Opportunità per un anno di esperienza a servizio della valorizzazione del distretto borbonico dell’Italia meridionale.
Lo scorso 18 dicembre 2024 il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale (DPGSCU) ha emanato il BANDO per la selezione di 62.549 giovani tra i 18 e i 28 anni che intendono diventare operatori volontari in progetti di Servizio Civile Universale per la durata di un anno, tra il 2025 e il 2026.
L’Associazione “Siti Reali” è stata selezionata tra gli oltre duemila progetti approvati con il percorso di servizio civile “Eredità Borboniche: valorizzazione e tutela del patrimonio culturale”, focalizzato sulla promozione del turismo sostenibile, su una maggiore fruizione culturale da parte della comunità locale e sulle attività informative sul patrimonio artistico e culturale delle Regge Borboniche.
La domanda di partecipazione deve essere presentata esclusivamente online attraverso il sito domandaonline.serviziocivile.it entro e non oltre il giorno 18 febbraio 2025, ore 14:00. Per accedere al sito è necessario essere in possesso delle credenziali SPID, oppure di quelle fornite dal Dipartimento, che potrai ottenere seguendo tutte le informazioni contenute nella guida allo SPID.
Il progetto è realizzato in collaborazione con Amesci, AGCI – Associazione Generale Cooperative Italiane e Meduc.
Lo storico e politico potentino Ettore Ciccotti, che è stato uno dei meridionalisti più intransigenti, nel 1898 pubblicò ‘Mezzogiorno e Settentrione d’Italia’ (Sandron editrice presso Rivista Popolare), nel quale esamina i motivi della mancata integrazione tra le due parti della nuova nazione. Le considerazioni e le analisi dell’intellettuale lucano sono di una sconcertante attualità e l’incipit del libro sembra letteralmente scritto ai giorni nostri.
Il mondo accademico più sta sprofondando nella mediocrità e più diventa aggressivo e superficiale, segno che è in forte difficoltà, etichettando i ricercatori che da anni frequentano gli archivi di stato sparsi in tutto il territorio nazionale come revisionisti con l’obbiettivo, fino ad ora risultato vano, di smontarli e renderli innocui agli occhi dell’opinione pubblica che si interessa a queste tematiche. Già Gianandrea de Antonellis con il suo raffinato stile ha smontato i denigratori del revisionismo esaltandone la validità e l’indispensabilità per gli studi storici che affiancandosi all’oggettiva validità del prezioso lavoro che da anni tanti studiosi mettono a disposizione della storia e della cultura universale. Uno di questi è Valentino Romano un pugliese che grazie alla sua preparazione e alla sua penna da oltre 30 anni tiene viva l’insorgenza delle genti napolitane che tanto tiene in allerta le istituzione e la vulgata dominante. Valentino ci regala studi e ricerche di rara scientificità che sono fondamentali per ridicolizzare la “damnatio memoriae” che da oltre 160 anni tenta di ostacolare il ripristino di verità storiche che per la loro dimensione è impossibile sopprimere. Di ricerche Valentino ne ha fatte molte e metterle in ordine non è semplice ma certamente spiccano, uniche nel suo genere, quelle fatte sulle “Brigantesse”e su “Jose Borjes” e ce ne ha parlato in una chiacchierata che abbiamo avuto al Bar degli Artisti di Roma che andrà in onda venerdi 10 gennaio alle ore 21 su i nostri canali, per vederla basta cliccare di seguito
Valentino Romano, saggista di chiara fama e accurato, attento, appassionato ricercatore storico del brigantaggio del Sud postunitario, nonché paziente e solerte archivista, è stato sempre e lo è ancora studioso del ribellismo dei contadini meridionali, avendo al suo attivo numerosi saggi, ricchi di storie diverse legate ai vari briganti del passato, pubblicati con numerose e accreditate Case editrici non solo del Sud ma anche del Centro-Nord d’Italia. Carocci editore, Casa editrice di spicco a Roma, ne è un esempio. Con Carocci Valentino Romano ha ultimamente pubblicato il saggio storico Filomena, la regina delle selve – Storia e storie delle donne del brigantaggio -.
Il Libano accede alla piena indipendenza e sovranità – entrando così ufficialmente nel consesso delle nazioni – il 22 novembre 1943, con la stipula di un Patto Nazionale – conferma di un’antica intesa fra cristiani e musulmani -, che sancisce le modalità di coesistenza fra le diverse realtà etniche, politiche, sociali e religiose del Paese dei Cedri. Ma una maggior presenza operativa sia del blocco occidentale che di quello orientale in Medioriente, dagli anni 1950, produce il frazionamento dell’area in blocchi ostili. In questo clima esplosivo nel 1958, durante la presidenza di Camille Chamoun (1900-1987), si verifica una prima insurrezione, risolta in extremis il 15 luglio dello stesso anno con lo sbarco a Beirut di alcuni battaglioni di marine americani.
Tanto tuonò che piovve. La Tombola Foggiana, partorita dalla fervida fantasia di Tommaso Palermo, è una realtà. Ci abbiamo messo un anno e passa, per realizzarla, e non siamo riusciti a mantenere la promessa di farvi giocare alla vigilia, ma le feste non sono ancora finite, ed eccola qua, pronta per voi.