DARIO SALTARELLI IL PASTICCIERE DEL RE
Fino a meta del “600 la cucina che, grazie alle primizie che nascevano dal territorio, si trovava al centro dell’universo era certamente quella della Magna Grecia alias Regno di Napoli e la stessa cosa valeva per i vini, chiamati grecanici, che erano gli unici considerati.
I Francesi però furono capaci, nonostante avessero pochi prodotti naturali, di creare la “nouvelle cuicine” e a far passare il concetto che i vini non dovevano essere molto alcolici inventando di fatto il marketing nell’arte culinaria.
Napoli però, grazie soprattutto ai Borbone, ci mise poco a capire come adeguarsi ai tempi che cambiavano e generarono prodotti alimentari atti a sfamare la popolazione creando pietanze, come la pasta di grano duro, la pizza, il sartu ecc ecc che furono anche i principali protagonisti nell’elevazione ad arte della “Cucina Napoletana” , famosi i testi scritti dal Corrado e dal Cavalcanti, ed era l’unica che si potesse affiancare a quella Francese. I cuochi Napolitani (Abruzzesi, Napoletani, Pugliesi e Siciliani) chiamati dal popolo Monzù, rispetto a quelli francesi, avevano, apparentemente, un lavoro più semplice per la qualità dei prodotti che madre natura offriva dovendo solo cercare di assemblarli al meglio.
I Monzù però, ispirati anche dal talento e dalla creatività dei Lazzari, riuscirono nell’impresa di coniugare il “nutrimento”, uno delle colonne portanti della nostra civiltà, e “il gusto” creando pietanze abbondanti, con molti ingredienti e variegati, ma nello stesso tempo gustosi e raffinati.
Uno dei settori più importanti della cucina Napoletana è certamente quello della Pasticceria che grazie soprattutto a Ferdinando IV divenne unica e a buon diritto possiamo dire, “Pasticceria Borbonica”. Dolci come il Babà, la Sfogliata, la Cassata, la Crema Pasticciera, la Pastiera di Grano, chiamata il dolce dei Re, sono diventati dei veri e propri prodotti di culto.
I Borbone erano dei Re che mai misero la corona amavano i propri sudditi e si sentivano, allo stesso modo, sudditi di nostro Signore, del Papa, della propria Terra e dei prodotti alimentari che essa ha sempre generato con grande generosità e qualità, basta leggere le cronache dell’epoca di come venivano organizzate le campagne e di come i Borbone crearono i primi centri studi sull’agricoltura e sulla cucina inventando si sana pianta la tecnologia in campo alimentare e agricolo.
Dario Saltarelli possiamo ben dire che è un pasticciere nato alla corte di Re Ferdinando e che, salito sulla macchina del tempo, ce lo ritroviamo come d’incanto ai giorni nostri portando con se l’amore per la propria terra, la Terra di Lavoro, e per le primizie che genera da millenni che gli hanno permesso, insieme alla sua famiglia, Maria, Giada e Luca, di creare dei prodotti dolciari degni di andare “d’avanti a un Re”.
Come i suoi illustri antenati Dario, pur non avendo microscopi o macchinari di altissima tecnologia, riesce a creare dei Dolci partendo dallo studio dei prodotti del suo Regno cercando di estrapolarne l’essenza assemblandogli al meglio utilizzando solo il tatto, la vista e il gusto.
Dario ama la sua arte, ama i suoi dolci fino ad arrivare a dormire in laboratorio per controllare la lievitazione e nel pieno rispetto della nostra civiltà, quella napolitana, non ha bisogno di avere in quanto E‘ e lo mette a servizio degli altri attraverso quello che crea. L’unica cosa che affianca al suo talento è lo studio e l’applicazione ma partendo dall’oggettività e non dalla soggettività.
Da qualche anno gira l’Europa anche per ritirare i numerosi premi che gli assegnano gestendo questo successo nella massima sobrietà che il sommo Giambattista Vico ha inquadrato nella teoria “Boria dei Dotti” e “Boria delle Nazioni” che sono assenti nella mentalità e nella cultura napoletana.
Elenco dei premi vinti:
Torino 2016 Miglior Panettone Artigianale classico d’Italia;
Bruxelles 2017 iTQi 3 stelle oro ( massimo riconoscimento) Panettone Artigianale Saltarelli;
Bruxelles 2018 iTQi 3 stelle oro Panettone Artigianale Saltarelli;
Roma giugno 2018 – Insignito del titolo d’Ambasciatore pasticceria Doc Italy
Quindi per noi dell’Ass. Id. Alta Terra di Lavoro aver avuto Dario Saltarelli e la sua famiglia al premio “Terra Laboris” ci emoziona e ci rende orgogliosi, come per tutte le aziende che ci hanno dato una mano, sperando che anche in futuro continui a starci vicino.