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“QUALCOSA DELLA NOSTRA LINGUA” ‘O NAPULITANO

Posted by on Gen 25, 2017

“QUALCOSA DELLA NOSTRA LINGUA”  ‘O NAPULITANO

 

“Una parlata assurge al rango di lingua quando la sua esplicazione può annoverare termini medici e clinici che non hanno una immediata traduzione nell’idioma italico. La napolitana lo è e prossimamente ne parleremo”.

 

 Il cazzimbocchio

 

Parliamo di quei cubi di porfido solitamente utilizzati per la pavimentazione stradale che a Roma e molti altri appellano “sanpietrini”.

In sostanza la prima industria che ha prodotto quel manufatto era tedesca ed il cubo, al lato superiore, presenta una leggera bombatura  a testa di gatto.

Poiché in tedesco testa di gatto si dice “cazzing boc”, in napoletano il manufatto è identificato come il “cazzimbocchio”.

 

 

FIGLIO ‘E NTROCCHIA

 

Tale epiteto si profferisce nei confronti di che è abile nel districarsi in situazioni intricate uscendone da trionfatore.

‘A  NTROCCHIA” è la macchinetta manuale (assolutamente priva di qualsivoglia motorizzazione) che viene (o veniva) utilizzata dai tappezzieri materassai per srotolare le trecce di “vigetale”, materiale naturale utilizzato per il secondo materasso del letto quando se ne prevedevano 2, uno di lana per la stagione invernale ed uno di materiale vegetale per la stagione estiva.

La “ntrocchia”, in sostanza, per srotolare la treccia effettuava una rotazione antioraria con una sistematica perfezione in modo da mettere a disposizione dell’artigiano materassaio quanto gli occorreva per riempire il materasso in modo semplice e preciso,, chiaramente partendo da una situazione “imbrogliata” che era la treccia inutilizzabile così com’era.

Agostino Catuogno

 

“cu ‘na bbona salute”

Citazione di Renato de Falco

 

 

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