Venezia, un ponte di passaggio per la gente
Staccata dal mondo e dal tempo, immobile, imperitura, Venezia, con l’approssimarsi dell’autunno, va prendendo la cosiddetta doratura di stagione. E quando il sole cala dietro la città, si sciolgono più vivi ed ariosi, nella luce dolce e febbrile, i mosaici delle sue fabbriche e si fa più pronunciato ed ardente il tono bizantino dei suoi mille luoghi illustri.
La piazza di San Marco ogni volta sembra vuotarsi e riempirsi di popolo sempre diverso, come una botte che cambia vino.
Accorrono le genti, dalle strade adiacenti, all’urlo marino delle buccine, o ai colpi di cannone che annunciano la squadra navale : tutti accorrono e, insieme, dai loggiati e dai cornicioni del Palazzo Ducale, tutti i piccioni vengono giù in ruote di tempesta.
San Marco è un vero salone da ricevimento : sempre in festa.
I forestieri passeggiano come invitati, i veneziani fanno gli onori di casa.
Turchi, dalmati, marinai musulmani e cristiani, levantini e mammalucchi di ogni sorta, riempiono la Riva degli Schiavoni di un movimento continuo, conferendo a Venezia quel colorito universale che ricorda la pittura di Paolo Veronese.
Qui è la casa di tutti.
Ecco dei gruppi di cinesi e dei gruppi di indiani bui come la cappa del camino,, che riescono a costituire un cumulo di oscurità movente in pieno sole.
Avvolti nei loro impalpabili paludamenti di seta, fasciati di fumo, quasi, con mille giri di veli, camminano innanzi a crocchi portando seco quell’ombra come anime venute dal limbo.
Venezia è fatta per costoro, che nel loro Paese d’origine sono schiacciati dai grattacieli, dagli “stores” coloniali, dai magazzini e dai “docks” di cemento. Venezia devono amarla molto questi orientali purosangue, che nella loro India hanno perduto la cornice e il quadro. Ecco per loro una città nata su una riva di sogno, una città sull’acqua, ove tutto, in lungo e in largo, brilla del più puro e splendido oriente, e uno specchio d’acqua incantato, su cui scorre un rivo di vento. Il mormorìo della laguna giunge remoto e segreto.
Alfredo Saccoccio
Venezia e’ la dimostrazione di cosa sono capaci gli uomini se e’ la saggezza a dominare nel governo interno ed esterno… una somma di eccellenze a cui veramente dovremmo guardare, per riflettere ed imparare… caterina ossi