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Acireale borbonica di Alessandro Fumia

Posted by on Dic 28, 2023

Acireale borbonica di Alessandro Fumia

Quello che appare incredibile nella storia di Sicilia, di smarrire la storia di un centro agricolo come Acireale, sia stato messo nelle condizioni delle gerarchie borboniche di alimentare il commercio, e le industrie lucrando sulla produzione delle merci agricole e relativa trasformazione. Il governo siciliano attraverso l’attenzione dei sovrani di Borbone si è adoperato affinché questo importante centro della pianura catanese prosperasse, al pari di altri comuni vicini.

La difficoltà di reperire fonti d’archivio in Acireale, costringe la ricerca delle tracce dei suoi commerci, in fondi secondari fra gli archivi di Palermo, Catania, Messina e Napoli. Anche in questo caso gli elementi commerciali estratti dai fondi doganali borbonici hanno prodotto un buon numero di attività industriali. L’opera pubblica più importante costruita per Acireale è stata la lunghissima conduttura idrica per portare l’acqua potabile agli Acesi. Questa conduttura idrica era lunga 16 mila palmi cioè, pari a 4 km; con il decreto regio del 2 settembre 1851, re Ferdinando II stabiliva che l’acqua venisse convogliata dall’acquedotto di Aci Catena per essere immessa, in una conduttura idrica pari a 20 penne. Per eseguire questa importante opera pubblica, il decreto suddetto, prevedeva l’esproprio di quei terreni necessari affinchè si costituisse questo importante impianto. Acireale è stato un grosso centro agricolo, quindi in grado di sviluppare notevoli attività industriali. L’arte di filare seta e cotone permetteva all’importante centro acese lo sviluppo della tessitura industriale grazie a 100 telai presenti sul suo territorio. Alle produzioni tessili si alternavano le fabbriche per le concerie presenti in buon numero. In rapida successione elenco quelle attività:

Nel 1778 fu fondata una Accademia letteraria detta dei Geniali, e nel 1816 un’altra Accademia fu fondata di lettere, arti e storia detta Dafnica. Nel 1826 setificio di Nicola Saporito. Nel 1834 fabbrica di cuoi di Veneranda Spina e figli; nello stesso anno altra fabbrica di cuoi di Santi Panibianco. Nel 1851 fabbrica di cuoi di Rosario Raut Riso, e sempre nello stesso anno fabbrica di cuoi e pelli di Gioacchino La Spina. Sempre nel 1851 fabbrica di cuoio e pelli di Rosario Raciti Pisa. Nel 1860 si segnala una fabbrica di tessuti ottenuti dal colino filato di Musumeci Indelicato Francesco; nello stesso anno setificio produzione drappi di Pappalardo Raffaele; così pure una fabbrica per drappi degli ombrelli, raso, stoffa, tessuto detto crò, tessuto di stracci di seta, di Paradiso Giuseppe.

Ancora nel 1860 fabbrica per produrre sottovesti in cotone e seta, di Pennisi Tommaso; così pure fabbrica di drappi per tappezzerie di Viola Rosario. Nell’annata del 1860 segnalo velocemente: fabbrica di tappeti tessuti da fili ottenuti dai più ruvidi fili di bozzolo, dei soci Viola Rosario e Patanè Giuseppe; produzione di acqua minerale detta di Santa Tecla alias, del Ferro; produzioni per articoli farmaceutici di Grassi Patti Rosario; setificio per produzioni di lino scardassato, e lino di quattro colori di Contarino Rosa; produzioni sartoriali di coperte di lino con lavori a risalto di Messina Rosa; Cantine che producevano vino rosso della costa Etnea di Pennisi Stefano; azienda agricola per produzione canapa secca e lino di Calì Fiorini Paolo; azienda agricola per produzioni patate, semi di lino, cereali e legnami, di Calì Mariano; una fabbrica insita nel Conservatorio delle vergini, produzione di fiori di lana; azienda agricola produzione agrumi, di Gruppillo Paolo; cantina produzione vini pregiati, distillati di alcool, sciroppi e uve da tavola, di Costa Salvatore; cantine produzioni di vino bianco e vino rosso della costa Etnea, di Costarelli Diego; fabbrica per produrre colla forte, di Gruppillo Paolo; produzioni di tessuto misto andante lavorati a disegno, di Musumeci Francesco; fabbrica tessile produzioni stoffe mussolino, damascato di cotone, greggio, di Grassi Giuseppe; cantine produzione distillati di alcool di vino, di Leone Salvatore; cantine produzione vino rosso e vino nero della costiera Etnea, di Calanna Arcangelo; fabbrica tessuti, di Viola Rosario (secondo stabilimento); fabbrica di tessuti di stracci e cotone, di Viola Rosario e Patanè Giuseppe (secondo stabilimento); conceria produzioni cuoiami e pelli di La Spina Gioacchino; bachicultura di Marano Angelo; cantine produzione vino rosso della costiera Etnea, di Fiorini Mariano; cantine produzioni vini bianchi della pianura Etnea, di Panibianco Santi (secondo stabilimento); azienda agricola produzione di semi di senape, di Calì Fiorini Martino; pastificio di Grassi Pasquale; produzione di acqua minerale detta di Santa Venera al Pozzo, di Foti Salvatore.

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