros e Psiche, sono in grado di avvicinarci a Dio, di renderci coscienti e partecipi di quel sentimento dell’Unità del Tutto, perché, come scrivono i maestri Sufi, “Qualunque sia la potenza di cui la natura è dotata, non è che vento di fronte alla forza dell’amore”» (p. 19).

Più avanti, Cutore scrive: «Come ogni iniziato Sufi, Josipovici ha una visione tragica e mistica allo stesso tempo del mistero d’amore. Come per Iblis, il malinconico Satana dei Sufisti, l’amore per il filosofo francese può essere contemporaneamente atroce sofferenza, segno d’elezione, strumento di riscatto. Sta all’uomo scegliere se distaccarsi o meno da Eros, se restare confinato nella Separazione o ambire l’Unione, la forma suprema d’amore, che unisce nell’essere amato tutto il creato» (p. 20, grassetto mio).

Cutore definisce Josipovici «filosofo di statura internazionale», e questo suo libro «Opera eminentemente iniziatica» (cf. p. 20). La rivista “Tradizione Mediterranea” non precisa che Jean Josipovici era massone di un’Obbedienza che si rifaceva alla Massoneria di Piazza del Gesù, ed era anche 33° grado del Rito Scozzese Antico e Accettato (di Josipovici ho già scritto qui: https://www.corrispondenzaromana.it/massonerie-italiane-di-rito-scozzese-antico-e-accettato-tra-logge-coperte-ed-esoterismo-1968-1983-2a-parte/ e qui: https://www.corrispondenzaromana.it/massonerie-italiane-di-rito-scozzese-antico-e-accettato-tra-logge-coperte-ed-esoterismo-1968-1983-5a-parte/). 

* * *

Vengono riportati gli “Atti del primo incontro della “Schola Italica” tenutosi il 3 marzo del 1989 nella Sala Bianca della “Dante Alighieri” piazza Firenze 27 Roma” (pp. 21-51). Vediamone alcuni punti. Viene precisato che la “Schola Italica” o “Pitagorica” di Luciano Raffaele è nata nel 1986 (cf. p. 25). L’iniziativa di Raffaele è stata elogiata da P. Rosario F. Esposito [sacerdote filo-massonico], da Elvio Sciubba [massone del GOI, 33° del RSAA], da Aldo Damilano [massone, di “Piazza del Gesù”, 33° grado RSAA] (cf. pp. 26-28). A quell’incontro della “Schola Italica” è presente il Prof. Dr. Fausto Bruni [33° grado RSAA] il quale afferma che l’Umanità oggi sente il bisogno di pace e armonia tra i popoli (cf. p. 28). Bruni 33° prosegue: «Ora a me sembra che la “Schola Italica” proprio a questi due obiettivi tenda, in particolar modo attraverso l’approfondimento e la diffusione teorica e sperimentale delle discipline esoteriche ed iniziatiche, che appunto schiudono all’uomo l’accesso alle dimensioni dello Spirito» (p. 29, grassetto mio).

Il Prof. Leo Magnino, orientalista, già docente alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, afferma che la Schola Italica di Luciano Raffaele lavora alla «riedificazione in Italia della Casa Iniziatica Universale» (p. 31).

Interviene poi «il Principe Gianfranco Alliata di Montereale, già Deputato al Parlamento per tre Legislature e attuale Presidente della Accademia del Mediterraneo» (p. 32, grassetto mio). Alliata si rallegra della “Schola Italica” e pitagorica di Luciano Raffaele e afferma: «comunico anche l’adesione degli Accademici del Mediterraneo che si interessano agli alti studi filosofici ed esoterico-iniziatici» (p. 33).  Il Principe Alliata era massone della Serenissima Gran Loggia Nazionale degli Antichi Liberi Accettati Muratori di via Alberico II, 4, Roma; 33° grado del RSAA del Supremo Consiglio Obbedienza di Piazza del Gesù (vedi qui: https://www.corrispondenzaromana.it/massonerie-italiane-di-rito-scozzese-antico-e-accettato-tra-logge-coperte-ed-esoterismo-1968-1983-2a-parte/; su Alliata, vedi anche qui: https://www.donzelli.it/libro/9788855227391 ; e qui: https://www.castelvecchieditore.com/prodotto/padri-e-padrini-delle-logge-invisibili-alliata-gran-maestro-di-rispetto/).  

Torniamo al Convegno di “Schola Italica” del 1989. Prende la parola anche il Senatore Luciano Dal Falco (1925-1992), democristiano, già Ministro della Sanità (vedi qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Luciano_Dal_Falco]. Al Convegno, Dal Falco si presenta come «rotariano» (p. 37) e mostra condivisione per l’umanesimo e la spiritualità della “Schola Italica” di Luciano Raffaele (cf. pp. 37-39).

2.14. Da “Tradizione Mediterranea”, Anno VII, n. 7-8, ottobre-dicembre 1989

Nell’editoriale “L’ideale di Homo Novus coltivato dalla Schola Italica” (pp. 7-12), Luciano Raffaele di Santadomenica lascia intravedere il Pitagorismo della sua “Schola Italica”: esoterico, magico, che trasmuta l’essere… Al termine dell’editoriale, Luciano Raffaele invoca l’«Eterno Artefice Universale» come «Padre-Madre” Nostro» (p. 12, grassetto mio).

Nella rubrica “Riconoscimenti Accademici ad esponenti della Schola Italica” si informa che il 7 ottobre 1989, a Firenze, il Prof. Fausto Bruni, «insigne componente della “Schola Italica”», è stato insignito del titolo di «Senatore della prestigiosa Accademia Internazionale Medicea» dal Rettore del Senato Accademico, l’On. Avv. Lelio Lagorio, già Ministro della Repubblica Italiana (cf. p. 50, grassetto mio).

2.15. Da “Tradizione Mediterranea”, Anno VIII, n. 4-6, maggio-luglio 1990

In un paio di articoli fa capolino la dottrina esoterica dell’unione degli opposti. Nell’editoriale sibillino “Chi è della Luce, sia Luce!” (pp. 7-10), Luciano Raffaele «di Santadomenica» scrive che il Tutto si divide in due Parti: la Bianca e la Nera, il Giorno e la Notte, la Luce e le Tenebre, i Figli della Luce e i Figli delle Tenebre… Raffaele lascia intendere che nella sua Schola Italica si voglia realizzare l’Unione di tali Opposti, Luce e Tenebre, per ricostruire la «“Casa Iniziatica Comune”» (cf. pp. 7-8). Nell’articolo seguente “Parliamo un poco di “lui”, il “maligno” (pp. 10-14), un certo Raphael (Luciano Raffaele?) accenna appena all’esistenza del Maligno, senza appoggiarsi affatto alla Bibbia o alla Teologia Cattolica, e subito passa a parlare della Creazione della Luce… Raphael sostiene che Dio trasse l’Ordine dal Caos e la Luce dalla Tenebra (cf. p. 13). [Come non ricordare il motto massonico del 33° grado RSAA “Ordo ab Chao”?]. Raphael scrive: «Caos e Tenebra, quindi antecedevano l’Ordine e la Luce. Per cui, non può esserci Ordine se prima non è Disordine; né Luce, ove già non è Tenebra. Pertanto, Disordine e Tenebra sono presupposti – sine qua non – dell’Ordine e della Luce; ai quali da quelli si perviene, come da Causa ad Effetto» (p. 13). 

Poi Raphael parla di un «sommo equivoco»: la Luce è stata equiparata a Dio, la Tenebra all’Avversario (cf. p. 14), mentre invece Dio è «Padre-Creatore di entrambe le due cose» (p. 14)… Dopo aver letto l’articolo di Raphael non è difficile intuire come questa teoria esoterica possa far rientrare anche il “Maligno” nell’Uni-Dualità Luce-Tenebre, o unione degli opposti… 

2.16. Da “Tradizione Mediterranea”, Anno VIII, n. 7-9, ottobre-dicembre 1990

Un certo Ellerre di Essedi (Luciano Raffale di Santadomenica?) elogia «Ignis» Rivista di Studi Iniziatici fondata da Arturo Reghini” (pp. 23-26). “Ellerre” fa capire che l’atmosfera culturale esoterica di “Ignis” è di fatto quella della “Schola Italica” e quindi di “Tradizione Mediterranea” (cf. pp. 23-24).  “Ellerre” lascia intravedere il suo “credo” esoterico nell’Androginia di Dio allorché parla dell’«Unico Padre che è Padre-Madre di tutte le Creature le quali, nella Tradizione, si riconoscono consanguinee tra loro» (p. 25). Ellerre si rallegra della ristampa della rivista “Ignis” (cf. p. 23, p. 26). Ellerre non dice che Arturo Reghini era massone di “Piazza del Gesù”, 33° grado del Rito Scozzese Antico e Accettato. (continua)

Padre Paolo M. Siano

fonte

www.corrispondenzaromana.it

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