LAVROV E I 500 ANNI DI DOMINIO
“…la spiegazione del passato ha il fine di “illuminare i problemi del presente”
(Carl Polanyi. La grande trasformazione, [1944], p. 7.)
Il 10 dicembre 2023 il Ministro degli Esteri della Federazione russa Sergej Lavrov ha tenuto un importante discorso che rimarrà nella Storia per aver indicato la direzione intrapresa dalla Russia oggi. Un discorso di diplomazia, equilibrio nella geopolitica, alta qualità dei ragionamenti, ma che è apparso inspiegabile nella frase ripetuta due volte: “dopo 500 anni di dominio”. Comprendere questo passaggio non è facile se prevale l’asfissiante mistificazione della realtà, la manipolazione della conoscenza storica ad uso della massa. I ministeri della cultura, le Università, tutto il mondo accademico dominati da potentati massonici, come pure tutto il mondo dell’informazione, lavorano attivamente per manipolare la realtà oggettiva dei fatti. Sul piano politico la manipolazione è attuata dai governi attraverso reparti speciali di CIA, SIS, MOSSAD, e chissà quali altre organizzazioni di spie. Tuttavia le parole pronunciate da Lavrov sono rivelatrici della realtà che interessa tutti noi quando afferma:
“Non ho avuto il privilegio di ascoltare i precedenti interventi, presumo che steste discutendo il mondo multipolare che sta emergendo dopo 500 anni di dominio da parte di quello che noi chiamiamo l’occidente collettivo, un dominio articolato in molti e vari modi, incluso lo sfruttamento spietato di popoli e territori di altri paesi. In ogni caso, sulla base di questi 500 anni, gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno costruito il modello della globalizzazione che credevano servisse loro per continuare a predominare economicamente, militarmente e culturalmente.”
Per chi non avesse ben compreso, Lavrov ha schiettamente definito totalitario un sistema di dominio [da parte] dei paesi che fanno parte dell’Occidente, oggi chiamato Occidente collettivo. Per ben due volte Lavrov parla di 500 anni di dominio; la seconda volta, quando cita gli Stati Uniti, viene logico domandarsi perché dice “questi 500 anni” se gli Stati Uniti esistono solo dal 1776? Probabilmente si riferisce non tanto ai soli Stati Uniti quanto anche agli alleati; da una parte gli europei e la ristretta comunità che domina incontrastata la finanza mondiale privata e dall’altra il sistema di banche private che, avendo la facoltà di creare moneta che prestano ai singoli stati, in questo modo ne gestiscono la vita politica da ben 500 anni.
Nella Storia di 500 anni fa c’è la scoperta del “Nuovo Mondo” e gli europei di 500 anni fa (oggi Occidente collettivo) si identificano storicamente in due poteri: la Chiesa cattolica di Roma, con i paesi ispanici riuniti al Sacro Romano Impero, e la grande finanza ebraica privata. Costruendo entrambi il mito del “Nuovo Mondo”, realizzarono la prima forma di globalizzazione della Storia. Queste due componenti sono gli alleati degli USA che esistevano 500 anni fa a cui si riferisce Lavrov. Alla frase possiamo quindi dare due spiegazioni; la prima è di carattere strettamente storico e questa Lavrov non l’ha data. La seconda risposta è sul dominio coloniale sviluppato dalla finanza americana fino alla globalizzazione dei giorni attuali; a questa domanda Lavrov ha dato ampia ed esaustiva spiegazione, come riportiamo in fondo all’articolo per l’importanza attuale del contenuto.
Prima spiegazione della frase, a carattere storico.
È necessario partire dal 1500 e distinguere tre fasi distinte: la prima fu la colonizzazione del “Nuovo Mondo” attuata dagli europei, la seconda fu la dominazione coloniale economico-finanziaria “di ritorno” dagli Stati Uniti, attuata sull’Europa dopo il 1776; infine la terza fase, l’espansione dell’America con la colonizzazione dell’Occidente collettivo. A questo punto è innanzitutto necessario confutare l’inganno semantico che si cela nell’espressione “Nuovo Mondo”, un falso storico clamoroso. Le Americhe erano più che mai vecchie terre abitate da numerose popolazioni indigene, milioni di umani ridotti da subito a schiavi coloniali e sterminati dai conquistatori ispanici, prima, e anglo-franco-olandesi, dopo. In tutti i testi di Storia, fino al recente passato, non si evince la componente finanziaria delle potenti famiglie o dei gruppi etnici che investirono e ricavarono enormi ricchezze prima dall’amministrare le province spagnole e poi dall’espansione coloniale e dai commerci mondiali.
L’Alto Medioevo vide l’epoca d’oro della cultura ebraica in Spagna, epoca d’oro che trovò dopo il 1492 molto altro oro con la conquista dell’America. Tutta la ricchezza usurpata, commerciata, scambiata passò per la via marittima e fu per quasi tre secoli sotto il controllo del Supremo Consejo de Indias che ebbe il monopolio totale sulle merci e le somme pagate per le stesse, definendo il traffico commerciale e la legislazione e operando come tribunale con il giudizio sulle controversie. Il Gesuita Mariano Cuevas diede una definizione più che chiara della funzione del Supremo Consejo de Indias:
“Era soprattutto quella legislazione sostenuta e illuminata [del] Supremo Consejo de Indias, integrata con uomini di solida esperienza per i loro lunghi anni vissuti in questi governi d’oltremare.[1]“
Nel lontano 1995 la rivista LIMES spiegava in sintesi chi sostiene la politica globalizzatrice americana. Parte predominante è la potente lobby sionista negli Stati Uniti che finanzia la politica in due canali: il finanziamento da singoli ricchi e il finanziamento da banche d’affari private. La lobby sionista opera attraverso ambedue i canali.
“Il denaro per la politica viene ottenuto in due modi. Nel primo caso, arriva direttamente da individui ricchi, vicini a uno dei due partiti, oppure da coloro i cui interessi d’affari – o i cui interessi politici, come nel caso dei sionisti – hanno qualcosa da guadagnare dall’elezione di un particolare uomo politico. Nel secondo caso, il denaro giunge da potenti banche d’affari (business corporation banks), cartelli del petrolio e così via, oppure da enti morali che, nella maggior parte dei casi, organizzano lobby o gruppi di pressione per influenzare le due entità legislative (Congresso e Senato) e l’esecutivo (la Casa Bianca e i membri del governo).”
Seconda spiegazione alla frase, dominazione coloniale USA:
Dopo la Perestroika la Russia ha cominciato una veloce trasformazione della propria economia, ha sviluppato la società civile, comprese le strutture politiche, liberato le sue “colonie” in Asia e Europa Centrale e messo in moto una profonda trasformazione, aprendo allo stesso tempo il proprio mercato al resto del mondo e dichiarando in modo unilaterale la fine della Guerra Fredda. Come un assale che improvvisamente perde una ruota, di fronte a questi inaspettati cambiamenti gli Stati Uniti hanno rivisto i loro disegni. “Hmmm, questo non va,” hanno pensato nei ‘think-tank’ a Washington, mentre si proclamavano vincitori della Guerra Fredda. Vincitori o sconfitti? C’è da dire che nei fatti i precedenti cinquanta anni sono stati tutto sommato a favore del potere dominante.
Le istituzioni finanziarie di Bretton Woods hanno permesso al dollaro statunitense di regnare incontrastato sul mondo intero. Non si realizzava nessuna transazione internazionale che non fosse in dollari. Ad eccezione della Federal Reserve nessuno sapeva quanti miliardi di dollari circolassero nel sistema monetario internazionale. Le guerre internazionali scatenate dall’unico potere reale erano in realtà finanziate dal resto del mondo, visto che agli Stati Uniti bastava [ndr, organizzarle ed in parte finanziarle con lo] stampare moneta. Con il controllo monetario e le istituzioni finanziarie internazionali, le armi più potenti, le più grandi banche e multinazionali, chi aveva più bisogno di colonie in tempi di banche globali e bancomat? [2]
La recente dichiarazione di Lavrov spinge a riflettere e a capire la Storia dell’Occidente nel periodo detto Moderno; ci spinge ad una rilettura del passato, oltre le scolastiche spiegazioni della propaganda. Che la Storia raccontata fino ad ora sia un abile insieme di manipolazioni si percepisce benissimo nella incalzante corrente intellettuale che fluttua nella società detta occidentale. Sono moltissime le prove delle manipolazioni degli storici che stanno emergendo su più fronti, in più discipline. Se i fatti reali sono opposti alla loro propaganda, dovremmo smascherare le contraffazioni che il potere opera finanziando i mas media e molti nel mondo lo hanno fatto:
“Il mondo multipolare che sta emergendo dopo 500 anni di dominio da parte di quello che noi chiamiamo l’occidente collettivo, un dominio articolato in molti e vari modi, incluso lo sfruttamento spietato di popoli e territori di altri paesi. In ogni caso, sulla base di questi 500 anni, gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno costruito il modello della globalizzazione che credevano servisse loro per continuare a predominare economicamente, militarmente e culturalmente e così via… E pensano che avrebbero potuto utilizzare questo schema di globalizzazione per continuare il dominio comunque. Altri paesi, usando esattamente i principi e gli strumenti della globalizzazione occidentale, hanno agito per battere l’occidente sul suo stesso terreno costruendo l’economia sulla base della sovranità nazionale e base dell’equilibrio di interessi con altri paesi. Mentre questo processo continuava, nuovi centri di crescita economica del potere finanziario e di influenza politica hanno iniziato ad emergere e vediamo questo processo che sta proseguendo e sta chiaramente affrontando la sfida.
Loreto Giovannone.
Studioso di storia alla ricerca dell’identità culturale e geografica delle origini. Studioso dei documenti amministrativi e ufficiali dell’Unità d’Italia conservati negli Archivi di Stato. Scopritore della prima deportazione di Stato di civili del Sud Italia nei lager del centro nord. La prima deportazione in Europa attuata dallo Stato italiano dal 1863, circa settanta anni prima del nazismo. Scrittore, articolista di argomenti storici con la predilezione della multidisciplinarietà di scuola francese. Convinto assertore che la Storia è la politica del passato.
Revisione editoriale di CptHook per ComeDonChisciotte.org in accordo con l’autore.
[1] P. Mariano Cuevas, S. J., C. de la R. Academia Española. Monje y Marino. La vida y los tiempos de fray Andres De Urdaneta, 1943 pag. 7.
[2] https://www.pressenza.com/it/2015/09/il-vero-obiettivo-delle-guerre-della-nato-e-leuropa/
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