ALBERT PIKE Il “PAPA” DEI MASSONI AMERICANI CHE CREO’ IL PALLADISMO CON MAZZINI OGGI NEGLI USA HA UN MONUMENTO!
“In coscienza e sinceramente credo che
l’Ordine massonico sia, se non il più grande, uno dei più grandi mali morale e
politici che grava su tutta l’Unione”
John Quincy Adams, VI presidente degli Stati Uniti d’America
Letters on Freemasonry «Lettere sulla Massoneria», 1833
“La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti”
San Paolo – Lettera agli Efesini – 6,12
Se i più esperti di storia americana certamente avranno sentito parlare delle cruente gesta del generale sudista Albert Pike, purtroppo pochi sono a conoscenza della sua fanatica ossessione per l’esoterismo satanico coltivato in seno alla Massoneria americana, discendenza di quella di Rito Scozzese, e ancor meno sanno che costui fondò il Ku Klux Klan meritandosi però anzichè infamia eterna una grande statua a Washington. Questo perché le sue imprese risalgono ad un’epoca in cui analizzare in modo critico le attività dei cosiddetti “liberi muratori” era assolutamente vietato, o screditato sotto il profilo storico, in quanto i più ferventi seguaci delle società segrete di varie obbedienze rituali erano stati tra i paladini del Risorgimento e dell’Unità d’Italia a cominciare dall’incensato cospiratore internazionale Giuseppe Mazzini, unito a Pike da fratellanza massonica, reciproca stima e dai progetti per la creazione di logge massoniche occultiste ed elitarie volte a propalare l’ideale suprematista di un Nuovo Ordine Mondiale. Oggi che, fortunatamente, sono sempre più numerosi gli studiosi di storiografia che stanno attuando un meticoloso revisionismo degli ultimi tre secoli rilevando il fondamentale e devastante ruolo avuto dalla Massoneria nelle rivoluzioni e guerre d’Europa, è più facile rileggere con trasparenza episodi del passato e decriptare le trame che come ragnatele hanno imbrigliato innumerevoli ambiti della vita sociale in una reiterata connessione internazionale che ci porterà, in successivi articoli, a ricostruire i delitti eccellenti della massoneria tra Italia, Inghilterra e Stati Uniti d’America.
ALBERT PIKE, IL PAPA DELLA MASSONERIA AMERICANA
Albert Pike è stato denominato il Papa della Massoneria americana ed è passato alla storia oltrechè per la condivisione degli ideali mazziniani anche per la sua venerazione satanica. «Nato nel 1809 a Boston, divenne uno degli avvocati più famosi del Sud. Dotato di facoltà intellettive quasi sovrumane parlava e scriveva 16 lingue. Entrato in massoneria nel 1850, nel 1859 divenne Gran Maestro del Rito Scozzese Antico ed Accettato (che più avanti chiameremo per brevità RSSA), e cioè il Capo supremo della Massoneria americana» scrive lo studioso estone Juri Lina a pagina 196 del suo libro “Gli architetti dell’inganno: la storia occulta della Massoneria”. Lina ha dedicato una vita all’approfondimento dei complotti internazionali ed a causa della sua netta opposizione al Comunismo nel 1979 fu esiliato dal suo paese. Anche altri studiosi di storia americana sono concordi nel ritenere che proprio Pike, dopo l’elezione di Abraham Lincol nel 1860, attraverso la sua egemonia massonica, fu tra coloro che diressero l’insurrezione del Sud che sfociò nella sanguinosa Guerra di Secessione americana (1860-1865). Alcuni anni prima, nel 1854, un suo stretto collaboratore, Judah Benjamin, costituì i “Cavalieri del Circolo d’Oro” (Knights of the Golden Circle). Le loro prime operazioni consistettero nell’addestramento paramilitare di terroristi in tutta l’America Centrale, con lo scopo di provocare una guerra tra gli Stati Uniti e la Spagna, che governava quella zona. Da notare la curiosa coincidenza che costoro agirono nei paesi sudamericani pochi anni dopo le azioni di gueriglia ivi condotte dal massone italiano Giuseppe Garibaldi prima del suo rientro in Italia. Nella fase successiva i Cavalieri divennero fondamentali nell’organizzazione del colpo di stato negli Usa soprattutto nelle attività di intimidazione e violenza nei confronti quegli stati non interventisti.
IMPRIGIONATO, GRAZIATO PER FRATELLANZA FONDA IL KU KLUX KLAN
L’esperto scrittore Lina analizza per filo e per segno la fulminea carriera militare e massonica di Pike caratterizzandone la crudeltà disumana: «Durante la Guerra di Secessione, Pike fu brigadiere generale delle truppe sudiste e comandava un esercito costituito da indiani di ben otto tribù. Al suo comando, queste truppe commisero massacri d’una crudeltà e ferocia tale che l’Inghilterra minacciò persino di intervenire “per ragioni umanitarie”. Persino il presidente sudista Jefferson Davis, allora, fu costretto a prendere provvedimenti contro Albert Pike intimandogli di disperdere l’esercito indiano. Dopo la guerra, per i suoi crimini efferati e le sue stragi, Pike fu giudicato colpevole di tradimento da una Corte Marziale e imprigionato».
Ma nel frattempo il generale aveva fatto il suo ingresso trionfale tra i liberi muratori. Secondo il Dictionnaire de la Franc-Magonnerie, Pike venne cooptato dal 33° grado del RSSA americano Albert Gallatin Mackey, segretario del Supremo Consiglio di Charleston, il quale persuase Pike ad affiliarsi all’Ordine dove diventò Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese (Supremo Consiglio, giurisdizione Sud) dal 1859 alla sua morte». Ecco quindi che, come spesso accaduto agli affiliati alla massoneria, ottiene l’impunità in virtù di una importante fratellanza: «Il presidente americano Andrew Johnson, massone subordinato di Albert Pike, il 22 aprile 1866, lo graziò, mentre la stampa americana mantenne, per ben nove mesi, un silenzio totale su questa notizia» aggiunge Juri Lina. Indubbiamente sulla decisione di Johnson ebbe grande influenza l’assassinio del suo predecessore Abraham Lincoln di cui era stato il vice nell’Unione proprio negli anni della guerra di Secessione americana, finendo a sua volta nel mirino dei cospiratori. Pike ottenne la grazia sebbene l’anno precedente avesse dato ulteriore prova del suo fanatismo schiavista e razzista: nel mese di dicembre, infatti, dopo la vittoria dell’Unione nordista nel conflitto secessionista, il generale Pike, insieme al generale John J. Morgan e ad un ristretto gruppo di ufficiali sudisti, a Pulaski nel Tennessee, trasformava i sopracitati Cavalieri del Circolo d’Oro nei sanguinari xenofobi dei “Cavalieri del Ku Klux Klan” (KKK), (dal in greco kuklox che significa “cerchio” o “circolo”). «Albert Pike, chiamato “il Diavolo del XIX secolo”, era ossessionato dall’idea della supremazia mondiale. Quando divenne massone del 33° grado, e Capo degli Illuminati dell’Arkansas, egli ideò un piano per prendere il controllo del mondo attraverso tre Guerre mondiali ed altre grandi rivoluzioni» conclude Juri Lina.
DALLE MESSE NERE ALLE GUERRE MONDIALI
Nella sua opera Occult Theocrasy, Lady Queenborough, nome letterario di Edith Starr Miller, evidenzia bene l’importanza che ebbe la figura del fondatore del Ku Klux Klan in America e le sue relazioni con il massone inglese Longfellow, trasferitosi negli nel 1947, ed il suo amico Moses Holbrook, allora Sovrano Gran Commendatore di Charleston. «Longfellow e Holbrook, nel corso dei loro scambi di impressioni sulla Cabala, avevano progettato di creare un rito Satanico nel quale gli adepti sarebbero stati istruiti in Magia Nera, ma Holbrook, il Gran Maestro del Supremo Consiglio di Charleston, che aveva già composto un idoneo rituale e una messa sacrilega chiamata Adonaicide Mass (Messa che uccide Adonai, il Dio dei cristiani) morì, ritardando la piena attuazione del progetto. Gli successe John Honour alla cui morte il sogno dell’Ebreo Moses Holbrook di sovvertire la Massoneria venne condotto a termine da Albert Pike su scala imponente» evidenzia Edith Starr Miller.
LA CORRISPONDENZA TRA PIKE E MAZZINI
A confermare questa tesi giunge la segreta corrispondenza tra il massone di RSSA Giuseppe Mazzini (1805-1872) e membro del Comitato Rivoluzionario Internazionale di Londra, organismo posto sotto la direzione di un altro massone di alto grado, il Segretario di Stato britannico, Henry John Temple, terzo visconte di Palmerston (1784-1865), che legò il suo nome alla politica imperiale inglese dell’epoca, dalla guerra dell’oppio alla lite sullo zolfo coi Borboni da cui si originò l’inimicizia che giustificò il finanziamento inglese della Spedizione dei Mille e l’Unità d’Italia, progettata dai movimenti mazziniani Giovine Italia e Giovine Europa.
Due lettere sono di grande importanza: quella che Mazzini inviò a Pike il 22 gennaio 1870 e quella del Pike a Mazzini datata 15 agosto 1871. Più storici sono concordi nel ritenere che questa corrispondenza sia conservata nei segretissimi archivi di Temple House, la sede del Rito Scozzese di Washington, ma di consultazione vietata. Ma la lettera del generale sudista, scritta il 15 agosto 1871, in passato fu tuttavia esposta per una sola volta alla British Museum Library di Londra. Là un ufficiale di marina canadese, il commodoro William Guy Carr (presente in veste di consulente per gli Stati Uniti alla Conferenza di San Francisco del 26 giugno 1945) ne prese visione annotandosi vari appunti che gli consentirono di pubblicarne un riassunto nel libro Pedine nel Gioco “Pawns in the Game”. Il militare della Royal Canadian Navy era infatti un fervente cattolico studioso delle società segrete e dell’occultismo satanico. Il documento pare profetico tanto da preconizzare il progetto “crisi-guerra-rivoluzione”, che ha devastato il XX secolo. Ecco una frase eloquente scritta da Carr dopo la lettura della missiva: «La prima Guerra Mondiale doveva essere combattuta per consentire agli “Illuminati” di abbattere il potere degli zar in Russia e trasformare questo paese nella fortezza del comunismo ateo. Le divergenze suscitate dagli agenti degli “Illuminati” fra Impero britannico e tedesco furono usate per fomentare questa guerra. Dopo che la guerra ebbe fine si doveva edificare il comunismo e utilizzarlo per distruggere altri governi e indebolire le religioni».
Inquietanti sono i contenuti della missiva di Mazzini del 22 gannaio 1870 secondo la già citata studiosa Lady Queensborough: «Dobbiamo creare un Rito superiore che rimarrà ignoto, al quale apparterranno quei massoni di alto Grado che sceglieremo. Nei confronti dei nostri Fratelli in Massoneria, questi uomini dovranno impegnarsi alla segretezza più severa. Attraverso questo Rito supremo governeremo ogni Massoneria, ed esso diverrà l’unico centro internazionale, il più potente perché la sua direzione sarà sconosciuta».
LA DOTTRINA DI LUCIFERO E IL PALLADISMO
Pike, secondo la ricostruzione fatta dal commodoro Carr nel suo libro, il 15 agosto 1871 risponde a Mazzini preannunciando che alla fine delle guerre mondiali (ne ipotizzò tre) coloro che aspirano al Governo Mondiale provocheranno devastazioni mai viste: «Noi scateneremo i nichilisti e gli atei e provocheremo un cataclisma sociale formidabile che mostrerà chiaramente, in tutto il suo orrore, alle nazioni, l’effetto dell’ateismo assoluto, origine della barbarie e della sovversione sanguinaria. Allora ovunque i cittadini, obbligati a difendersi contro una minoranza mondiale di rivoluzionari, questi distruttori della civiltà, e la moltitudine disingannata dal cristianesimo, i cui adoratori saranno da quel momento privi di orientamento alla ricerca di un ideale, senza più sapere ove dirigere l’adorazione, riceveranno la vera luce attraverso la manifestazione universale della pura dottrina di Lucifero rivelata finalmente alla vista del pubblico, manifestazione alla quale seguirà la distruzione della Cristianità e dell’ateismo conquistati e schiacciati allo stesso tempo!».
Si ritiene che proprio da tali parole e propositi sia nata quella loggia segretissima riservata ad adepti di occultismo denominata Palladismo. A spiegare tale concetto interviene un altro libro scritto da un autore sotto pseudonimo ma non per questo meno documentato, “Massoneria e Sette Segrete: la faccia occulta della storia” di Epiphanius, Editrice Ichthys: «Il Palladismo, definito dall’enciclopedia Larousse come “culto di Satana Lucifero, vale a dire di Satana considerato come l’Angelo della Luce, il dio umano e benefico”, fu una società teurgica segretissima, sconosciuta ai massoni anche di alto grado e per ciò composta solo di “emeriti”. Vi erano di preferenza ammessi i Cavalieri Kadosh, il 30° grado del Rito Scozzese, o gradi equivalenti del rito egiziano di Memphis-Misraim; il nome accettato dal rito palladista era quello di Re-Teurgisti Ottimati, mentre le logge venivano chiamate Triangoli. La gerarchia palladista aveva tre gradi: Kadosh palladico, Gerarca palladico e Mago eletto. Il palladismo si collocava sopra i Supremi Consigli formati dagli esponenti del 33° grado del Rito Scozzese Antico e Accettato e da tali posizioni discendeva ai gradi inferiori per infiltrazioni successive. All’origine del “New and Reformed Palladian Rite” furono Albert Pike e Giuseppe Mazzini».
IL MONUMENTO A PIKE FATTO DA UN ITALIANO
Il Papa della Massoneria, vizioso ed obeso tanto da superare i 140 chili di peso, fu anche ritenuto amante dei sabba orgiastici consumati nei boschi con moltissimo alcol e varie donne, consessi tanto selvaggi da rievocare i riti dionisiaci narrati da Euripide nelle Baccanti. Ritengo superfluo citare gli innumerevoli crimini e delitti compiuti dai tagliacole incappucciati del Ku Klux Klan che evidenziano come il culto satanista dello schiavista, razzista e coltissimo massone Pike non fu soltanto una ricerca concettuale esoterica-teosofica ma un pragmatico e delirante fanatismo diabolico che, sebbene abbia avuto la stima di molti intellettuali e potenti del suo tempo, non è arduo definire tipico di un vero indemoniato. Invece in America, unico tra i perdenti sudisti, si è persino guadagnato la celebrazione pubblica con una statua, realizzata dallo scultore fiorentino Gaetano Trentanove nel 1901, e collocata nella Judiciary Square di Washington.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
fonte https://www.gospanews.net/2018/08/20/satanismo-e-massoneria-1/