Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Gli Etruschi? Altro che settentrionali. Erano meridionali. Anzi turchi (di Michele Eugenio Di Carlo)

Posted by on Nov 4, 2024

Gli Etruschi? Altro che settentrionali. Erano meridionali. Anzi turchi (di Michele Eugenio Di Carlo)

La questione meridionale ha radici remote, e profonde. Un ulteriore conferma giunge dalla pubblicazione recente di un saggio che guarda al problema da una prospettiva originale e con un approccio multidisciplinare. Leggete con attenzione la bella ed esaustiva recensione di Michele Eugenio Di Carlo per capire come la questione meridionale sia non soltanto antica, ma anche attualissima. (g.i.)

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Napoli Capitale con Carlo di Borbone (1734 – 1759)

Posted by on Ott 18, 2024

Napoli Capitale con Carlo di Borbone (1734 – 1759)

Tra il 1734 e il 1759, la città di Napoli vide tra i più importanti interventi urbanistici mai registrati nella sua storia.

Oltre alle nuove riqualificazioni territoriali della capitale, La figura centrale della prima metà del secolo fu Francesco SOLIMENA (pittore e architetto), fondamentale anche per la formazione di altri architetti che dominarono la scena fino alla prima metà del secolo: FERDINANDO SANFELICE,  e DOMENICO ANTONIO VACCARO. Con Carlo comparirono i nomi di altri architetti di varie formazioni ed estranei a quella locale come GIOVANNI ANTONIO MEDRANO (siciliano), ANTONIO CANEVARI (romano), FERDINANDO FUGA (fiorentino) e LUIGI VANVITELLI.

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L’INGRESSO A NAPOLI DI CARLO DI BORBONE

Posted by on Feb 7, 2024

L’INGRESSO A NAPOLI DI CARLO DI BORBONE

“Precedeva la cavalleria Spagnola, indi una quantità grande di Baroni alla rinfusa, in mezzo de’ quali cavalcava il Reale Infante assistito da’ Signori della sua Corte, e dalla Generalità, e Capi militari […]. Seguiva la guardia del corpo, e finalmente l’equipaggio Reale”. Vestiva l’Infante una giamberga alla Francese di ricco drappo di oro ed argento guarnita di grossi bottoni di brillanti, e su di essa portava due ordini del Toson d’oro e di S. Spirito. In testa portava un picciol cappello con piuma, nel di cui lato eravi un prezioso gioiello similmente di brillanti collocato nel mezzo di alcune fettucce a foggia di coccarda a color rosso e bianco, colla quale insegna andavano contraddistinti non solamente i Signori della sua Corte, ma similmente tutto l’esercito”.

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