Africa e Covid19, pochi casi e decessi in un continente fragile
Ci si interroga ancora sul perché di pochi casi e pochi morti in Africa correlai all’epidemia di COVID-19 [1,2].
Ma è poi davvero così rilevante rispondere a questa domanda, considerando anche la fragilità dei sistemi informativi e sanitari in molti Paesi africani e la conseguente possibile fragilità dei dati che si possono analizzare?
I dati aggiornati al 1 settembre 2020 [3] mostrano che l’epidemia in Africa procede lentamente, con un calo dei nuovi casi in alcuni Paesi e colpendo ancora in particolare otto Paesi (Sud Africa, Egitto, Marocco, Etiopia Nigeria, Algeria, Ghana e Kenya), che collettivamente rappresentano più dell’85% di tutti i casi confermati (1.259.817). Mentre il tasso di letalità globale è del 3,5% circa, in Africa sembra essere al massimo il 2,4% (morti totali 30.077). Le cifre attuali in Africa (che comprende circa il 17% della popolazione mondiale), rappresentano il 4,1% dei casi confermati di COVID-19 e il 2,6% dei decessi segnalati in tutto il mondo.
Una visione dettagliata di quanto sta accadendo nel continente è riassunta nell’ultimo aggiornamento “Brief on Public Health and Social Measure Implementation (PHSM) in Africa” della Partnership for Evidence-Based Response to COVID-19 (PERC) [4], dove sono messe in luce le diversità tra le varie nazioni africane e le criticità dei dati disponibili. Il rapporto [4] rileva che, sebbene nel periodo 28 luglio-10 agosto 2020 ci sia stata una diminuzione del 23% dei nuovi casi riportati, la maggior parte di questo declino è dovuta alla diminuzione registrata in Sud Africa, mentre in altri Paesi i casi continuano a salire. Il numero di test per caso positivo eseguiti in Sud Africa è rimasto basso (6 test per caso), indicando che i casi probabilmente non vengono tutti rilevati. Allo stesso tempo, i test per caso positivo sono rimasti stabili o in diminuzione nell’ultimo mese, indicando che la diminuzione nei nuovi casi potrebbe essere dovuta a tendenze epidemiologiche effettive e non semplicemente a test insufficienti. La reale portata dell’epidemia potrebbe essere comunque sconosciuta nella maggior parte dei Paesi, in particolare quelli con un numero ridotto di test eseguiti per casi positivi (ad esempio, Algeria, RDC -Repubblica Democratica del Congo, Egitto, Madagascar, Somalia, Sud Sudan e Sudan).
La direzione dell’implementazione del PHSM in Africa è stata mista, con alcuni Paesi che hanno consentito il ritorno a scuola e nei luoghi di culto ed altri hanno inasprito le misure per contrastare il numero crescente di nuovi casi. L’Ufficio della Regione africana dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) [3] riporta tutte le misure di contenimento intraprese attualmente dai Paesi:
- tutti stanno conducendo screening ai Punti di ingresso (soprattutto negli aeroporti)
- tutti hanno aumentato i controlli alle frontiere terrestri con rilevamento di casi COVID-19 tra i camionisti
- 24 Paesi in totale stanno applicando misure di lockdown. Di questi, 13 su tutto il territorio e 11 solo su aree a trasmissione epidemica
- 8 nazioni hanno iniziato a rimuovere le misure di lockdown.
Si vorrebbe capire cosa abbia funzionato e cosa no, ma si valuta che non tutti i Paesi abbiano potuto attuare e mantenere nel tempo le stesse misure di contenimento e di controllo dell’epidemia, quindi i confronti risultano azzardati e risulta difficile identificare strategie “vincenti ed efficaci” senza considerare le specifiche situazioni nazionali [5-8]. Si continua a valutare anche l’effetto di possibili fattori protettivi quali l’età della popolazione o le condizioni ambientali [9,2], ma senza risposte convincenti. In Nigeria sembra aver aiutato a contrastare l’epidemia un approccio multisettoriale (con una componente sociale importante) [10], sebbene gli autori stessi sono incerti sui futuri sviluppi dell’epidemia nel Paese; in Ghana le misure di lockdown sono state attivate fin dai primi casi, ma l’epidemia è stata rilevante anche se con un tasso di letalità contenuto (0,6%) [3,11].
In Zimbabwe e nella Repubblica Democratica del Congo l’epidemia di COVID-19 non ha fatto che esasperare una situazione emergenziale risultante da anni di mancata attenzione al sistema sanitario sia in termini di strutture che personale nel primo caso e da epidemie importanti (Ebola e Morbillo), nel secondo caso [12,13].
Molti Paesi sono tormentati da conflitti, insicurezza alimentare, mancata protezione del diritto all’educazione, ecc [14-16], tutti determinanti sociali della salute che già producevano un’ampia varietà di sfide sanitarie in Africa, anche prima della pandemia di COVID-19.
L’Africa ha bisogno di rafforzare i suoi sistemi sanitari e di ridurre l’entità delle continue emergenze a cui deve far fronte. Fortunatamente molti Paesi stanno operando in tal senso, senza aspettare di comprendere come evolverà l’epidemia di COVID-19 nel continente, senza attendere una nuova sfida.
fonte
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-africa-continente-fragile
Riferimenti
- L’articolo “Africa’s pandemic puzzle: why so few cases and deaths?” pubblicato su Science il 14 agosto 2020
- L’articolo “Why is There Low Morbidity and Mortality of COVID-19 in Africa?” pubblicato su Am J Trop Med Hyg ad agosto 2020
- Il documento “WHO AFRO region- Situation reports on COVID-19 outbreak n. 27-2 September 2020”
- Il sito dell’Africa CDC
- L’articolo “What works and what does not work in response to COVID-19 prevention and control in Africa” pubblicato su Int J Infect Dis a giugno 2020
- L’articolo “COVID-19 Response in Sub-Saharan Low-Resource Setting: Healthcare Soldiers Need Bullets” pubblicato su Am J Trop Med Hyg ad agosto 2020
- L’articolo “African Resources and the Promise of Resilience against COVID-19” pubblicato su Am J Trop Med Hyg a giugno 2020
- L’articolo “Africa’s Scorecard in Countering COVID-19” pubblicato sul sito dell’Istituto per gli studi di politica internazionale a giugno2020
- L’articolo “The relatively young and rural population may limit the spread and severity of COVID-19 in Africa: a modelling study” pubblicato a maggio 2020 su BMJ Glob Health
- L’articolo “Coronavirus outbreak in Nigeria: Burden and socio-medical response during the first 100 days” pubblicato su Int J Infect Dis a giugno 2020
- L’articolo “COVID-19 in Africa: The Ghanaian Case” pubblicato sul sito dell’Istituto per gli studi di politica internazionale a giugno2020
- L’articolo “COVID-19 worsens Zimbabwe’s health crisis” pubblicato su The Lancet ad agosto 2020, Page 457
- L’articolo “The colliding epidemics of COVID-19, Ebola, and measles in the Democratic Republic of the Congo” pubblicato su Lancet Glob Health a giugno 2020
- L’articolo “COVID-19 as a global challenge: towards an inclusive and sustainable future” pubblicato su The Lancet Planetary Health a luglio 2020
- L’articolo “HIV, tuberculosis, and malaria: how can the impact of COVID-19 be minimised?” pubblicato su Lancet Glob Health a luglio 2020
- Il document ONU “Policy brief: the impact of COVID-19 on food security and nutrition” (pdf 1,5 Mb) pubblicato a giugno 2020