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Una legge per la Vandea: e in Italia?

Posted by on Nov 17, 2020

Una legge per la Vandea: e in Italia?

È stato presentato in Assemblea nazionale, in Francia, un disegno di legge che ha lo scopo di riconoscere il “Genocidio Vandeano”, che ebbe luogo, a più riprese, tra il 1793 e il 1796 per opera delle truppe rivoluzionarie nei confronti degli abitanti della regione contadina francese della Vandea. Co-autrice di questo disegno di legge è la più giovane esponente politica di casa Le Pen, la ventitreenne Marion Maréchal-Le Pen. 

La Vandea, “grazie” alla storiografia filo-rivoluzionaria, è divenuto sinonimo di rivolta reazionaria e di resistenza contro l’affermasi del progresso, che hanno come protagoniste popolazioni contadine ignoranti. Questa interpretazione non ha potuto essere adeguatamente controbilanciata dalla storiografia filo-vandeana, perche, a tutt’oggi, gli storici di parte rivoluzionaria hanno praticato l’occultamento dei fatti e imposto la “damnatio memoriae”  nei confronti dei protagonisti. Non si tratta di una regione povera e marginale, ma la sua ricchezza e la sua popolazione sono superiori alla media francese, gli abitanti della regione sono noti per l’attaccamento alle tradizioni e alle libertà locali, oltre che per un radicato sentimento religioso, segnato dalla predicazione di San Luigi Maria Grignion (1673-1716). Quando, per avviare una riforma generale che affronti il problema fiscale e il deficit dello stato, vengono convocati dal re Luigi XVI di Borbone gli stati generali (l’assemblea costituita dai rappresentanti del clero, della nobiltà e della borghesia), anche dalla Vandea arrivano i cahiers de doléance, raccolte di “dimostranze e petizioni” che esprimono, un profondo attaccamento alla monarchia ma anche una serie di proteste contro il sistema fiscale. Le riforme sperate non ci furono ma si promulgarono leggi destinate ad aumentare il potere delle amministrazioni, e colpire la chiesa e le tradizioni religiose del popolo in una inquietante accelerazione distruttiva. La confisca e la vendita dei beni della chiesa, che avvantaggia solo borghesi e nobili, l’introduzione della Costituzione Civile del Clero, nell’estate del 1790, creano un diffuso malcontento al quale le autorità rispondono con insensibilità. Gli avvenimenti precipitano nel 1793, si ha una rivolta di natura religiosa causata dalla Costituzione Civile del Clero, il re Luigi XVI è stato ghigliottinato, la Convenzione Nazionale, organo giacobino nato nel 1792 sulla scia della rivoluzione francese, impone l’obbligo della leva. Di lì la rivolta: la popolazione Vandeana si rifiuta di abbandonare le proprie case per andare a morire per una repubblica che considera illegittima, colpevole di perseguitare la religione, di avere assassinato il sovrano legittimo e di avere inasprito la crisi economica. Gli insorti si organizzano militarmente sulla base delle parrocchie e costituiscono un’Armata Cattolica e Reale, con una serie di vittorie e sconfitte si arriva allo scacco di Nantes e alla sconfitta di Cholet, nell’autunno del 1793. L’armata in fuga viene affrontata dai Repubblicani che li sconfiggono, una carneficina dove gli insorti, compresi donne e bambini, vengono annientati e sterminati a migliaia. La Repubblica ordina la distruzione totale della Vandea: con spedizioni militari punitive, dette”Colonne Infernali”, attraversano la regione facendo terra bruciata e perpetrando il genocidio della popolazione, con una metodicità e con strumenti da soluzione finale. Parallelamente inizia la scristianizzazione del territorio, e il terrore rivoluzionario si abbatte sulle popolazioni con la più dura delle persecuzioni, mentre i deportati gli imprigionati (in questo periodo viene inaugurata la colonia penale di Caienna, nella Guyana) le esecuzioni di ogni tipo sono in numero imprecisato. Si legge in una Risoluzione Onu del 1948: “Gli Atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso contengono la definizione di genocidio”. Quindi, questa è la ragione per cui, fuori dal linguaggio corrente della storiografia, il termine «Vandea», al di là del suo contesto storico, ha valenza positiva, esempio e sinonimo di contrapposizione radicale ai princìpi rivoluzionari dell’epoca moderna, e difesa e proposizione dei valori sui quali si fonda la civiltà cristiana; di lì il termine contro-rivoluzionario perché esprime non solo ostilità alla Rivoluzione in tutti i suoi aspetti, ma anche sostegno dei princìpi cristiani, che sono a essa radicalmente contrari.
Di qui l’attualità del passato e delle storie e l’importanza, per noi ex Popoli delle Due Sicilie, di un’iniziativa come quella francese, in attesa del (giusto) riconoscimento dei massacri subiti durante l’unificazione italiana. 

Dott. Giuseppe Giunto

fonte

http://www.parlamentoduesicilie.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1371:una-legge-per-il-genocidio-in-vandea-uniniziativa-importante-non-solo-per-la-francia-&catid=109:home

1 Comment

  1. E questo deve essere l’obiettivo concreto. Non serve a noi ex regnicoli il mero ricordo, né, tantomeno, l’inutile miraggio di una impossibile autonomia statale! Ma battersi per il giusto riconoscimento delle angherie subite con l’annessione ed un correlato opportuno indennizzo è obiettivo sacrosanto!

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