Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Una opera che dirada le nebbie della storia del contado di Fondi e del suo circondario

Posted by on Apr 29, 2025

Una opera che dirada le nebbie della storia del contado di Fondi e del suo circondario

 L’anno 2024  è statoproficuo per la scrittrice  Zaira Daniele, che ha attinto alte vette ricostruendo esperienze storiche  e  pittoriche del basso Lazio, una volta alta terra di lavoro.

Gli interessi della saggista fondana sono molteplici, data la sua complessa personalità, ma riconosciamo subito  la scrupolosa serietà con la quale la Daniele ha impostato e condotto il lavoro in questa opera, che risulta bene ordinata e approfondita nella sua severa sostanza e di una scrittura appassionante dalla prima all’ultima pagina, che si seguono con viva intelligenza e profonda passione, con un’attenzione sempre desta in una lettura fertilissima di idee.

Il libro “La pittura murale del Medioevo a Fondi e dintorni. Studi preliminari”,in due volumi, di ZairaDaniele per i tipi della  Casa Editrice Herald di Roma,, è un’opera di grande spessore culturale, un mirabile “lavoro”, che rimarrà un classico della pittura, un lavoro  che poggia su ampie e minuziose ricerche che hanno richiesto  anni di assidua indagine e di confronti. Il frutto raccolto compensa ampiamente la fatica impegnata con estrema accuratezza e ispirata dedizione.  Un altro merito della saggista  è nel ricostruire, con puntigliosa precisione, gli ambienti umani, , fisici, sociali, politici, della contea di Fondi e di Traetto, l’odierna Cinturo, e del circondario,indissolubilmente collegati tra di loro.

Nel primo volume (“La pittura murale del Medioevo a Fondi e dintorni”)la studiosa ha trattato gli eventi della famiglia dell’Aquila e del casato Caetani; nel secondo la Daniele si è soffermata soprattutto su Itri ,di cui ha analizzato gli interessanti dipinti presenti nelle sue chiese, tra cui spicca una Crocifissione affrescata nella collegiata di S. Michele Arcangelo, dell’undicesimo secolo,opera del pittore postgiottesco Roberto d’Oderisio, cheha lavorato  nel Napoletano e  in Terra di Lavoro in età angioina, per conto delle regine Giovanna I e Giovanna II, e la cui  attività ad Itri, nella seconda metà del Trecento, è attestata dal documento Tatta compreso nel “ Codex Diplomaticus Cajetanus”, su cui si è soffermata l’attenzione di Zaira Daniele, iil cui studio, a seguito delle recenti scoperte archeologiche inerenti il Medioevo e la pittura murale a Fondi; risultano oggi evidenti tre importanti e distinti periodi; quello pieno-medioevale, tra il Mille e il Milleduecento,sulla scia della pittura benedettina cassinese, quello trecentesco, per certi versi di ispirazione giottesca, e quello quattrocentesco, in alcuni casi di stampo tardogotico, come in Giovanni di Gaeta.

La vera novità, possiamo dire, è rappresentata soprattutto dalle testimonianze di pittura  postdesideriana; di cui; fino a qualche anno fa; non vi erano  tracce né a Fondi né nella zona. Importante è stato anche il rinvenimento degli affreschi trecenteschi; soprattutto quelli postgiotteschi; fino a pochissimo tempo fa nuovi allo scenario artistico fondano. Le uniche testimonianze murali; che seppur venute fuori recentemente;sorprendentemente; e tra di loro,  diverse, non del tutto nuove cronologicamente e stilisticamente alla pittura di Fondi,sono quelle quattrocentesche, di cui possediamo, però, importanti reperrti, su tavola, di noti pittori che hanno operato nella zona, quali Giovanni da Gaeta e Antonio Aquili meglio conosciuto come Antoniazzo Romano, un artista che influenzò Pietro Vannucci, detto il Perugino.

   La storica dell’arte, nella sua ponderosa opera, dedicata ai suoi amati genitori, ha saputo affrontare in maniera mirabile, partendo quasi da zero, opere e temi fino ad ora inediti, che, a detta della stessa, dovranno necessariamente essere approfonditi, per poter far luce sul Medioevo pittorico fondano, che è venuto fuori, in maniera prorompente, in questi ultimi anni, attraverso le testimonianze murali, aggiungendo così nuovi e importanti tasselli alla storia di Fondi e del circondario e alla storia dell’arte dell’Italia meridionale.

   Quello di Zaira Daniele, che ha avuto l’avallo di illustri storici dell’arte e di docenti universitari, è uno studio scientifico sulla pittura murale del Medioevo, condotto con scrupolosa serietà ed acribia, corredato da un copiosissimo corpus fotografico, dovuto a Vincenzo Bucci,,scandagliato dalla scrittrice sia nei risvolti tecnici dello stile e dell’esecuzione, sia nella componente ispirativa.

Alfredo Saccoccio

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