Non solo Mozart…di Fiorentino Bevilacqua
Mozart, il grande, precocissimo compositore salisburghese, passò, accompagnato dal padre, un periodo della sua giovinezza a Napoli 1.
Nel suo viaggio verso la capitale del Regno di Napoli, la sera dell’11 maggio 1770, ebbe modo di essere ben ospitato nell’edificio vanvitelliano dell’allora Convento Agostiniano di Sessa Aurunca, attualmente sede del Liceo Classico Agostino Nifo2.
Pur non avendo ricevuto le scritturazioni che avrebbe desiderato, restò sempre legato alla città del “Vesuvio fumante” ammaliato da essa e convinto che “…quando avrò scritto l’opera per Napoli, mi si ricercherà ovunque […] con un’opera a Napoli ci si fa più onore e credito che non dando cento concerti in Germania”.
Ma Mozart non fu il solo ad essere stregato dalla cultura, dal cosmopolitismo e dalla civiltà che si respiravano e vivevano quotidianamente a Napoli, città alla quale riconosceva la capacità di poter dare un grande valore aggiunto al suo lavoro.
Tutti ricordiamo i versi e la melodia di un brano immortale della Canzone napoletana: Santa Lucia3 .
Se pure il testo italiano non sia identico a quello originale napolitano4, presentando anche aggiunte che, in fondo, oggi, finiscono per rendere ancor più giustizia ad una Napoli artatamente bistrattata da economia, politica e media (“…O dolce Napoli, / O suol beato, / Ove sorridere / Volle il creato …”), conserva il suo fascino e la sua poesia accompagnate da una melodia struggente ed indimenticabile.
Autore, di testo e musica, fu Teodoro Cottrau.
Nato a Napoli nel 1827 da Guglielmo e Giovanna Cirillo 5, dimostrò ben presto, anch’egli, il suo talento musicale.
A 12 anni vinse una borsa di studio del Governo francese.
Avrebbe, perciò, dovuto recarsi in Francia, ma il padre si oppose: aveva ricevuto la cittadinanza napolitana, la cittadinanza di un Paese che stimava e ammirava, tanto da considerarsi, ormai, napolitano a tutti gli effetti. E non voleva rinunciarvi né voleva che suo figlio fosse contaminato da una cultura che considerava pericolosa per via delle sue caratteristiche: “corruzione, egoismo, irreligione […] spirito rivoluzionario e presuntuoso della giovine Francia”.
E fu così che il giovane Teodoro rimase a Napoli, dove, oltre al meritato successo anche internazionalmente riconosciutogli, ebbe modo di contribuire significativamente alla definizione dei caratteri formali della Canzone napolitana.
Con Napoli, non ci si rimette mai.
Fiorentino Bevilacqua
19.01.2018
- https://www.ecampania.it/napoli/cultura/quando-napoli-e-sue-bellezze-stregarono-mozart
- https://it.wikipedia.org/wiki/Mozart_in_Italia
- https://www.youtube.com/watch?v=nOXS_Giojgc
- https://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Lucia_(brano_musicale)
- http://www.treccani.it/enciclopedia/teodoro-cottrau_(Dizionario-Biografico)/
Qualche anno fa lessi “La musica del Sole” pubblicato da Controcorrente: una panoramica illuminante in fatto di cultura musicale e vette raggiunte a Napoli…fu presentato anche al centro di cultura italiano a Parigi… mi ci trovavo e fu una splendida occasione in cui Napoli ha brillato come merita!
caterina ossi