Alta Terra di Lavoro

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1799, LE TRE GIORNATE DI NAPOLI SE NE PARLA SABATO 10 GIUGNO AL “MONASTERO DELLE 33”

Posted by on Giu 7, 2023

1799, LE TRE GIORNATE DI NAPOLI SE NE PARLA SABATO 10 GIUGNO AL “MONASTERO DELLE 33”

Il mondo intero, con Napoli in testa, continua a ricordare e a commemorare le famose “Quattro Giornate di Napoli” vissute durante la seconda guerra mondiale passate alla storia come la “rivolta degli scugnizzi” e ricordate anche come l’unica città a liberarsi da sola dall’occupante nazista. Come Ass.Id.Alta Terra di Lavoro da anni, senza farci attirare dalla tesi negazionista sulla suddetta rivolta, cerchiamo di porre l’attenzione su un altra pagina eroica del popolo napoletano accaduta nel gennaio del 1799 quando i napoletani difesero la città dall’invasione dell’esercito Giacobino Francese che dopo tre giorni di furiosi e sanguinosi scontri, da qui “Le Tre Giornate di Napoli”, e con il fondamentale sostegno dei giacobini napoletani che da Castel Sant’Elmo e dagli Incurabili sparavano alle spalle dei lazzari, riuscirono a conquistare la Capitale. Paradossalmente le truppe e i generali francesi invece di elogiare e ringraziare i loro fiancheggiatori esaltarono ed elegiarono l’eroismo e la capacità militare del popolo napoletano non dando nessun peso e valore alla nascita della fantomatica Repubblica Napoletana che Capecelatro definì “Repubblica da Operetta” che nei 5 mesi vita combinò poco e nulla, assistette passivamente al saccheggio delle opere d’arte napoletane e videro ricacciare una delegazione dei repubblichini partenopei arrivati a Parigi pensando di essere ricevuti dal direttorio. Questa vicenda è un nervo scoperto per la classe dirigente napoletana e fonte di preoccupazione per l’Italia che da quel momento considera Repubblica Madre quella francese non pemettendo mai una serena e tranquilla analisi di quel periodo storico che è di fondamentale importanza anche per visionare i tempi attuali nonostante siano passati più di 200 anni. C’è un carissimo amico e socio onorario dell’Associazione, che da anni sta rendendo un servizio alla sua città, Napoli, e al Regno intero di notevole valore ed importanza grazie ai suoi studi e alle ricerche identitarie storiche sul Risorgimento, che quando gli dicevo “se metti naso nel 1799 non ne esci più perchè ti penetra nel cervello” era sorpreso se non scettico, ma a distanza di qualche tempo ha dovuto accettare la mia tesi e parlo del Prof. Erminio De Biase.
Erminio, scusate il tono confidenziale, è un Napoletano dalle origini sannite il che vuol dire che è una testa dura e quando decide di fare qualcosa è ci crede, la fa ed infatti quando capì che il 1799 è la chiave d’ingresso per capire il passato e il presente in italia come in europa, decise che bisognava fare un convegno e nel cuore pulsante del centro storico di Napoli. Come suo solito Erminio quando decide di scendere in campo lo fa con il suo stile e a suo modo, ed infatti ci ha impiegato due anni per organizzare un convegno, di seguito c’è locandina che lo presenta creata da Raimondo Rotondi, dopo averlo fatto brillantemente anni fa organizzando agli Incurabili un convegno su Fra Diavolo. Ad Erminio non interessa parlare dei semplici fatti, che saranno comunque la base su cui si poggerà il convegno, ma ha compreso che il 1799 è un vero scontro di civiltà quindi bisogna allargare la visione degli argomenti e dare un ampio respiro a quel periodo storico. Nella locandina si potranno leggere i relatori e gli argomenti trattati che confermano quanto affermato e nel salutarvi vi diamo appuntamento a sabato 10 giugno alle ore 10 al “Monastero delle 33” sito all’anticaglia a ridosso dell’ospedale degli Incurabili e per chi verrà in auto vi informiamo che può parcheggiare al Garage GARDES (De Santo di via Anticaglie) il permesso per accedere alla Zona Ztl sarà automaticamente concesso.

Claudio Saltarelli

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Una nuova scultura del maestro Giuseppe Canone per San Giuseppe Moscati

Posted by on Mag 5, 2023

Una nuova scultura del maestro Giuseppe Canone per San Giuseppe Moscati

Sabato 6 maggio 2023, alle ore 11 nella maestosa chiesa del Gesù Nuovo a Napoli, sarà esposta per la prima volta assoluta nella cappella dedicata a San Giuseppe Moscati, una pregevole opera scultorea, opera del maestro Giuseppe Canone, dedicata al medico Santo, nella stessa chiesa dove riposano le sue spoglie mortali.

La scultura, un busto in terracotta, è un inedito ritratto del Santo “medico ed apostolo fino alla fine” nato a Benevento nel 1880 e stroncato da un infarto nel 1927 a Napoli, dove visse gran parte della sua esistenza e dove, per la sua incessante opera di medico a favore soprattutto dei più poveri, gode tuttora di una grande devozione popolare.

La figura di questo medico e ricercatore è tutta racchiusa nel suo motto: “chi può metta qualcosa, chi ha bisogno prenda” che campeggiava nella sala di attesa del suo studio privato.

Giuseppe Moscati, seppure giovane medico, a trent’anni già era famoso per le sue diagnosi immediate e precise che erano ritenute miracolose. Sperimentò nuove tecniche e nuovi famaci come, nel 1922, l’insulina. Per queste sue doti fu nominato primario dell’Ospedale degli Incurabili nel 1925. Salirà agli onori degli altari nel 1987, al termine del sinodo dei vescovi sulla vocazione e la missione dei laici all’interno della Chiesa.

Il noto scultore partenopeo Giuseppe Canone ha dichiarato: “ho voluto realizzare questo ritratto un po’ diverso rispetto alle poche classiche immagini fotografiche di san Giuseppe Moscati e che rende omaggio al grande medico e santo, nel rispetto di una promessa personale maturata in un momento particolare per me e per la mia famiglia. Un’opera realizzata, dunque, soprattutto con il cuore; un sentimento che mi auguro possa essere compreso e che sia anche di conforto per chi avrà l’opportunità di cercare nel volto di San Giuseppe, la Pace e la Speranza. Per me è inoltre un grande privilegio esporre una mia opera in una chiesa così carica di Fede e di Storia e di questo ringrazio i padri Gesuiti ed il Parroco che hanno accolto subito il mio dono”  

Alle ore 11 di sabato 6 maggio, avverrà la consegna dell’opera che attraverserà la navata centrale della chiesa, portata da una coppia di rievocatori storici dell’Associazione Fantasie d’Epoca APS, Giovanni ed Angela Esposito, padre e figlia, in segno di devozione personale ed in abito storico di inizio ‘900 per ricordare la immensa partecipazione dei Napoletani di ogni ceto sociale e di ogni età che si affollarono in Piazza del Gesù per rendere l’ultimo saluto al loro amato medico. Raggiunta la cappella dedicata al Santo, p. Guglielmo Pireddu, parroco della chiesa del Gesù Nuovo, impartirà la benedizione apostolica alla scultura ed ai presenti.

Associazione I Sedili di Napoli – ONLUS
80134 Napoli, Via Sedile di Porto, 33

il Presidente
Giuseppe Serroni

isedilidinapoli@libero.it
isedilidinapoli@pec.it

+39 366 10 31 409

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NAPOLI E I LUOGHI CELEBRIDELLE SUE VICINANZE-ISTITUTI ECONOMICI

Posted by on Mag 2, 2023

NAPOLI E I LUOGHI CELEBRIDELLE SUE VICINANZE-ISTITUTI ECONOMICI

Zecca. Solenni si furono nelle dominazioni de’  Longobardi le zecche de’  principati di Benevento, di Salerno, di Capua e della contea di Teano; fuori di esse noverare si vogliono quelle della ducea di Amalfi, di Napoli, di Gaeta e del principato di Sorrento. Pervenute queste terre a devozione de’  Normanni, e’ pare che alle antiche zecche, che si tennero in atto, se ne fossero aggiuntecene nuove.

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DIZIONARIO DELCONTENZIOSO COMMERCIALE

Posted by on Apr 26, 2023

DIZIONARIO DELCONTENZIOSO COMMERCIALE

GIURISPRUDENZA

78. — Il fondo di riserva delle azioni della Banca, che si è formato per la durata d’un usufrutto, non è un frutto civile che appartenga all’usufruttuario. Questo fondo di riserva accresce al principale, e per conseguenza, appartiene esclusivamente al nudo proprietario. Il diritto dell’usufruttuario si riduce al godimento della porzione di questo fondo di riserva, che è stato distribuito nel corso dell’usufrutto; l’usufruttuario non può pretendere alcuna cosa sulla porzione non distribuita al momento in cui l’usufrutto s’estingue. (LL. 24, germ. anno 11, art. 8; 22 apr. 1806, art. 2, 4 e 5; Cod. civ. 582. (1)
Eredi Bénard. —27 apr. 1827. — Parigi.—S-V. 27. 2. 183.

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DIZIONARIO DEL CONTENZIOSO COMMERCIALE

Posted by on Apr 11, 2023

DIZIONARIO DEL CONTENZIOSO COMMERCIALE

GIURISPRUDENZA

78. — Il fondo di riserva delle azioni della Banca, che si è formato per la durata d’un usufrutto, non è un frutto civile che appartenga all’usufruttuario. Questo fondo di riserva accresce al principale, e per conseguenza, appartiene esclusivamente al nudo proprietario. Il diritto dell’usufruttuario si riduce al godimento della porzione di questo fondo di riserva, che è stato distribuito nel corso dell’usufrutto; l’usufruttuario non può pretendere alcuna cosa sulla porzione non distribuita al momento in cui l’usufrutto s’estingue. (LL. 24, germ. anno 11, art. 8; 22 apr. 1806, art. 2, 4 e 5; Cod. civ. 582. (1)
Eredi Bénard. —27 apr. 1827. — Parigi.—S-V. 27. 2. 183.

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