Alta Terra di Lavoro

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L’INFORMAZIONE, QUESTA SCONOSCIUTA DI LUCIO CASTRESE SCHIANO

Posted by on Apr 4, 2020

L’INFORMAZIONE, QUESTA SCONOSCIUTA DI LUCIO CASTRESE SCHIANO

Sono da tempo, non stanco, ma nauseato del continuo e gratuito abuso dei luoghi comuni che vengono usati nei riguardi di noi ex regnicoli con l’unico scopo di deriderci ed offenderci.

Orgoglioso delle mie origini, mi sono  impegnato a diffondere la conoscenza della nostra usurpata grandezza,anche per contrastare il dilagare di una disinformazione che, senza soluzione di continuità,viene imposta quotidianamente dai mass media di regime. So che il mio impegno, come quello di altre persone più titolate, richiederà molto tempo per vincere le resistenze del sistema e potersi radicare nel cuore e nella mente di un popolo “educato” per più di un secolo e mezzo alla “minorità”[1] ed ultimamente anche alla “indegnità”.[2] Leggendo, infatti, tra le pagine della storia, si constata   che tutto quanto andiamo lamentando a seguito della mala impostata “unità” è stato portato a termine col silenzio e l’interessata complicità anche degli “onorevoli” deputati dell’ex Regno Duosiciliano. Ciononostante, se davanti ad un nemico si gettano via le armi, l’esito della battaglia non potrà che risolversi in una sconfitta. Se, invece, il nemico incontra una certa resistenza, l’esito non è più così scontato. Per cui – spes, ultima dea – dopo di essermi sentito mortificato come “napolitano” dall’umiliazione di cui dirò, non potevo non rendere pubblica questa ulteriore  offesa che veniva inferta al già martoriato corpo della nostra terra.

     La causa del mio sconforto è  da ravvisare nell’umiliazione di cuistato fatto oggetto il dottor Ascierto nel corso di un contraddittorio col professor Galli  andato in onda sulla rubrica “Striscia la notizia” di Canale 5 a fine marzo 2020  (che si rifaceva, a sua volta, alla rubrica “Carta bianca”, condotta dalla Berlinguer) ed alla infelice battuta di Gerry Scotti nei riguardi del dottor Ascierto, fatto passare per uno scolaretto delle elementari “sgridato” dalla titanica figura del Professore. [ “ Il professore ha scoperto che l’alunno Ascierto ha copiato! Il tapino è skinnizzato,[3] ma prova timidamente a reagire.>>]. Mi scuso per l’impossibilità di rendere graficamente l’enfasi di cui il conduttore ha caricato il suo intervento.

     A questo punto mi chiedo con che faccia lo Scotti continui ad essere il testimonial del Caffè Borbone, e perché – in assenza di cavilli contrattuali  o altri motivi ostanti – i proprietari del marchio non gli revochino l’incarico.

     Ancora su Canale 5 (Striscia la notizia del 1° aprile 2020) Max Laudadio mandava in onda un servizio sulle autolinee di Reggio Emilia, Varese e Bergamo. Il servizio riguardava la mancata abilitazione delle macchinette erogatrici del biglietto a dare il resto, per cui a Varese dove il biglietto costava 1,40 euro; a Bergamo e a Reggio Emilia 1,50 euro, non disponendo del giusto contante, il viaggiatore si vedeva costretto a rinunciare al resto e a perdere, nel primo caso, 10 eurocentesimi, qualora avesse introdotto € 1,50 e, negli altri due casi, 50 eurocentesimi, qualora avesse introdotto una moneta da 2,00 euro.

     Al termine del servizio, per trovare una spiegazione a questa, che alla fine poteva anche non essere considerata un’ anomalia visto che l’impossibilità di erogare il resto era esposta in maniera ben visibile all’utenza, come è andata a finire? Che la persona interpellata rispondeva in questo modo: <<C’è scritto. Non dà  resto e poi c’è il tempo di 30 secondi, se entro 30 secondi non metti le monete si frega pure il resto. E’ NAPOLETANA LA MACCHINETTA!>>.

     Che altro dire?Siamo alle solite! Saremmo anche responsabili, noi napoletani, di produrre marchingegni per fregare il prossimo, anche se – sempre ammesso che la macchinetta fosse stata fabbricata in un’azienda napoletana – la stessa avvisa in maniera inequivocabile di non essere abilitata ad una certa funzione: nella fattispecie, quella di fregare il prossimo.

Castrese Lucio Schiano


[1] Espressione usata da Pino Aprile in “Terroni”

[2] “Perché siamo come siamo” di Liliana Stea

[3] Trattasi probabilmente dell’italianizzazione del verbo inglese to skin: spellare

1 Comment

  1. Come capisco la Sua amarezza, prof.Castrese Schiano! ..per l’ignoranza amplificata e veicolata dai mezzi pubblici di diffusione in mano a personaggi che a dir mediocri e’ far loro un complimento, ma forse purtroppo anche la chiave del loro successo… rari sono i programmi di altra levatura, ed e’ un peccato che a spese di tutti si finanzi denigrazione, stupidita’ e disvalore. caterina ossi

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