Ancora bugie sulla strage di meridionali a Fenestrelle. Ha detto bene Sciascia: l’Italia è un Paese senza verità
- Nel 2023, quando ormai sul lager piemontese di Fenestrelle (a parte i documenti che i piemontesi hanno fatto sparire) si sa tutto c’è chi continua a negare un’amara verità storica
- L’Italia è anche un Paese fondato sulla menzogna ed è anche per questo che sta scomparendo
Nel 2023, quando ormai sul lager piemontese di Fenestrelle (a parte i documenti che i piemontesi hanno fatto sparire) si sa tutto c’è chi continua a negare un’amara verità storica
“L’Italia è un Paese senza verità”, diceva lo scrittore siciliano Leonardo Sciascia. E infatti ancora oggi l’Italia non riesce a ‘digerire’ la verità sul lager piemontese di Fenestrelle, luogo dove i Savoia, subito dopo la conquista del Sud e della Sicilia ad opera di Garibaldi e dei garibaldini appoggiati dagli inglesi, dalla massoneria e dalla criminalità organizzata (sempre dagli inglesi) delle regioni del Sud, dalla mafia siciliana alla camorra napoletana, massacravano i meridionali che si rifiutavano di arrendersi ai piemontesi. Per decenni hanno nascosto tutto, poi, però, piano piano, questa storia e altre storie sono cominciate ad emergere dalle nebbie del passato. Ma c’è chi prova sempre a negare tutto. Così la pagina Facebook Regno delle Due Sicilie Magna Grecia prova a fare il punto della situazione commentando una trasmissione di RAI 1, “un servizio che dovrebbe essere ‘super partes’ in quanto Rai-Radiotelevisione Italiana è la società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo italiano. Ma ancora una volta ci troviamo di fronte ad una sorta di revisionismo all’italiana che purtroppo non fa scalpore. Le affermazioni del conduttore Livio Leonardi risultano alquanto scarne ed omologate alla cultura della storia scritta dai vinti che questa pagina, da ormai tanti anni, cerca di affrontare e confutare con dati alla mano. Si parla del Piemonte, della Val Susa, del forte di Fenestrelle. Un quadro storico generico per arrivare al decennio tra 1860 e il 1870. I Savoia ormai sul trono d’Italia. Leonardi parla di 1189 soldati borbonici che varcano le porte del forte nel novembre 1860, ‘sconfitti e disorientati dopo giorni di marce forzate’ ma che fortunatamente per loro, ‘i Savoia non avevano bisogno di vittime ma di nuove milizie e per questo il comandante del Forte ordinò per loro una doppia razione di minestrone e di rivestirli con spessi abiti di panno’. Conclude dicendo che ci furono solo 4 morti in quel mese, per cause naturali, quindi nulla che faccia pensare ad una ‘decimazione come invece vorrebbero alcune dicerie messe in circolazione negli ultimi anni’”.
L’Italia è anche un Paese fondato sulla menzogna ed è anche per questo che sta scomparendo
“Questa affermazione la trovo come un vero e proprio affronto alla storia e allo studio profondo di professori come Pino Aprile e Gennaro De Crescenzo, tanto per citarne qualcuno che, dati alla mano, hanno confutato nei loro scritti questi dati fasulli o, meglio dire, parziali, che continuano a circolare addirittura sui libri di scuola e nelle TV di Stato. Migliaia di deportati (40.000 circa per il Museo dei Carabinieri), condizioni disumane, perfino i vetri e gli infissi venivano smontati per rieducare con il freddo i segregati, corpi sciolti nella calce viva per disfarsene una volta per tutte, dati di mortalità nelle carceri di circa il 20% (su 40mila deportati credo che 4 decessi a questo punto siano un po’ pochi) . Questa la vera realtà dei fatti. I documenti sui morti di Fenestrelle sono scomparsi. Ma qualche testimonianza resta: come quella del giornale piemontese L’Armonia: ‘La maggior parte dei poveri reclusi sono ignudi, cenciosi, pieni di pidocchi e senza pagliericci. Quel poco di pane nerissimo che si dà per cibo, per una piccola scusa si leva e, se qualcuno parla, è legato per mani e per piedi per più giorni. Vari infelici sono stati attaccati dai piedi e sospesi in aria col capo sotto ed uno si fece morire in questa barbara maniera soffocato dal sangue e molti altri non si trovano più né vivi, né morti. E’ una barbarie signori’. SIAMO STUFI DEL VOSTRO NEGAZIONISMO, PRETENDIAMO RISPETTO PER I NOSTRI MORTI E PER LA NOSTRA STORIA”. Non è la prima volta – né sarà l’ultima – che l’Italia nasconde i fatti di Fenestrelle. Qualche anno fa, anche la trasmissione televisiva Voyager ha cercato, se non di nascondere, quanto meno di attenuare i fatti. Ma i fatti sono fatti e hanno la testa dura.
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