Posted by altaterradilavoro on Nov 2, 2024
Codice penale del Regno delle Due Sicilie (scritto da Mario Pagano) Entrato in vigore il 1° settembre 1819
Importante documento che ci fornisce Vincenzo Giannone e pubblicato sul suo ultimo libro “Carceri e carcerati a confronto”, che ci fa comprendere come i Borbone fossero lungimiranti e comprendevano la validità degli studi e delle ricerche fatte anche da chi s’era macchiato di alto tradimento come Maria Pagano nel 1799
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Posted by altaterradilavoro on Ott 7, 2024
Scritte dal signor
D. VITO MORGERA, e dedicate al cavaliere D. Nicola Nicolini Avvocato Generale presso la Suprema corte di Giustizia NAPOLI 1820
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Posted by altaterradilavoro on Ott 4, 2024
Nelle Due Sicilie accanto ai benestanti c’erano i nullatenenti, anche se non erano più numerosi che nel resto del Paese. Nel ricordato censimento del 1861 (eseguito sotto la direzione di funzionari piemontesi, che certo non avevano interesse a presentare dati più favorevoli per lo Stato conquistato), infatti, risultarono l’1,40% della popolazione, in linea con la media nazionale, che era proprio quella dell’1,40%. Nel Sud ne vennero contati 120.000, nell’ex regno sardo 40.000 e in Lombardia 52.000, ma per quanto riguarda le province settentrionali, ai nullatenenti rilevati andrebbero aggiunti quelli che erano emigrati, abbandonando la loro Terra, e che fino a quel momento si ritiene siano stati, anche se non esistono cifre ufficiali, tra i 200.000 e i 300.000. All’epoca, lo abbiamo detto nelle puntate precedenti, invece l’esodo dei Meridionali non era ancora cominciato.
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Posted by altaterradilavoro on Ott 2, 2024
Facciamo un salto indietro nel tempo: torniamo a Pianella descritta nell’opera “Il Regno delle Due Sicilie Descritto ed Illustrato“; l’opera fu «sussidiata» da Ferdinando II ed avrebbe dovuto illustrare ogni singolo paese del Regno, ma l’editore Cirelli morì prima di ultimarla.
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Posted by altaterradilavoro on Set 17, 2024
AL CAVALIERE D. NICOLA NICOLINI
SIGNOR CAVALIERE
Se i vostri talenti, e le cognizioni vi hanno fatto meritare la pubblica opinione, e vi fanno esercitare un influenza sui cuori, un dispotismo senza forza, un comando senz’autorità; E se la difesa della libertà civile, e dei sacri dritti dell’uomo, e del Cittadino, che avete sostenuta nell’esercizio della carica, che occupate, vi danno un dritto alla pubblica riconoscenza, io mi fo un dovere darne un pubblico attestato con que sta mia dedica. Da un altra parte sono si curo, che siccome avete difesa, e sostenuta da libertà civile 2 così difenderete, e sosterrete anche la libertà politica del Cittadini, e per questo secondo fine, mi sono determinato dedicarvi queste mie Osservazioni sulla riforma da farsi alla Costituzione della Spagna per adattarla al nostro Regno. Se credete, che possono meritare la vostra accoglienza, e quella del Pubblico, io vi prego a dargli un impronta della vostra autorità, affinché, se non altro, serva di stimolo tanto ai Rappresentanti, che agli altri Cittadini, ad occuparsi con maggior energia a per fizionare una legge tanto necessaria a garantire la libertà civile, politica, ed i sacri dritti dell’uomo, e del Cittadino, ed a sostenere la gloria immortale della Nazione; giacché la brevità del tempo, e le occupazioni del foro, appena mi hanno permesso osservare le disposizioni, che vi sono contenute, contrarie ai principi del dritto pubblico, e della politica, ed allo spirito delle leggi, e distruttive della natura stessa del Governo Costituzionale. Mi auguro che i miei desiderii, siano da voi soddisfatti, poiché sono
Buon Cittadino
VITO MORGERA
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