“VOCI, CANTI E SUONI DEI BRIGANTI IN TERRA DI LAVORO” AD ALVITO MISSIONE COMPIUTA
Se dal punto di vista artistico e culturale lo spettacolo “Voci, canti e suoni dei Briganti in Terra di Lavoro” ha avuto la consacrazione dopo la rappresentazione di Alvito di domenica 8 gennaio 2023 possiamo dire serenamente “missione compiuta”.
Prima di spiegare cosa voglio dire “missione compiuta” due parole bisogna spenderle per tutti gli artisti che si sono esibiti che per la prima volta sono stati quasi perfetti, sarà stato il Teatro di Alvito, bomboniera dell’alta Terra di Lavoro, che ha messo soggezione, sarà che c’era il tutto esaurito, sarà che sono arrivati da tutto il Regno dalla Capitale, Napoli, da Frosinone, Ferentino, Caserta, Arce, Cellole, San Giorgio a Liri, Castelnuovo Parano, ecc ecc per vederli o forse che hanno sentito il peso della responsabilità ma sono stati tutti concentrati, attenti e precisi a rasentare quasi la perfezione. Sono stati capaci di tenere per ben 2 ore di fila senza pause e senza soluzione di continuità il pubblico che alla fine s’è sciolto in un fragoroso applauso.
Sfatato definitivamente il teorema “è troppo lungo” perchè finalmente s’è capito che è uno spettacolo ibrido metà tra un concerto musicale e una rappresentazione teatrale che se non si vive tutto di un fiato si perde tutta l’essenza che lo caratterizza. Anche il discorso della regia precaria s’è sciolto come neve al sole perchè non esiste, ogni componente è regista di se stesso e l’unica cosa che deve seguire è la scaletta che se viene disattesa salta tutto come un birillo.
Lo spettacolo narra le vicende dei briganti insorgenti e devo dire che tutti gli artisti ne hanno preso lo spirito infatti sono ribelli, anarchici, disobbedienti ed ogni volta bisogna sudare le 7 camice per farsi ascoltare e far accettare le varianti che alla direzione storico artistiche vengono in mente di volta in volta ma, alla fine, li lasciamo fare perchè è la loro personalità che diventa una forza inserita nello spettacolo caratterizzandolo.
Ad Alvito abbiamo raggiunto “Missione Compiuta” perchè oltre a vedere confermato i giudizi ascoltati fino ad ora “spettacolo non dialettale, non folkloristico ma colto, intenso, antropologicamente originale, sociologico e di alto livello artistico”, questa volta s’è aggiunto “mi avete fatto tornare indietro nel tempo con gioia e piacere”, “mi avete aperto un mondo che mi era sconosciuto, quello preunitario” e come ciliegina sulla torta “è gigantesco”.
Per lo spettacolo bisogna dire grazie al Comune di Alvito che lo ha voluto fortemente capendone il valore originale fidandosi dell’impostazione presentata a cominciare da Franco Fantozzi con cui abbiamo avuto il primo contatto, per proseguire con Ilenia Iannella, Ass. alla cultura, che ci ha creduto da subito presentandolo al Sindaco Luciana Martini come meglio non si poteva strappando con facilità il si definitivo. Ad assistere allo spettacolo era presente buona parte della Giunta e del Consiglio Comunale che ci hanno onorato e dato la giusta attenzione contribuendo, altresì, ad offrire un’eccellente accoglienza ai numerosi ospiti che come già abbiamo accennato venivano la prima volta nell’Aristocratica e Napolitana Alvito. Sono state aperte le stanze più belle del Palazzo Comunale per far vedere le opere d’arte di cui è ricco presentate con fierezza dimostrando rispetto per gli ospiti nello stile ereditato dalla tradizione napolitana che tra le sue colonne portanti ha l’accoglienza.
Erano presenti anche altri sindaci della Valle di Comino che grazie alla volontà e all’opera di Domenico Fusco stanno cercando di creare una collaborazione per realizzare opere culturali ed artistiche destinate a durare nel tempo e non il tempo che c’è tra il tramonto e l’aurora. Di seguito cominciamo a divulgare le prime foto che sono state scattate da Maya Tedesco ed Amato Di Chiara