UN PO DI PROVINCE DEL REGNO
La Capitanata è un distretto storico-geografico dell’Italia meridionale, corrispondente con buona approssimazione al settore settentrionale della moderna regione Puglia.
Dal basso Medioevo ha costituito un’unità amministrativa, dapprima nel regno di Sicilia, poi nel regno di Napoli e, quindi, nel regno delle Due Sicilie, confluendo infine nella provincia di Foggia del regno d’Italia.
La Calabria Citeriore (anche Calabria Citra, Calabria Alta, Calabria Superiore, o Enotria) è stata un’unità amministrativa del Regno delle Due Sicilie. Già in età medievale nel territorio dell’attuale regione Calabria erano individuabili due distinte aree che nel corso dei secoli avrebbero assunto la denominazione di Calabria Citeriore (o Calabria latina) e Calabria Ulteriore (o Calabria greca). La Calabria latina corrisponde all’area più settentrionale della regione e costituì, dal 1147, una unità amministrativa prima del Regno di Sicilia, poi del Regno di Napoli ed, infine, del Regno delle Due Sicilie.
La Calabria Ulteriore (anche Calabria Ultra, Calabria Bassa, Calabria Inferiore, o Bruzia) è stata un’unità amministrativa del Regno delle Due Sicilie. Già in età medievale nel territorio dell’attuale regione Calabria erano individuabili due distinte aree che nel corso dei secoli avrebbero assunto le denominazioni di Calabria Ulteriore (o Calabria greca) e di Calabria Citeriore (o Calabria latina). La Calabria greca corrisponde all’area centro-meridionale della regione e costituì, dal 1147, un’unità amministrativa prima del Regno di Sicilia, poi del Regno di Napoli e, infine, solo per poche settimane, del Regno delle Due Sicilie.
Capostipite della famiglia Carafa della Spina fu Andrea, familiare della regina Giovanna I d’Angiò, il quale seguì Carlo III di Durazzo nella guerra d’Ungheria. I rappresentanti del Casato ricoprirono le più alte cariche in campo civile, militare ed ecclesiastico sino ad arrivare al soglio pontificio. Fu ascritta al Patriziato napoletano del Seggio di Nilo e, dopo la soppressione dei sedili (1800), fu iscritta nel Libro d’Oro napoletano. Numerosi furono i feudi posseduti e furono insigniti di prestigiosi titoli, tra i quali:
· Barone di: Bianco (1629), Carreri (1629), Cerro, Forlì (1629), Petrella, Rionegro (1666), Ripalonga, Roccasicone, Rocchetta, San Nicola di Leporino, Torraca;
· Conte di: Arpaia (1605), Condojanni (1629), Conte palatino (1622), Cerro, Grotteria (1496), Policastro, Roccella (1522);
· Marchese di: Brancaleone, Tortorella, Castelvetere (1530) con annesso il Grandato di Spagna di prima classe (1581);
· Duca di: Bruzzano (1646), Forlì (1625), Montenero, Rapolla (1623), Traetto (1712);
· Principe di: Roccella (1594), Sacro Romano Impero (1563).
Carafa della Stadera
Capostipite della famiglia Carafa della Stadera fu Tommaso, figlio di Bartolomeo. Fu ascritta al Patriziato napoletano del Seggio di Nilo e, dopo la soppressione dei sedili (1800) fu iscritta nel Libro d’Oro napoletano.
Numerosi furono i feudi posseduti e furono insigniti di prestigiosi titoli, tra i quali:
· Barone di: Apricena, Binetto, Bonifati, Campolieto, Capriati, Civita Luparella, Colubrano, Girifalco (1506), Rocca d’Aspro, Rutigliano, Sant’Angelo a Scala, San Mauro, Sessola, Tortorella, Torraca, Trivigno, Tufara, Vallelonga;
· Conte di: Airola (1460), Cerreto, Fondi, Maddaloni (1465), Marigliano (1482), Montecalvo (1525), Morcone, Nocera (1521), Ruvo (1510), Soriano Calabro, Sant’Angelo a Scala, Santa Severina (1496), Terranova (1499);
· Marchese di: Anzi (1576), Baranello (1621), Bitetto (1595), Corato (1727), Montenero (1573), Montesardo, San Lucido, Tortorella (1710);
· Duca di: Alvito, Andria (1556), Ariano, Boiano, Campolieto (1608), Campora (1659), Cancellara, Castelnuovo (1630), Castel del Monte (1556), Cercemaggiore (1599), Frosolone (1674), Jelsi (1606), Laurino (1591), Maddaloni, Maierà (1667), Mondragone, Nocera (1521), Noja (1600), Paliano (1566), Sant’Eramo (1568);
· Principe di: Anzi (1633; titolo passato sul feudo di Belvedere nel 1634), Avella (1709), Belvedere (1634), Chiusano (1637), Colobraro (1617), Pietrelcina (1725), Stigliano (1522), San Lorenzo (1654).
segnalato da giovanni d’onofrio