Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

IL CAMBIO MONETARIO NELLE PROVINCE NAPOLETANE

Posted by on Apr 27, 2024

IL CAMBIO MONETARIO NELLE PROVINCE NAPOLETANE

Il concetto intrinseco di rarità.

Come spesso mi ritrovo a dire, la passione verso la storia postale ci spinge necessariamente allo studio delle leggi e dei regolamenti; questo studio ci fornisce lo strumento poi, per una reale valutazione del grado di rarità dei pezzi che ci capitano durante le nostre continue ricerche.

Read More

QUANDO IL REGNO ERA PIU INDUSTRIALIZZATO DEL NORD

Posted by on Apr 27, 2024

QUANDO IL REGNO ERA PIU INDUSTRIALIZZATO DEL NORD

Le regioni più industrializzate d’ Italia, prima del 1860, erano la Terra di Lavoro, le Calabrie e le Puglie: per i livelli di industrializzazione le Due Sicilie si collocavano ai primi posti in Europa.

In Calabria erano famose le acciaierie di Mongiana, con due altiforni per la ghisa, due forni Wilkinson per il ferro e sei raffinerie, occupava 2.500 operai.

L’industria decentrata della seta occupava oltre 3.000 persone.

La piu’ grande fabbrica metalmeccanica del Regno era quella di Pietrarsa, (fra Napoli e Portici), con oltre 1200 addetti: un record per l’Italia di allora.

Dietro Pietrarsa c’era l’Ansaldo di Genova, con 400 operai.

Lo stabilimento napoletano produceva macchine a vapore, locomotive, motori navali, precedendo di 44 anni la Breda e la Fiat.

A Castellammare di Stabia, dalla fine del XVIII secolo, operavano i cantieri navali più importanti e tecnologicamente avanzati d’Italia.

In questo cantiere fu allestita la prima nave a vapore, il Real Ferdinando, 4 anni prima della prima nave a vapore inglese.

Da Castellammare di uscirono la prima nave a elica d’ Italia e la prima nave in ferro. La tecnologia era entrata anche in agricoltura, dove per la produzione dell’olio in Puglia erano usati impianti meccanici che accrebbero fortemente la produzione.

L’ Abruzzo era importante per le cartiere (forti anche quelle dell’alta Terra di Lavoro e della Penisola Amalfitana), la fabbricazione delle lame e le industrie tessili.

La Sicilia esportava zolfo, preziosissimo allora, specie nella provincia di Caltanissetta, all’ epoca una delle città più ricche e industrializzate d’ Italia. In Sicilia c’erano porti commerciali da cui partivano navi per tutto il mondo, Stati Uniti ed Americhe specialmente. Importante, infine era l’ industria chimica della Sicilia che produceva tutti i componenti e i materiali sintetici conosciuti allora, acidi, vernici, vetro.

Puglia e Basilicata erano importanti per i lanifici e le industrie tessili, molte delle quali gia’ motorizzate. La tecnologia era entrata anche in agricoltura, dove per la produzione dell’olio in Puglia erano usati impianti meccanici che accrebbero fortemente la produzione.

Le macchine agricole pugliesi erano considerate fra le migliori d’Europa. La Borsa più importante del regno era, infine, quella di Bari.

Una volta occupate le Due Sicilie, il governo di Torino iniziò lo smantellamento “cinico e sistematico” del tessuto industriale di quelle che erano divenute le “province meridionali”. Pietrarsa (dove nel 1862 i bersaglieri compirono un sanguinoso eccidio di operai per difendere le pretese del padrone privato cui fu affidata la fabbrica) fu condannata a un inarrestabile declino.

Nei cantieri di Castellammare furono licenziati in tronco 400 operai.

Le acciaierie di Mongiana furono rapidamente chiuse, mentre la Ferdinandea di Stilo (con ben 5000 ettari di boschi circostanti) fu venduta per pochi soldi a un “colonnello garibaldino”, giunto in Calabria al seguito dei “liberatori”.

Franco Anelli

Read More

Giovan Battista Basile – Lo cunto de li cunti (LXVI)

Posted by on Apr 27, 2024

Giovan Battista Basile – Lo cunto de li cunti (LXVI)

LI CINCO FIGLIE TRATTENEMIENTO OTTAVO DE LA IORNATA QUINTA

Pacione manna cinco figlie mascole che vanno a ’mezzare quarch’arte pe lo munno e, tornanno tutte co quarche vertù, vanno a liberare la figlia de no re arrobbata da n’uorco; e, dapo’ varie succiesse, contrastanno chi avesse fatto meglio prova da meritarela pe mogliere lo re la dette a lo patre, comme chianta de tutte sti ramme.

Read More