Vesuvio in fiamme
Il j’accuse di Jean-Noël Schifano: “Uno Stato che assorbe come una spugna la malavita, e la secerna, non spegnerà mai ciò che accende”
Riceviamo e volentieri pubblichiamo dallo scrittore Jean-Noël Schifano, cittadino onorario di Napoli e direttore artistico di “Creator Vesevo”, museo a cielo aperto che propone dieci sculture di artisti internazionali lungo la strada verso il Vesuvio.
…Vedendo questo disastro, il manto verde del Vesuvio, tanto bello, tanto carico di respiri antichi e moderni, in cenere, e tutto il popolo vesuviano ferito al più profondo dell’anima e minaciato nella propria vita, mi sento cuore e spirito in lutto – un lutto storico che subiamo da quando, nel 1860, i Savoia hanno istituzionalizzata la camorra, il prefetto Liborio Romano nominando capo della polizia il capo camorrista Tore ‘e Crescenzo (e non dimenticate che c’è sempre, a Napoli, una via Liborio Romano).
Non pensiamo che è tempo passato e che i gatti infiammati di benzina appiccicando in atroci dolori il fuoco alla sterpaglia e poi ai pini e poi a la natura tutta, piante e animali, avvelenando tutti i polmoni, non pensiamo che chi sacrifica i gatti e intere popolazioni, non discenda direttamente, e, direi, non riceva indirettamente ordini di Tore ‘e Crescenzo… Il che vuol dire, in poche parole, che, la camorra essendo al potere, il potere politico è camorristico o non è.
E se la Muntagna brucia, se l’unico museo al mondo dalle sculture scolpite nella lava stessa del Vesuvio – Creator Vesevo – sulle falde di un vulcano in attività è in pericolo, da tanti giorni, vuol dire l’impotenza totale e complice di quelli che hanno una parvenza di poteri istituzionali…
Visto il disastro umano, ecologico e culturale, e visto che il Vesuvio è patrimonio mondiale dell’Umanità, perché non essere ricorsi, per combattere i fuochi criminali, all’Europa, ai pompieri di tutto il continente se necessario?…
Ricordate le parole di Leonardo Sciascia : se lo Stato italiano volesse veramente sopprimere la mafia si dovrebbe suicidare…
Lo stesso, possiamo dire della camorra e del suo infame modo di dominare la vita pubblica dal 1860… Uno Stato che assorbe come una spugna la malavita, e la secerna, non spegnerà mai ciò che accende – soprattutto se si tratta di Napoli città capitale che da più di un secolo e mezzo lo stesso Stato, con la maschera di sempre ottime intenzioni, prova a umiliare, a impoverire, a lobotomizzare, in vano anche se in mezzo ad immense sofferenze.
Jean-Noël Schifano
pubblicato su
mondodisuk.com
segnalato da
Adriana Dragoni