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LE CONDIZIONI DEL REGNO DELLE DUE SICILIE-CONSIDERATE NEL PARLAMENTO DI TORINO-DA’ DEPUTATI DELLE PROVINCIE MERIDIONALI (II)

Posted by on Nov 28, 2023

LE CONDIZIONI DEL REGNO DELLE DUE SICILIE-CONSIDERATE NEL PARLAMENTO DI TORINO-DA’ DEPUTATI DELLE PROVINCIE MERIDIONALI (II)

Pubblicazione anonima venduta in Roma presso l’Ufficio dell’Osservatore Romano piazza dei Crociferi (cfr. La Civiltà Cattolica Anno Decimoterzo Vol. II della Serie Quinta, 1862 – pag. 466) – attribuita a  Francesco Durelli nel Catalogo della Biblioteca Politica di Francesco II di Napoli – [nota del Redattore]

Un illustre letterata francese, venti anni innanzi la rivoluzione, che conquassò la sua nazione, e tutta. Europa, pronunziava, che verrebbe tempo, in cui le parole significherebbero cose affatto contrarie a quelle, che significavano prima; che allora le azioni produrrebbero effetto del tutto opposto a quello, che doveano produrre, vale dire, che allora chi predicherà il licenzioso libertinaggio sarà creduto predicare la subordinazione, e mentre si armerà il forte contro il debole, e il furbo contro l’onesto uomo, si griderà VIVA LA GIUSTIZIA; e mentre si scompiglierà tutto sossopra, e si aprirà la porta a tutti i vizi, dando coraggio a tutti i viziosi, mentre si spezzeranno tutti i vincoli di società, allora per le piazze si griderà ad alla voce — Ecco finalmente il rinascimento de’ popoli!… ecco l’epoca fortunata, in cui, gli uomini incominceranno ad essere veramente felici! — (*)

Dieci e più anni di pruova crudele mostrarono la verità di siffatte previsioni, e nell’epoca così detta del terrore si vide manomessa ogni idea di equità, di giustizia, di. religione, e calpestati si videro tutti i principii, su cui poggia la società umana.

Il reame di Napoli si trova perfettamente condotto a così difficili pruove. La rivoluzione ha rilevato, non solo in ciò che ebbero di più violento la perversità profonda di un piccolo numero di uomini avidi di distruggere ogni cosa; ma soprattutto essa ha posto in evidenza gl’inganni crudeli, a cui i popoli furono presi, e pe’ quali stanno in sul punto di dare l’estremo passo verso l’abisso dell’anarchia! Ciò dimostra, ché su la superficie della società si dispiegano pompose teorie artificiosamente disposte a far bella mostra di sé, ma sotto di quelle si nasconde un lavoro infernale, per cui si agogna di giungere alla totale trasformazione della società, umana. La conquista fatta da questa società si riduce in poche parole nella distruzione dell’autorità, e nel trionfo dell’individualismo. La rivoluzione sotto il linguaggio di emancipazione dello spirito umano, di eguaglianza degli uomini, della sovranità del popolo, de’ diritti dell’uomo, di ponderazione, di equilibrio de’ poteri, libertà della parola, e della coscienza, cela una cosa, la indipendenza assoluta dell’individuo, cioè, l’anarchia e il Prudhonismo sociale.

Or crediamo non andar errati nell’avere per fermo, che una rivista del come i deputati delle provincie meridionali, che pur sono gli uomini eminenti della rivoluzione, abbiano guardate le cose del napoletano, servirà a meglio trarre d’inganno quelli che un giorno potettero essere illusi!!! Ed i popoli impareranno meglio come alla dinastia del reame delle due Sicilie appartiene la gloria di aver procurata loro una prosperità da’ tempi consentita, e l’altra di annoverare tra i suoi più bei giorni quello in cui poteva togliere un balzello, o menomare gli aggravi de’ sudditi.

È un fatto singolare, che gli stessi uomini della rivoluzione han dovuto far testimonianza di molte verità dalla tribuna parlamentare; e queste verità meritano maggior valore ponendo mente, che essi sono gli uomini, che falsando la storia, tacendo i benefizi, mentendo sempre, calunniando impudentemente si adoperano a gettare lo scredito, e ad eccitare l’animadversione tra i popoli per rendere odioso il Sovrano legittimo che è la più ferma tutela de’ diritti, e della libertà di ognuno.

4 Aprile 1862.

(*) Dabatier, les trois siècles de’ la litterature francaise Discours prélim.

fonte

https://www.eleaml.org/ne/stampa2s/1862_DURELLI_condizioni_regno_Due_Sicilie_parlamento_torino_2019.html

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