Il fisco protagonista dell’Italia unita di Francesco Mario Agnoli– 08/01/2012
La prima carica dello Stato (on. Napolitano, presidente della Repubblica) ha la certezza che la crisi sarà superata dalla coesione del popolo italiano, ritrovata o rinvigorita dalle celebrazioni del 150° dell’Unità. Invece la seconda (on. Schifani, presidente del Senato) dubita della coesione per via dei sindacati, che non solo non si accodano a Mario Monti, ma fanno la guerra alla sua riforma “Salva Italia”. Forse Schifani non ha prestato la dovuta attenzione alle celebrazioni e, quindi, non ne ha colto i salvifici effetti.
Viste le continue polemiche sollevate da sinistra e da personaggi come Igino Rogger contro le decisioni del PATT e dell’assessore trentino Panizza di ricordare l’anniversario di Andreas Hofer, riteniamo opportuno ripubblicare la storia di un uomo che si spese per nobili ideali, con senso della patria, ma nessuna velleità nazionalista. Un uomo di fronte a cui l’ambiguo Cesare Battisti , socialista, ferocemente anticlericale, grande amico di Mussolini, sostenitore indefesso dell’entrata dell’ Italia nella I guerra mondiale, contro il parere dei trentini e degli italiani, fa una povera figura. Nonostante gli sforzi, iniqui, di una certa storiografia ideologica, di esaltarlo, e , nel contempo, di dimenticare i veri eroi della nostra terra.
Arriviamo a Lugo di Romagna per parlare delle mitiche insorgenze italiche del triennio 1796-99 e ce ne parlerà un monumento della storia revisionista, un autentico punto di riferimento degli studiosi e appassionati che ci ha regalato studi e ricerche più uniche che rare, parlo di Francesco Mario Agnoli che venerdi 3 giugno alle 21 ci darà l’onore di narrarci le vicende del suddetto territtorio. Nella stessa puntata ci ha promesso che ci narrerà anche le gesta di Andreas Hofer un simbolo delle insorgenze cattoliche che Francesco Mario Agnoli studia da decenni divenendo lo studioso più accredidato per parlarne, di seguito il link per vedere la trasmissione
L’opera di Francesco Mario Agnoli esce all’inizio del secondo centenario delle insorgenze contro-rivoluzionarie e antinapoleoniche in Italia, o, come ormai è in uso dire, dell’Insorgenza tout court, al singolare e con l’iniziale maiuscola, in analogia — e con implicito intento di acquisire pari dignità storiografica —, per esempio, con Resistenza.